Lazio, l’altalena di Sarri: senza Immobile può passare l’AZ Alkmaar

Nell'andata degli ottavi di Conference League la Lazioi, priva di Immobile, cede in casa all'AZ Alkmaar, che mette a nudo i limiti del sistema di gioco di Sarri

Raffaella Sergio
12 Min di lettura

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Il destino della tifoseria laziale pare essere segnato, con la poco dolce condanna dell’assoluta incostanza di risultati che caratterizza le stagioni della Lazio di Sarri. Dall’avvento del tecnico dalle origini toscane sulla panchina dei capitolini si sono alternati, più o meno regolarmente, periodi in cui si coniugavano bel gioco e risultati ad altri in cui ci si esprimeva male e si collezionavano sconfitte e delusioni. Per scendere dall’altalena sarebbe servito un più incisivo intervento sul mercato, estivo prima e invernale poi, da parte della società di Patron Lotito.

Ciro Immobile (Lazio) - @livephotosport
Ciro Immobile (Lazio) – @livephotosport

Lazio, senza Immobile sconfitta contro l’AZ: Sarri non trova continuità

Il presidente Lotito non sembrerebbe mai parso troppo sensibile ai malcelati appelli dell’allenatore di completare la rosa, soprattutto in termini di qualità delle alternative e il grido di allarme del tecnico Sarri avrebbe trovato conferma nella sconfitta della Lazio contro l’AZ Alkmaar che martedì 7 marzo ha trionfato in rimonta all’Olimpico per due reti ad una. L’esito del match ha rinverdito il triste trend biancoceleste del continuo saliscendi di prestazioni e risultati.

La gara andata in scena tra la Lazio e gli olandesi potrebbe definirsi il manifesto migliore della dinamica esposta. Nell’arco dei novanta minuti, in una sorta di emblematico sunto, si sono visti sia il meglio che il peggio del gioco del mister dai natali partenopei, con pronto riscontro a livello di risultati parziali. I padroni di casa hanno espresso almeno trenta minuti di grande calcio, con tutti i dogmi del teorizzato “Sarrismo” perfettamente declinati sul rettangolo verde.

Gil Patric (Lazio) @Livephotosport
Gil Patric (Lazio) @Livephotosport

Pressione alta, fraseggio corto e nello stretto operato nella metà campo avversaria, i tagli verso il cuore del campo degli esterni d’attacco e la spinta sulle corsie esterne con i giusti tempi hanno deliziato gli spettatori della sfida europea, mettendo in luce un grande Lazzari a destra ed un imprendibile Zaccagni a sinistra. Dal gioco a uno o due tocchi e dalla manovra rapida e fluida, i laziali, in grado di andare solo sul minimo vantaggio, avrebbero iniziato una involuzione.

Maurizio Sarri, allenatore della Lazio @livephotosport
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio @livephotosport

L’AZ sconfigge Sarri con le sue armi: Lazio ribaltata

Gli uomini di Sarri con il passare dei minuti hanno progressivamente perso metri e brillantezza, iniziando a patire la qualità e il palleggio degli avversari che, con il bomber Pavlidis, prima ed il mastino Kerkez poi, hanno ribaltato la contesa e quasi ipotecato il passaggio al turno successivo della competizione europea. Dalle parti di Formello va da troppo tempo in onda lo stesso film: quando la squadra cala di ritmo ed applicazione mentale, si evidenzia la sua atavica difficoltà a restare compatta e il non saper difendere adeguatamente negli ultimi trenta metri.

Luis Alberto, calciatore della Lazio @livephotosport
Luis Alberto, calciatore della Lazio @livephotosport

In questi contesti diventano un lusso insostenibile quelli che in altri momenti sarebbero i punti di forza del meccanismo di gioco del tecnico classe ’59. Tre giocatori offensivi, come Pedro, Zaccagni e Felipe Anderson più due centrocampisti con propensione ad attaccare, quali Luis Alberto e Milinkovic-Savic, ed un play dai piedi buoni in regia come Cataldi, non sarebbero sostenibili quando bisogna stringere i denti e rincorrere rivali che aggrediscono gli invitanti spazi che si creano tra le linee e davanti alla difesa biancoceleste.

