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Claudio Lotito punching ball dei tifosi della Lazio? Se lo chiede anche l’ex difensore biancoceleste Angelo Gregucci, che rilascia le seguenti dichiarazioni per la testata online cittàceleste.it: “Formalmente Lotito ha anche detto delle verità incontrovertibili, ma lui non è mai riuscito a creare empatia con il popolo della Lazio. È il presidente più longevo della storia della Lazio, e nell’era del cannibalismo juventino, la Lazio è stata la squadra che ha vinto di più. È pur vero che in questi anni la città di Milano non è esistita. C’è stato un decennio in cui la Milano del calcio è rimasta fuori dai giochi”.
Poi Gregucci prosegue: “A livello popolare Lotito non ha mai avuto appeal con la tifoseria laziale. Il tifoso laziale è identitario, ci sono state nel corso della storia di questo club delle squadre che erano molto meno valide di questa. Eppure quelle squadre erano amate, così come i loro dirigenti. Se Lotito si sente i punching ball deve mettersi davanti a uno specchio e chiedersi: Claudio, perché una società seria, solida, con un club performante non ottiene l’amore dei tifosi? Credo che debba chiedersi questo. E cercare una risposta che possa spiegare tutto ciò. In questi diciotto anni non si è mai messo nelle condizioni di creare un feeling con il tifoso laziale. Eppure la storia dimostra che basta poco“.
Lazio, Gregucci: “Sono fiducioso per il piazzamento in Europa”
Poi Gregucci si pronuncia sulla corsa per l’Europa che sta facendo la Lazio:” Sono ottimista. La Juventus ha la finale di Coppa Italia. Spenderà tutte le cartucce a livello fisico e psicologico nella partita contro l’Inter. Molto dipende anche da Fiorentina-Roma. La Fiorentina rischia di uscire di scena, e a quel punto resterebbero in corsa soltanto Lazio, Roma e Atalanta. La Conference League rischia di diventare un fastidio, anche se porta introiti importanti. Personalmente vorrei che la Lazio arrivasse in Europa League. Altrimenti, a novembre ci ritroveremmo qui a chiederci ancora una volta dell’utilità dell’Europa, e dei problemi che innesca l’impegno infrasettimanale sul rendimento della squadra in campionato“.
Infine Gregucci fa il punto sulla difesa dei biancocelesti: “Lazzari? A me piace molto, io fossi Mancini lo convocherei. Si è sdoganato da un certo discorso tattico che lo contemplava soltanto come quinto di centrocampo. Patric? Ha dimostrato di essere una buona alternativa, una riserva affidabile. Se ha la ferma volontà di restare, lo terrei per l’affidabilità e per il senso di appartenenza che ha dimostrato. Acerbi? Ha avuto una stagione di flessione, come può succedere a tutti. In passato era il leader riconosciuto, ha fatto stagioni molto performanti, era una certezza. Quest’anno ha avuto infortuni in serie, e non è mai sceso in campo in piena efficienza. Poi ha compiuto qualche errore, e lo ha somatizzato. A quel punto è nata una rottura“. Insomma, buona parte del reparto arretrato della Lazio sembra promossa.