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I deludenti risultati della ripresa della stagione 2022/2023, successivamente alla fine della pausa mondiale: vittoria con sofferenza finale contro la Salernitana, pareggio subito in rimonta in casa contro la Roma, sconfitta in Coppa Italia contro il Torino in 10, pari 2-2 al Via del Mare contro il Lecce e sconfitta 3-0 nel derby di Supercoppa, hanno alimentato dubbi e perplessità attorno al Milan. Le ultime prestazioni potrebbero far commentare così, il classico tifoso da bar: “Tutti zitti, testa bassa e pedalare”.
A Milanello non funziona in questa maniera, si giudica prima il gioco ed in seguito il risultato finale e quello, unito all’atteggiamento sempre propositivo della squadra, hanno portato i rossoneri meno di un anno fa a conquistare il trono dell’Italia. Un vecchio allenatore del Diavolo diceva: “Testa alta e giocare a calcio”. Mister Marco Giampaolo di questa frase ne ha fatto un mantra e anche se a San Siro è durato solo 7 partite ha capito fin da subito la mentalità della società.
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Adesso c’è da rialzarsi e riprendere a camminare sul sentiero tracciato da Stefano Pioli poco più di tre anni fa, dopo la clamorosa e scottante sconfitta 5-0 al Gewiss Stadium contro l’Atalanta. La stagione è ancora molto lunga, c’è un campionato ancora aperto, anche se con un Napoli in fuga e un ottavo di finale di Champions League contro il Tottenham di Antonio Conte da disputare.
Sul percorso in Serie A del Milan, per la diciannovesima giornata, domenica 24 gennaio alle ore 20:45 si presenta la Lazio. Il match dell’Olimpico con avversaria la formazione allenata da Maurizio Sarri non è certamente decisivo, tuttavia è perlomeno fondamentale per il prosieguo della stagione 2022/2023. In vista della gara, riviviamo le emozioni di un altro Lazio–Milan, quello del 24 aprile 2022. Biancocelesti in vantaggio con Ciro Immobile, pareggio milanista di bomber Olivier Giroud e al 92° Sandro Tonali avvicina il Diavolo allo Scudetto numero 19 della propria storia.
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Lazio-Milan, il primo tempo: Immobile sblocca la partita
Prima di raccontare il match, c’è da analizzare il modo in cui il Milan si presenta allo stadio Olimpico e con quali pressioni. È la trentaquattresima giornata di Serie A e l’Inter nell’anticipo del sabato ha sconfitto 3-1 la Roma a San Siro, scavalcando i rossoneri in classifica al primo posto. Per la squadra di Pioli vi è quindi un solo risultato, la vittoria. Anche perché i cugini in settimana giocheranno il recupero della ventesima di campionato contro il Bologna e un passo falso contro la Lazio potrebbe segnare indelebilmente la corsa Scudetto.
L’allenatore ex Fiorentina per le scelte di formazione va sul sicuro schierando il proprio 11 ideale: Maignan in porta, in difesa Calabria, Kalulu, Tomori e Theo Hernandez, in mezzo al campo Kessié e Tonali, dietro l’unica punta Giroud il terzetto composto da Messias, Diaz e Leao. Di fronte i biancocelesti, con il classico 4-3-3 di mister Sarri, vogliosi di approfittare del passo falso dei giallorossi per scavalcarli e tenere vivo il sogno di qualificarsi alla prossima Champions League.

