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Domenica 20 novembre il match tra Qatar e Ecuador aprirà le danze della 22ª edizione dei Mondiali che si svolgeranno in Qatar. Le squadre di Serie A, quindi, hanno dovuto salutare i propri giocatori che saranno impegnati in quella che è ritenuta da tutti la manifestazione di maggiore prestigio. Tra le tante, come spesso accade, la Juventus è la squadra con più nazionali presenti in rosa. Sono ben 11 i calciatori bianconeri che saranno impegnati al Mondiale, con Paul Pogba grande assente a causa dell’infortunio ancora irrisolto. McKennie e Rabiot sono gli unici giocatori ad essere convocati singolarmente per la propria nazione, rispettivamente gli Stati Uniti e la Francia. I restanti, invece, sono convocati almeno in due per nazione. Il Brasile è la Nazionale più presente tra i convocati bianconeri presentando Bremer, Danilo e Alex Sandro. Successivamente ci sono tre Nazionali che hanno due giocatori della Vecchia Signora, nello specifico: Szczesny e Milik con la Polonia, Di Maria e Paredes con l’Argentina e, infine, Vlahovic e Kostic con la Serbia. Quest’ultimi, però, non sono stati gli unici bianconeri serbi che la Juventus ha visto passare.
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Juventus, i sette serbi della storia bianconera

Come già detto, per le big di Serie A è buona abitudine avere molti giocatori che sono convocati nelle rispettive Nazionali e, in particolare modo, per la Juventus che solitamente è quella che ne presenta di più in rosa. Oltre alle Nazionali più blasonate, nella sua storia la Vecchia Signora ha avuto altri serbi all’interno della propria rosa. Contando i recenti arrivi di Vlahovic (nel gennaio 2022) e Kostic (ad agosto 2022), i giocatori della Serbia che hanno vestito la maglia bianconera sono stati ben 7. Il primo tra questi è il centrocampista Vladimir Jugovic. Approdato alla Sampdoria nel 1992, dopo un’esperienza in blucerchiato durata due stagioni, nel 1995 è passato alla Vecchia Signora rimanendoci fino al 1997. Oltre ad essere il primo serbo nella storia della Juventus è anche il più titolato, con 5 trofei conquistati. Fu decisivo sul rigore della finale di Champions League del 1996 contro l’Ajax. Nella sua parentesi juventina ha collezionato 56 presenze e 8 gol.
Continuando il percorso riguardante i giocatori serbi che hanno vestito la maglia bianconera troviamo, compatibile a tale identikit, il difensore centrale Zoran Mirkovic. Cresciuto nel Partizan Belgrado e conosciuto nel nostro campionato con la maglia dell’Atalanta, il difensore serbo approda alla corte della Juventus nel 1998. Il calciatore vivrà, all’ombra della Mole, due momenti diametralmente opposti. Il primo, quando alla guida della Vecchia Signora c’era Marcello Lippi, lo vede titolare disputando buone partite sia in campionato che in Champions League. L’elevato minutaggio sembrava essere una naturale conseguenza, dato che il tecnico toscano aveva richiesto espressamente l’acquisto del difensore serbo. Con l’arrivo di Carlo Ancelotti sulla panchina bianconera le cose cambiano. Mirkovic, infatti, diventa una vera e propria riserva giocando soltanto qualche partita di Coppa Italia e Coppa UEFA (l’odierna Europa League). Visto lo scarso impiego lascerà i bianconeri nel 2000 per approdare al Fenerbahce.
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Seguendo la linea cronologica, dopo i già citati Jugovic e Mirkovic, il terzo giocatore serbo che è passato dalla Juventus è Darko Kovacevic. L’attaccante arrivò a Torino nel 1999 dopo un’esperienza positiva in Spagna con la Real Sociedad. Il centravanti serbo era la riserva naturale di Inzaghi e Del Piero ma, con il tempo, riesce a trovare più spazio segnando alcuni gol pesanti. Tra tutti c’è sicuramente la doppietta rifilata nel Derby d’Italia contro l’Inter nel 2000. Inoltre, si comporta bene anche in campo internazionale dove si afferma capocannoniere in Coppa UEFA. Nel 2001 passerà alla Lazio senza, però, riuscire ad incidere. Per quanto riguarda il quarto giocatore serbo approdato alla corte bianconera, si tratta di un evento piuttosto particolare. Infatti, Ivan Ergic non vestì mai la maglia della Juventus in nessuna competizione ufficiale. Una parentesi breve, anzi brevissima, quella del centrocampista serbo che arrivò nell’estate del 2000 dalla squadra australiana del Perth Glory. In Australia si era rifugiato con la famiglia, vista la guerra che si stava combattendo nei Balcani. Dopo due settimane esatte, si concluse subito la sua esperienza in bianconero e venne ceduto al Basilea.
L’ultimo serbo che ha vissuto la propria esperienza calcistica in bianconero, prima dei recenti arrivi di Vlahovic e Kostic, è Milos Krasic. L’esterno d’attacco, dopo l’esperienza in Russia con il CSKA Mosca, approdò alla Juventus nell’estate del 2010. Su di lui le aspettative erano molto alte. I lunghi capelli biondi e la velocità, come una delle caratteristiche principali, fecero sognare i tifosi riconoscendolo come “il nuovo Nedved“. Il campo, però, darà altre risposte e saranno ben lontane dalle aspettative. Nonostante il suo discreto impatto nella prima Juventus scudettata di Antonio Conte, nella stagione successiva fu tutt’altro che imprescindibile e terminò, così, la sua esperienza nel 2012.
Juventus, Vlahovic e Kostic portano il bianconero ai Mondiali