Lo scarso equilibrio complessivo, unitamente alla bravura e pericolosità dell’AZ Alkmaar avrebbero condotto alla sconfitta gli uomini di Lotito, i quali, nonostante il sacrificio in fase di ripiegamento di ciascun interprete, hanno concesso diverse occasioni agli ospiti, con le reti che sono puntualmente arrivate. Le marcature orange hanno certificato quanto già noto in Eredivisie, ovvero la letalità degli uomini di Jensen, laddove possono costruire gioco senza adeguata pressione.

Soppy e Lazzari, Atalanta-Lazio @Livephotosport
Soppy e Lazzari, Atalanta-Lazio @Livephotosport

Lazio, Lazzari croce e delizia: la coperta di Sarri è corta

Il terzino destro Lazzari, pur migliorato in fase difensiva, se attaccato con continui raddoppi e sovrapposizioni sul suo lato, va in inevitabile sofferenza, specie per l’inadeguata copertura a sostegno della mezzala di catena, MilinkovicSavic e del trentaseienne Pedro, pur bravo e autore del goal del momentaneo ed illusorio vantaggio laziale. La prima rete dell’Az nasce proprio con un inserimento vincente alle spalle del laterale veneto, ad attaccare la linea difensiva dei locali.

Il cliché offensivo dei kaaskoppen nell’incontro dell’Olimpico, fondato sulla sistematica ricerca dell’appoggio sul centravanti Pavlidis che rinculava per ricevere palla e premiare i movimenti di esterni e mezzepunte, è bastato a mandare in tilt il dispositivo difensivo della Lazio e le sue due linee di centrocampo e difesa. Nell’economia del risultato finale ha inciso il mismatch tra il bomber greco, tutt’altro che un falso nueve alla Anderson, e i centrali di Sarri, Patric soprattutto.

Maurizio Sarri, tecnico della Lazio @livephotosport
Maurizio Sarri, tecnico della Lazio @livephotosport

Lazo, le transizioni negative sono il tallone d’Achille di Sarri

Nelle transizioni positive emerge la qualità dei centrocampisti romani, abili a vedere la giocata e a premiare tagli e incursioni esterne dei compagni. Ad eccellere in questi frangenti è Luis Alberto, ottimo assist man, ma hanno piedi buoni anche il play Cataldi e l’incursore goleador MilinkovicSavic. I tre compongono una mediana forte e completa quando si costruisce gioco ma meno performante nello schermare la difesa, in interdizione e nei raddoppi a ritroso sugli esterni a prevenire insidiose superiorità numeriche avversarie.

Nelle transizioni negative, invece, vengono fuori i limiti suddetti della linea mediana e dei difensori nelle coperture preventive, come testimonia in modo emblematico la rete del raddoppio degli uomini di Jensen, siglata dal furetto Kerkez, bravo nel frustare un tentativo di affondo di Pedro, a duettare con un compagno e a penetrare, come il coltello nel burro, l’impreparata retroguardia locale, la quale, nel caso di specie, difetta tanto per reattività quanto per posizionamento.

Milinkovic-Savic (Lazio) @livephotosport
Milinkovic-Savic (Lazio) @livephotosport

Il baricentro tendenzialmente alto e la propensione a cercare la giocata difficile di molti suoi interpreti finisce per penalizzare la Lazio che, forte dell’elevato tasso tecnico medio della rosa, paga, come in una inesorabile legge del contrappasso di dantesca memoria, proprio quei rari errori che i suoi fini palleggiatori commettono in fase di uscita o mentre sono intenti a costruire l’azione chiamando in causa il portiere e partendo dal basso.

