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La bufera che aveva portato alle dimissioni del presidente Andrea Agnelli e di tutto il resto del CdA aveva fatto presagire qualcosa. Due mesi dopo, infatti, è arrivata la sentenza della FIGC che ha sconvolto il mondo Juventus. La squadra allenata da Massimiliano Allegri ha subito 15 punti di penalizzazione da scontare già in questo campionato e gli ex dirigenti della Vecchia Signora hanno ricevuto svariati mesi di inibizione.
Nonostante la prima sentenza riguardasse anche altri undici club, la Juventus è stata l’unico club punito e, come sottolineato da La Gazzetta dello Sport, a tal proposito i piani alti della società si sentirebbero vittima di un’ingiustizia. Il presidente Gianluca Ferrero, infatti, ha dichiarato: “Di fronte a quanto accaduto bisogna essere compatti e fare ognuno il proprio mestiere. Noi dobbiamo difendere il club nelle sedi opportune la squadra deve fare punti”.
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Undici club assolti: si salvano tutti tranne la Juventus
Oltre alla Juventus, in un primo momento la FIGC aveva deferito la Sampdoria, il Napoli, il Pisa, il Genoa, l’Empoli, il Parma, il Chievo Verona, la Pro Vercelli, il Pescara e il Novara e molti dei loro dirigenti. Il giudizio d’appello, però, ha prosciolto queste società, assegnando 15 punti di penalizzazione solo alla Vecchia Signora. Dovendoli scontare nella stagione in corso, la squadra di Massimiliano Allegri è svicolata al 10º posto della classifica, alle spalle della Fiorentina.
Stando a quanto riporta La Gazzetta dello Sport, la Procura e il magistrato Giuseppe Chiné si sarebbero concentrati sulla Juventus poiché avrebbe avuto solo prove a suo carico. Infatti sarebbero state di grande importanza alcune intercettazioni riguardanti Andrea Agnelli e altri dirigenti, reperite dal cosiddetto “libro nero di Fabio Paratici” e considerate di “straordinaria valenza confessoria”.
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Stangata Juventus: le altre motivazioni che hanno portato alla penalizzazione
In sede d’inchiesta il procuratore della FIGC Giuseppe Chinè, più che l’atto della “plusvalenza fittizia”, avrebbe voluto sottolineare la colpevolezza della mancata lealtà della Juventus e dei dirigenti nelle trattative poste nella lente d’ingrandimento delle indagini. Oltre a questo la Procura avrebbe evidenziato che, rispetto agli altri club, così facendo la Vecchia Signora avrebbe impattato sul regolare svolgimento del campionato di Serie A.
Attribuitagli una responsabilità diretta e oggettiva e considerata non leale e colpevole di aver falsato il campionato, dunque, la Juventus sarebbe l’unica meritevole di pagare in merito al “caso plusvalenze”. Almeno queste sarebbero, secondo La Gazzetta dello Sport, le motivazioni che avrebbero portato la Procura e la Corte a punire i bianconeri. Più dettagli potrebbero essere chiariti dalle motivazioni della sentenza, attese entro una decina di giorni.