Nonostante i cinque giocatori precedentemente citati abbiano partecipato almeno una volta ai Mondiali con la propria Nazionale, non hanno partecipato al torneo quando erano tesserati per la Juventus. Per quanto riguarda Jugovic, quando parteciperà ai Mondiali di Francia nel 1998, sarà già passato alla Lazio. Invece Mirkovic, che partecipò anche lui alla suddetta competizione, non era ancora di proprietà bianconera ma dell’Atalanta. Anche Kovacevic, quando disputò la Coppa del Mondo in Francia, era ancora un calciatore della Real Sociedad. Vale lo stesso per Ergic che, nel Mondiale del 2006, aveva come club di riferimento il Basilea. Infine, anche Milos Krasic quando partecipò ai Mondiali del 2010 in Sudafrica non era ancora un giocatore della Vecchia Signora. Per tale motivo, sono gli ultimi due arrivati ad essere i primi serbi nella storia bianconera a partecipare ad una Coppa del Mondo avendo come club di appartenenza proprio la Juventus. Vlahovic e Kostic, quindi, entreranno nella storia della società raggiungendo questo particolare record.
Juventus, Vlahovic e la voglia di essere leader

La fame e la voglia di trascinare la propria squadra alla vittoria sono, da sempre, le caratteristiche del numero 9. Tale descrizione è la fotografia perfetta di quelle che sono le qualità di Dusan Vlahovic. L’attaccante della Juventus ha sempre dimostrato di avere la determinazione giusta nel voler raggiungere i propri obiettivi. Grazie a questa mentalità è riuscito ad approdare in una realtà così importante come quella bianconera affermandosi, inoltre, come uno dei migliori prospetti nel panorama europeo. Nonostante alcune critiche dovute a quella vena realizzativa che rispetto ai tempi della Fiorentina sembra essersi affievolita, le qualità di Vlahovic non vengono messe in discussione. Il centroavanti della Vecchia Signora ha sempre dato, in ogni partita, la sensazione di poter pungere improvvisamente. Quando la Serie A riprenderà il suo cammino, l’attaccante serbo avrà tutte le intenzioni di incidere ancor di più con questi colori affidandosi anche alla possibilità di avere tutti i compagni a disposizione.
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Con Chiesa, Di Maria e Pogba totalmente ristabiliti si alza ancor di più quello che è il tasso tecnico della rosa di Allegri e, tra i molti benefici che potrebbe produrre, uno dei primi a poterne giovare sarà sicuramente Vlahovic. Sebbene tutte queste premesse future possano far ingolosire l’attaccante serbo, prima c’è il grande appuntamento con il Mondiale in Qatar. Con quella mentalità vincente che lo contraddistingue e che, come ha affermato più volte riscontra anche nella Juventus, Vlahovic vorrà essere leader anche con la Serbia. La sua Nazionale dovrà affrontare un girone tutt’altro che scontato avendo come avversarie le temibili Svizzera e Camerun, per non parlare del Brasile che non ha certo bisogno di presentazioni. In un contesto del genere, l’attaccante bianconero potrebbe esaltarsi e trascinare la propria Nazionale almeno agli ottavi di finale. I presupposti per fare un Mondiale da leader ci sono tutti, adesso basterà soltanto attendere le risposte dal campo.
Juventus, Kostic è la freccia che tutti vorrebbero

A fare compagnia a Dusan Vlahovic, in questo particolare record, c’è anche l’acquisto estivo Filip Kostic. L’esterno serbo arrivato dall‘Eintracht Francoforte si sta facendo conoscere giorno dopo giorno. Infatti, se il suo inizio si era confuso insieme a quella nube di risultati negativi della Juventus, nella parte finale prima della sosta è tornato a splendere il sole sui bianconeri e Kostic è una delle cause principali. Le prestazioni positive dell’esterno sinistro coincidono con le ultime 6 vittorie consecutive. Decisiva la sua grande gara nel Derby d’Italia contro l’Inter e, partita dopo partita, la freccia bianconera starebbe dando l’impressione di incrementare maggiormente il proprio stato di forma. Se nelle ultime uscite in campionato non ha potuto aumentare il proprio feeling con Vlahovic, avrà la possibilità di farlo in Nazionale. Con la sua velocità, tecnica ed abilità nel fare assist di pregevole fattura, Kostic potrà essere il partner perfetto per il centravanti classe 2000. I due bianconeri saranno fondamentali per la produzione offensiva della Serbia e, sognando in un grande risultato con la propria Nazionale, la Juventus li osserverà in attesa di rivederli a gennaio, sempre insieme ma con una maglia diversa.
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