La Roma vede rosso, Dybala non basta: il Sassuolo si scopre “big”

La Roma cade in casa sotto i colpi del Sassuolo: rosso ed errori, Dybala non basta contro un Dionisi che "guida da big"

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L’arma più vecchia del mondo, il lancio lungo, recita subito un ruolo da protagonista in Roma-Sassuolo, con la chance di Wijnaldum solo davanti a Consigli. D’altronde Mourinho, per cui la venerazione dell’Olimpico resta immutata anche a squalifica confermata, ha dimostrato di saper infondere pazienza e pragmatismo ai suoi.

Ma come un contrappasso di dantesca memoria, è la scarsa praticità in uscita che genera il vantaggio ospite. Il Sassuolo colpisce con Laurienté con il più facile dei tap-in, discendente diretto di una sbavatura del duo El Shaarawy-Bove. Un pallone facile all’apparenza, letale sul lungo periodo.

Esultanza Sassuolo @Livephotosport
Esultanza Sassuolo @Livephotosport

Esterni ed errori

La scacchiera diviene da giallorossa a neroverde, dunque, già al 13′. Il gol del francese è figlio di una scelta precisa di Dionisi: lasciare le tre punte incollate ai tre centrali della Roma, per allungarli e creare superiorità una volta recuperato il pallone. La crea eccome Berardi, saltando Spinazzola sul 2-0 sempre di Laurienté, che a sua volta, come il suo dirimpettaio, scava un solco profondo tra lui e il malcapitato avversario, Nicola Zalewski.

Esultanza Zalewski (Roma) @Livephotosport
Esultanza Zalewski (Roma) @Livephotosport

A proposito di contrappasso, Roma-Sassuolo sembra davvero uscita dalla penna del Sommo Poeta. E chi, se non l’esterno polacco su spinta esterna di Spinazzola, diviene il prescelto per siglare l’1-2? Ciò che resta del primo tempo tra Dionisi e Foti è la capacità di mutarsi a seconda delle situazioni. La gara non è mai spigolosa, rivoluziona solo il proprio volto: dal lancio lungo alle corsie esterne, dal fraseggio al contropiede. Kumbulla fa il resto sulla sirena del primo tempo e la scuce dal taschino di Mourinho.

Esultanza Roma @Livephotosport
Esultanza Roma @Livephotosport

Fragilità e crescita: Sassuolo batte Roma

La Roma si riscopre fragile, incapace di soffrire come invece dimostrato in alcuni frangenti delle ultime uscite. Ma, soprattutto, si conferma incapace di creare: l’inferiorità numerica diviene alibi, ma è in undici contro undici che la produzione si è circoscritta ad un paio di cross pericolosi. Merito anche del Sassuolo e di una pazienza da big consumata nel corpo di una provinciale.

Paulo Dybala, calciatore della Roma @livephotosport
Paulo Dybala, calciatore della Roma @livephotosport

La capacità di rompere gli schemi è ciò che distingue Paulo Dybala da tutti gli altri. Il Sassuolo ha raramente mostrato l’applicazione difensiva che ha messo in scena dallo 0-2 in poi, ma con quel sinistro c’è poco da discutere. Dolce condanna, in questa stagione, è rimanere spesso una luce nel deserto. Il lampo della Joya infatti non si traduce in un tuono fragoroso, ma fornisce un nuovo stimolo a Dionisi per fare la voce grossa.

Armand Laurienté in Roma-Sassuolo @Livephotosport
Armand Laurienté in Roma-Sassuolo @Livephotosport

L’atteggiamento “da big” del Sassuolo vittorioso, con poker, all’Olimpico, è figlio di due fattori: la capacità di colpire al momento opportuno e quella di attendere, talvolta prendendosi il lusso di gestire. La superiorità numerica favorisce questo secondo aspetto, ma ciò non fa altro che annegare la Roma (come spesso in questa annata) nei propri banali errori. Da evitare in Europa, ma anche in Serie A: le altre non restano di certo a guardare.

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