Il Milan ad oggi chiuderebbe il campionato da seconda della classe, con un’abbondante dozzina di punti dietro un’Inter che fin dall’inizio del campionato ha lasciato poco spazio ai dubbi su chi fosse la candidata numero 1 per la vittoria finale.
Il Milan in Champions League è arrivato terzo in un girone non semplicissimo, contro il PSG, da poco orfano di Leo Messi, il Borussia Dortmund, che ha dimostrato di avere la stoffa per raggiungere la finale, e un imprevedibile Newcastle. Anche il percorso in Europa League è stato più breve del previsto, interrotto inaspettatamente ai quarti contro una Roma rinfrescata dalla mano di De Rossi.
Il problema è Pioli?
Pioli è finito subito sotto esame dopo la stagione precedente, salvata in extremis dalla Juventus, quest’ultima penalizzata per il caso plusvalenze, che ha permesso ai rossoneri di qualificarsi alla Coppa dalle grandi orecchie. La sessione estiva del calciomercato lasciava presagire una stagione di rinascita, in quanto la rosa è stata arricchita da innesti importanti come Pulisic, Chukweze, Reijnders, Musah e Okafor. Nei momenti critici della stagione è venuta a mancare proprio la mano del tecnico del Milan, che a ha avuto qualche difficoltà a proporre nuove soluzioni di gioco e a sfruttare tutti i nuovi rinforzi.
Forse hanno deluso anche i grandi protagonisti dello scudetto del 2022, a partire da un discontinuo Rafael Leao e arrivando a uno spesso nervoso e impreciso Theo Hernandez. Anche il bomber francese, Olivier Giroud, che a settembre spegnerà 38 candeline, sta giungendo alla capolinea della sua carriera, essendo con i pensieri già oltreoceano.
Il Milan è una società che è diventata grande e prestigiosa conquistando trofei, e per ridiventarlo, dovrebbe porre delle basi solide per un importante progetto futuro. Dopo lo scudetto di 2 anni fa, la compagine rossonera di Milano è chiamata a riconfermarsi come una delle squadre da battere sia in Italia che in Europa.