La Roma avrebbe dovuto rispondere presente alla chiamata con la gara forse più importante di questa stagione, specialmente osservando un calendario che adesso si fa ancora più complicato. La chiamata europea, seppur non ancora del tutto svanita volendo provare a fare sogni di conquista in Germania, deve passare dalla classifica e dall’Italia ed ecco perché i due punti lasciati contro la Juventus adesso iniziano davvero a fare male, invocando ragionamenti e calcoli che non portano i favori del pronostico.
Volendo concentrarsi esclusivamente sul campionato, quella competizione che in primis impegna desideri e obiettivi di una squadra e, quindi, di una collettività, si possono provare a fare calcoli europei per la nuova Roma di De Rossi e, seppur già immobilizzati, debbono comunque essere fatti. Tre punti lasciati all’Olimpico contro la Juventus, dopo lo schiaffone di Thiago Motta (sempre a Roma) complicano la classifica e gettano gli occhi ai recuperi nerazzurri di quel Gasperini che, difficilmente, farà lo stesso grave errore dei matematici giallorossi.
Si parte con Udine, questa sera, dove nonostante il campo non sia notoriamente tra i più semplici, difficilmente l’Atalanta perderà il gusto di recuperare i tre punti che mancano per pareggiare il quinto posto della nostra Serie A; soprattutto con la consapevolezza che a referto manca ancora una gara da recuperare e, quindi, con la certezza che si potrebbe anche fare meglio. Niente di peggio per la Roma di De Rossi. E a guardar la classifica, e volendolo fare per osservare il destino europeo della squadra giallorossa, il futuro già sembra troppo scontato.
L’Italia ha recuperato una posizione per avere più squadre in Champions League, 5 per l’esattezza; 6 diventa davvero troppo e servirebbero davvero troppi incastri per riuscire in quella che potrebbe essere definita come un’impresa; e, di sicuro, questa Atalanta dovrebbe vincere l’Europa League ed arrivare sesta in campionato (per giunta!). Troppo, davvero troppo, e allora ecco che senza una vera prova di coraggio e determinazione (questa volta di marchio giallorosso), e continuando a voler guardare classifica e calendario, la Champions romanista sembra dover essere – purtroppo – nuovamente rimandata.
De Rossi e Mourinho: lo stesso errore nello stesso momento
Lo scorso anno, nello stesso periodo, la Roma eliminava lo stesso Bayer Leverkusen, quello che giovedì prossimo la squadra giallorossa dovrà affrontare per tentare di recuperare due reti su un campo imprendibile. Incredibile pensare, invece, che la stessa Roma di Mourinho passò da Leverkusen per difendere un vantaggio che, seppur di una sola rete, permise di andarsi a giocare una finale grazie al pari rimediato in trasferta.
Eppure, anche se in condizioni differenti, ci si accorge chiaramente che José Mourinho, prima, e Daniele De Rossi, poi, hanno compiuto lo stesso medesimo errore: combattere un’intera stagione italiana, per poi decidere di abbandonarla per tentare una qualificazione passando da un trofeo “impossibile”; ecco, sicuramente la scelta più difficile, gustosa si, ma certamente complicata e improbabile.
La Roma che anche quest’anno si gioca una semifinale di Europa League è la stessa che durante la scorsa stagione rifiutò di conquistare la Champions con i punti per provare a vincere bypassando calcoli e sistemi; eccolo l’errore di Mourinho, lo stesso compiuto nella serata di ieri da Daniele De Rossi durante la sfida contro la Juventus. E si è visto chiaramente.
Una Roma nei primi 45′ minuti di gioco; una seconda Roma nei restanti ed ultimi 45′. Il cambio di Paulo Dybala dopo la fine del primo tempo accende i timori e oscura il campo; è troppo chiaro l’intento del mister di far riposare forse l’unico uomo che potrebbe realizzare un sogno il prossimo giovedì e, magari, proprio per i tre punti in più che oggi non possono allungare la classifica romanista. E, a cascata, i cambi di Lukaku (l’autore del primo vantaggio giallorosso), di Pellegrini e così via; senza contare che i super “titolari” Mancini ed El Shaarawy non lo hanno neanche calpestato il terreno di gioco.
Troppo facile comprendere il disagio ed una rabbia ancora non consumata dopo la disfatta della sfida di andata contro gli uomini di Alonso, campioni dell’attuale Germania del calcio. Ma i tre punti erano fondamentali contro la Juventus, e questo è diventato certezza solo al fischio finale, quando la calcolatrice iniziava a diventare necessaria. Gesti apotropaici e conetti magici forse non basteranno questa sera osservando Udine e l’Atalanta; magari saranno più indicati il prossimo giovedì, quando la Roma dovrà fare i conti con una probabilità quasi matematica. Eccolo qua, l’errore di De Rossi.