Lazio, così non va: dalla difesa al problema gol, quanti nodi per Sarri

La Lazio esce sconfitta per 2-1 dalla trasferta dell'Arechi contro la Salernitana: dai troppi gol subiti al problema in fase realizzativa, quanti nodi da sciogliere per Maurizio Sarri

Redazione A cura di Redazione
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Un’altra sconfitta, l’ennesima in un inizio di stagione fin troppo altalenante, dopo un’annata nelle quale era stata centrata la qualificazione in Champions League con merito. Il ritorno dopo la pausa Nazionali non sorride alla Lazio, che esce sconfitta per 2-1 dalla trasferta all’Arechi contro la Salernitana. Una gara disputata a fasi alterne dai biancocelesti, passati in vantaggio nel primo tempo grazie al rigore del solito Ciro Immobile e poi rimontati dai granata nella ripresa.

Un campanello d’allarme fin troppo evidente per il tecnico Maurizio Sarri, che ha rivisto in questo freddo pomeriggio di sabato gli spettri del match perso alla prima giornata contro il Lecce, con la stessa identica dinamica. Immobile la sblocca, l’avversario la ribalta nei secondi 45′, con un crollo su tutta la linea da parte dei capitolini.

Un calo fisico ma soprattutto mentale diventato una costante, che non può non spaventare la tifoseria e non solo. Il materiale a disposizione di Sarri, infatti, è di prima caratura, tra titolari e riserve. La domanda sorge spontanea: cosa sta andando storto per la Lazio in queste prime battute di campionato? Andiamo ad analizzarlo per gradi, cominciando dal basso.

Lazio, troppi gol subiti: male la difesa, Sarri attende Casale

365 giorni fa, di questi tempi, gli addetti ai lavori parlavano di una Lazio solida, perfetta quando c’era da difendersi dalle offensive avversarie. I biancocelesti hanno costruito l’approdo in Champions League attorno ad una retroguardia che si è da subito trovata a meraviglia.

Grazie all’ausilio di Footdata, possiamo notare come i capitolini abbiano vinto 1783 duelli difensivi nell’arco della scorsa stagione, numeri impressionanti contro centravanti del calibro di Giroud, Lukaku, Osimhen e così via. Sarri sembrava aver trovato la ricetta perfetta nel reparto arretrato, sfruttando anche due nuovi acquisti come Alessio Romagnoli e Nicolò Casale, coppia da subito sembrata ben rodata.

Quest’anno, però, la musica è cambiata, negativamente parlando. Soltanto considerando la Serie A, la Lazio ha subito 15 reti nelle prime 13 giornate, più di uno a partita come media. Un dato che non può far contento Sarri, con i suoi ragazzi che troppo spesso pagano distrazioni ed imbucate dalle zone centrali del campo. Ad aggiungersi c’è il nodo Casale, mai realmente avuto a disposizione sin da agosto per via degli infortuni.

Lazio, l’assenza di Milinkovic Savic pesa: Sarri cerca alternative

Come si dice in gergo, ti rendi conto del reale valore di una persona soltanto nel momento in cui la perdi. Questo è il caso anche della Lazio, che durante l’ultima estate di calciomercato si è privata di Sergej Milinkovic Savic. Un leader in mezzo al campo, grazie alla sua fisicità e l’incisività negli ultimi 20 metri.

Il secondo nodo che dovrà cercare di sciogliere Maurizio Sarri è quello a centrocampo. Se è vero che Luis Alberto rimane il tenore biancoceleste dal punto di vista tecnico, è altrettanto lecito ammettere che Kamada non ha ancora ingranato e che Guendouzi si sta adattando al calcio italiano, diverso da quello francese o inglese.

Ai capitolini stanno mancando non solo le conclusioni dalla lunga distanza ma anche gli inserimenti dalle retrovie, con la mezzala di destra in particolar modo che non arriva mai in area di rigore per tirare verso lo specchio. Allo stesso modo, la Lazio non riesce più a pescare in verticale il proprio centravanti, una giocata che spesso e volentieri veniva provata nelle ultime stagioni per sfruttare le qualità di Ciro Immobile.

Maurizio Sarri, Lazio @Twitter
Maurizio Sarri, Lazio @Twitter

Lazio, gli esterni non incidono: Immobile poco coinvolto

L’ultimo punto della nostra analisi sulla crisi della Lazio va a parare sull’attacco, da sempre uno dei punti di forza delle squadre di Sarri. Ciò che preoccupa l’allenatore toscano, nella fattispecie, è il rendimento dei due esterni offensivi. Dopo 15 presenze, Zaccagni è fermo ad 1 gol ed 1 assist, un bottino magro se si pensa a quanto aveva raccolto l’ex Verona solo un anno fa, chiudendo in doppia cifra in entrambe le categorie. Lo stesso discorso vale per Felipe Anderson, che fino ad oggi ha gonfiato una sola volta la rete.

Sarri ha bisogno nuovamente dell’intraprendenza delle sue due ali, troppo spesso uscite perdenti nell’uno contro uno con il diretto avversario in queste prime battute della stagione. A non beneficiare del momento dei capitolini è, soprattutto, Ciro Immobile. Il bomber di Torre Annunziata ha dimostrato di poter trascinare in un contesto che gioca per lui, che lo serve in ogni occasione. Il 33enne non viene pescato quando taglia alle spalle dei due centrali e sta segnando solo su calcio di rigore. Sono tanti i problemi, quindi, per la Lazio, chiamata ad una svolta in ogni zona del campo, per tornare nelle zone nobili della classifica.

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