Ciro Immobile, attaccante della Lazio @livephotosport
Ciro Immobile, attaccante della Lazio @livephotosport

Lazio, Immobile senza alternative: vane le richieste estive di Sarri

La sconfitta maturata nell’andata degli ottavi di Conference potrebbe essere definita una debacle di Felipe Anderson nei confronti del centravanti greco Pavlidis. Il brasiliano, che in altre occasioni ha pure ben figurato come punta centrale, nell’occasione non si è rivelato efficace nel ruolo di falso nueve al centro dell’attacco capitolino. L’assenza di Immobile avrebbe inciso sul risultato e, causa le numerose defezioni stagionali, sullo score complessivo della Lazio nella corrente annata.

L’ex attaccante del Torino potrebbe aver pagato l’eccessiva usura determinata da sette stagioni con 50-60 partite giocate all’anno con il club di Lotito, un campione spremuto oltre misura per mancanza di valide alternative nel suo ruolo. Sarri la scorsa estate avrebbe richiesto un altro centravanti di professione e al patron laziale sarebbe stato offerto Simeone a buone condizioni, senza che tuttavia l’affare si concretizzasse.

Matteo Cancellieri, Lazio @livephotosport
Matteo Cancellieri, Lazio @livephotosport

Le alternative fatte in casa di Anderson e Cancellieri non possono ritenersi all’altezza di una società che avrebbe l’ambizione di primeggiare in campionato e proseguire il cammino verso le fasi nobili delle competizioni europee e della coppa nazionale. Per puntare a vincere le medesime non si poteva pensare fosse sufficiente il solo cannoniere partenopeo alle prese con gli inevitabili acciacchi fisici ed il crescente peso dell’età che avanza.

Matias Vecino, calciatore della Lazio @livephotosport
Matias Vecino, calciatore della Lazio @livephotosport

Lazio, spunti per Sarri dopo Bologna: Vecino e Romagnoli determinanti

Il tecnico Sarri alla ripresa del campionato dopo il ko europeo si è presentato con una nuova veste e, nella sfida BolognaLazio ha schierato Vecino per Cataldi a centrocampo e Romagnoli per Patric al centro della difesa. Con l’uruguagio nel cuore della mediana i capitolini non perdono in giro palla e guadagnano in capacità di inserimento, interdizione ed in equilibrio generale di squadra. Con l’ex rossonero, forse il miglior acquisto laziale, la difesa acquista esperienza, fisicità e solidità.

In terra felsinea vi è stato un atteggiamento più votato alla copertura e al presidio degli spazi, con l’obiettivo di proteggere maggiormente la retroguardia, aspettare il Bologna bassi ed avere più campo per attuare ripartenze letali. In attacco tuttavia la perdurante assenza di Immobile si sarebbe ancora avvertita e la Lazio sarebbe mancata in pericolosità e concretezza negli ultimi metri. L’incontro avrebbe tuttavia fornito all’allenatore biancoceleste spunti ed indicazioni in vista del ritorno contro l’AZ ed il successivo derby.

Sarri @livephotosport

Lazio, il dubbio di Sarri: inseguire i quarti o puntare alla Roma

In Olanda Sarri dovrà preparare una gara d’attacco ma non un assalto all’arma bianca. L’eliminazione del valore doppio alle reti segnate in trasferta consentirebbe ai laziali di arrivare all’extra time ed eventuali rigori realizzando una sola rete senza subirne. L’AZ Alkmaar, per mentalità, vocazione e spinta del suo pubblico, sarà portata ad attaccare, aprendo spazi alle ripartenze ospiti. Riconfermare in blocco l’undici iniziale di Bologna potrebbe essere la scelta migliore per inseguire i quarti di Conference League.

Il trainer ex Juventus potrebbe agire anche in modo opposto, adottando un ampio turnover nella terra dei tulipani, di fatto scaricando la competizione europea e preservando i migliori per LazioRoma di domenica 19 marzo., dove potrebbe rientrare Immobile. In questo caso la squadra titolare in Emilia potrebbe rivedersi nel derby, mentre in Europa troverebbero spazio Maximiano tra i pali, Gila e Patric in difesa, Marcos Antonio e Basic in mediana, Romero e Cancellieri in attacco.

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