Ci si aspettava una gara bloccata dalla paura di perdere e invece al 4′ la sblocca subito la Lazio. Rimessa laterale in zona avanzata: Lazzari per Milinkovic-Savic, il serbo taglia fuori la pressione di due difensori milanisti e mette al centro, dove Immobile è un falco ad avventarsi sul pallone. Taglio perfetto, anticipo secco su Kalulu, Maignan è battuto ed è 1-0. Gol che avrebbe affossato chiunque, ma non questo Milan, diventato col tempo un gruppo, il quale con la forza del collettivo fugge dalle situazioni complicate.
Nel corso del primo tempo il Diavolo è un po’ contratto, ci prova, tuttavia senza creare particolari problemi al portiere laziale, Strakosha. Prima Giroud di testa spedisce sopra la traversa, poi sui piedi di Leao l’occasione per il pari. Kessié verticalizza per il portoghese, che sgasa sul mancino, salta Lazzari e calcia verso la porta. Il suo tiro è forte, ma impreciso e termina la propria corsa sull’esterno della rete.
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Lazio-Milan, il secondo tempo: Giroud gela l’Olimpico
Dagli spogliatoi per il secondo tempo escono gli stessi 11 che hanno disputato non benissimo il primo, ma si intravede subito che è cambiato l’atteggiamento. Pioli all’intervallo ha toccato le corde giuste e il Milan trova subito la rete del pareggio. Theo Hernandez lancia in profondità Leao, il numero 17 è imprendibile per Acerbi, passaggio dentro l’area dove c’è Giroud. Il bomber francese è bravo a seguire l’azione e in estirada anticipa Radu per l’1-1 al 50′.
L’Olimpico è ammutolito, gelato dal lampo milanista. Il Diavolo capisce che è ora di colpire e continua a creare occasioni per passare in vantaggio. Al 62′ Messias decide di mettersi in proprio e sfiora un gol clamoroso. Riceve il pallone sulla fascia destra, manda per terra Radu, punta Acerbi e soprattutto la porta difesa da Strakosha. Non appena entrato in area calcia a giro con il suo sinistro, ma la sfera finisce di poco larga. La Lazio non è più in campo, Sarri prova a risistemare i suoi inserendo Basic, Cataldi e Marusic, al posto di Luis Alberto, Leiva e Radu.

Anche Pioli utilizza la panchina, perché sì il suo Milan sta conducendo la gara giocando molto bene, però il risultato è ancora sulla parità, quindi dentro Ibrahimovic, Rebic e Krunic per Giroud, Diaz e Messias. Cambiano gli uomini, ma al 83′ è sempre Leao ad andare vicino all’1-2. L’ex Lille, dentro i 16 metri, si libera della marcatura di Marusic sterzando sul mancino, due tocchi e cannonata verso la porta. Strakosha non ha nemmeno il tempo di reagire, ma è salvato dalla traversa.
Un minuto più tardi sono ancora i rossoneri a cercare il vantaggio. Azione molto confusionaria e palla che successivamente ad una serie di rimpalli è preda di Rebic. Il croato ha di fronte un muro vestito di biancoceleste e decide per la conclusione. Il tiro parte bene, ma Strakosha è attento, si distende e mette in corner. Il tempo inizia a diventare nemico, tuttavia quello dell‘Olimpico è un Milan rabbioso, ma paziente, consapevole che l’occasione della vittoria più arrivare anche nel recupero.
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Lazio-Milan, il gol di Tonali: il Diavolo si avvicina allo Scudetto
Più volte durante l’arco della stagione 2021/2022 il Milan ha dovuto rimontare: in casa con l’Hellas Verona, da sotto 0-2 al 3-2 finale o nel derby di ritorno con la doppietta di Giroud, che ha ribaltato il vantaggio di Perisic. Rimonte le quali hanno tutte in comune una cosa: la consapevolezza. Il Diavolo di Pioli gioca, crea, nonostante il risultato ed è consapevole di avere le armi offensive per far male agli avversari in qualsiasi momento e di vincere la partita.
Tornando per un istante ai giorni nostri, quelli che vedono i rossoneri in difficoltà, in seguito alle sconfitte di Coppa Italia e Supercoppa Italiana contro Torino e Inter e al pareggio di campionato contro la Roma. In queste tre sfide la consapevolezza della passata annata ha lasciato spazio alla rabbia e alla voglia dei singoli e non è bastato.

È il minuto 92, Marusic combina un disastro proteggendo un pallone che non uscirà mai. Rebic è sveglio e furbo a pressarlo e a recuperare la sfera. Il nativo di Spalato è al limite dei 16 metri e guarda all’interno dell’area dove sono posizionati Krunic, Ibrahimovic e Tonali. Il cross è impreciso, ma lo è anche Acerbi che di testa apparecchia la tavola per il vantaggio milanista.
Il difensore attualmente in forza all’Inter colpisce di testa maldestramente, alzando un campanile e regalando il pallone al centravanti svedese. Ibra è saggio, sa di essere troppo distante dalla porta per segnare e serve Tonali, che in spaccata, con in dosso la maglia rossonera dei propri sogni sigla il gol dell’1-2, che decide il match e con sole altre 4 giornate da disputare, avvicina il Diavolo allo Scudetto numero 19.