Dal sogno scudetto alla caduta libera del post-lockdown, la Lazio sembrava aver cambiato pelle. Una squadra irriconoscibile, stanca e lenta che lasciava indietro punti preziosi per la corsa al tricolore: la media punti era infatti calata da 2.3 del periodo pre-lockdown a 1.2 a partita nel post-lockdown.
La squadra di Inzaghi dava la forte impressione di essersi approcciata a questa nuova stagione con lo stesso spirito e soprattutto continuando sulla stessa scia, raccogliendo appena 4 punti su 12 nelle prime quattro giornate di campionato. Poi, una luce in fondo al tunnel: l’esordio in Champions League contro il Borussia Dortmund, i tre punti conquistati contro i tedeschi all’Olimpico e la vetta del girone ha ridato coraggio e fiducia ai biancocelesti.

Metabolizzata e archiviata la meritata vittoria in Champions, gli uomini di Inzaghi guardano al campionato con occhi diversi, quasi infuocati, desiderosi di rivalsa per rilanciarsi nuovamente alla corsa scudetto – che quest’anno sembra forse più accesa e meno prevedibile – battendo un ottimo Bologna e aggiudicandosi così la seconda vittoria stagionale in campionato, dopo quella in trasfertacontro il Cagliari.
La successiva gara contro il Brugge in Champions League spaventa però: Inzaghi è a corto di uomini, indisponibili perché positivi al coronavirus, e parte con 18 giocatori di cui 6 della Primavera, ma ancora una volta la sua Lazio risponde “presente” e strappa un importantissimo pareggio ai belgi: “La squadra ha messo cuore e anima, abbiamo onorato la maglia” dirà Pepe Reina nel post-partita, confermando il clima di rivalsa in casa Lazio.

Una Lazio inarrestabile, consapevole di sé e dei suoi mezzi sposta gli equilibri a suo favore e continua la striscia di risultati utili consecutivi – che dal Dortmund alla Juventus sono sei – nel nome di Felipe Caicedo, il quale ha portato a parlare di “zona Caicedo” alla luce dei gol allo scadere dei 90′. L’ecuadoriano difatti regala a Inzaghi 4 punti in Campionato e 1 in Champions League, ribaltando i risultati e permettendo alla Lazio di rimanere ancorata ai suoi obiettivi stagionali, come la zona Champions, senza compromettere il girone.
Caicedo e Correa, i trascinatori di questa Lazio restaurata che in assenza di Ciro Immobile hanno preso in mano il controllo della squadra e della porta avversaria, elogiati di recente proprio da Simone Inzaghi che si gode una Lazio ritrovata, bella e dal cuore grande: Correa ha fatto una grande partita, Caicedo è un grande giocatore, una grande persona ed è sempre disponibile. Sa il proprio ruolo nella squadra”.