Simone Inzaghi, al termine della finale di Coppa Italia che ha visto la sua Inter avere la meglio di una Fiorentina agguerritissima, rispondendo ad una domanda ai microfoni di SportMediaset ha parlato di “Squadra in missione”. I nerazzurri negli ultimi 56 giorni hanno disputato 17 partite e fra meno di 72 ore affronteranno l’Atalanta in campionato: un risultato positivo darebbe la qualificazione matematica alla prossima Champions League, ma dopo la partita contro la Viola non sarà facile avere la meglio degli uomini di Gian Piero Gasperini.
Inter, Inzaghi: “Siamo in missione”
Ma torniamo all’espressione che Simone Inzaghi ha utilizzato per far capire bene il lavoro che l’Inter sta mettendo nella testa, ma soprattutto sulle gambe. “Una squadra in missione” e come non pensare al film “The Blues Brothers” del regista John Landis, uscito nelle sale nel giugno del 1980. I fratelli Blues, Elwood e Jake, per salvare l’orfanotrofio nel quale sono cresciuti, che rischia la chiusura per insolvenza, dovranno trovare 5mila dollari da pagare al Fisco.
Ai due viene subito un’idea: per racimolare il denaro necessario metteranno di nuovo insieme la loro vecchia band. Da qui inizieranno una serie di avventure che più volte farà esclamare a John Belushi, nei panni di Jake: “Siamo in missione per conto di Dio”.

La stagione dell’Inter è stata davvero piena zeppa di colpi di scena, esattamente come in ogni film di avventura che si rispetti. Simone Inzaghi ha avuto bisogno di rimettere insieme la sua band, proprio come i fratelli Blues. Non ci dimentichiamo l’inizio di stagione altalenante, con i suoi ragazzi che sembravano ancora connessi alla fine del campionato precedente, complice la delusione dello Scudetto sfumato davvero all’ultima curva e passato dall’altra parte del Naviglio.
La situazione sembrava essere tornata alla normalità, ma è bastato poco per far ripiombare i nerazzurri in una spirale oscura che li ha portati addirittura a perdere tre partite consecutive al Giuseppe Meazza senza segnare neanche un gol. Record negativo mai successo nei 125 anni di storia dell’Inter.
Probabilmente quello è stato il punto più basso della gestione Simone Inzaghi. L’Ad Beppe Marotta, pochi minuti prima della semifinale di andata della Coppa Italia contro la Juventus, era il 4 aprile, ai microfoni di SportMediaset parlò del momento delicato dell’Inter: “Tutti sono sotto esame, anche noi. Senza obiettivi, i colpevoli saranno tanti. Uno vince, gli altri perdono”.

Inter, Inzaghi ha visto la luce
Quella partita finì 1-1 grazie al rigore realizzato negli ultimi minuti di gara da Romelu Lukaku. La terza partita nella quale l’Inter esce sconfitta dalle mura amiche è datata 15 aprile: quella volta il Monza passò grazie alla rete di testa dell’ex Luca Caldirola. Poi Simone Inzaghi “Ha visto la luce”, esattamente come Jake Blues, ed ha inanellato nelle successive 9 partite 8 vittorie ed un pareggio, una striscia positiva che ha trascinato i nerazzurri in finale di Champions League.
Una luce che lo ha portato a sollevare nel cielo di Roma la seconda Coppa Italia consecutiva, ennesimo Trofeo che Simone Inzaghi, ormai soprannominato “Re di Coppe”, aggiunge al suo palmares. Per questa vittoria come in tante altre deve ringraziare Lautaro Martinez, autore di una splendida doppietta che porta Il Toro a quota 101 gol con la maglia dell’Inter.

Inter, Lautaro Martinez è da tenere stretto
Un Lautaro Martinez da coccolare proprio come diceva Elwood Blues: “Se amate qualcuno in particolare, tenetevelo stretto, uomo o donna che sia. Amatelo, coccolatelo, stringetelo, esprimete i sentimenti con baci e carezze perché, perché, perché è importante avere qualcuno da baciare e d’abbracciare, tutti abbiamo bisogno di qualcuno.”, e l’Inter ha tutte le intenzioni di tenerselo stretto.
Per l’Inter adesso c’è da rientrare a Milano e preparare al meglio la sfida contro l’Atalanta, nella quale tutti i tifosi interisti sperano di centrare l’obiettivo qualificazione Champions, poi ci sarà il tempo di pensare al 10 giugno e ad Istanbul, dove Simone Inzaghi troverà ad attenderlo Pep Guardiola con il suo Manchester City. Un match proibitivo, praticamente un Everest da scalare, ma Inzaghi sa come si giocano le finali e come Elwood, interpretato da Dan Aykroyd, ricorda al fratello Jake: “Non ci prenderanno: siamo in missione per conto di Dio”.