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Per la Juventus è tempo di bilanci. E lo fa Alessio Tacchinardi che, tra finale di stagione e addii importanti, commenta ai microfoni di TMW Radio la fine della storia tra il club bianconero e due suoi pilasti, Paulo Dybala e Giorgio Chiellini. L’ex calciatore parte dal fantasista argentino: “Guardando solo al campo oggi Dybala non è il giocatore di tre anni fa. Oggi è un giocatore che ha un talento straordinario, ma a cui manca qualcosa. Ripensando anche alla finale di Coppa Italia l’argentino non è stato decisivo. Dybala aveva alzato il livello ed aveva dimostrato di essere un fenomeno, ma poi si è un po’ perso. Starebbe bene in tutte tre le prime squadre della Serie A, anche al Napoli. Bisogna però sempre vedere il campo, perché per ora deve ritornare al livello che aveva fino a qualche anno fa“.
Juventus, Tacchinardi su Chiellini: “Col suo addio viene reciso un cordone ombelicale”
Se, quindi, per Dybala Tacchinardi non spende chissà quali parole al miele e, anzi, sembra quasi che sia indifferente al suo addio, molto diverso è invece il discorso per Chiellini: “Io sono contento del siparietto che c’è stato nel post-partita della Coppa Italia. Sono stato contento dell’emozione e dell’umiltà con cui Chiellini ha parlato della Juventus. Per la Juventus da dopo l’addio di Buffon e questa possibile partenza si è un po’ perso il cordone ombelicale tra mentalità Juventus e squadra. Chiellini infatti spiega che il problema dell’annata non è stato lo scontro diretto ma avere fame tutti i giorni andando al campo di allenamento. Secondo me questo è dovuto anche ai troppi stranieri, ora non voglio essere frainteso, non sto facendo una campagna con gli stranieri, ma la Juventus era caratterizzata da una grandissima italianità e da una mentalità ferrea“.