Lazio, poco Immobile e Juventus attenta: l’analisi della prestazione in Coppa Italia

La Lazio abbandona la Coppa Italia e cade 1-0 contro una Juventus attenta e precisa: Immobile e l'attacco biancoceleste sottotono, mancata qualità e intensità

Edoardo Lazzari Topics:
8 Min di lettura

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All’Allianz Stadium di Torino l’ultimo quarto di finale della Coppa Italia ha decretato la quarta semifinalista della competizione nazionale: la Juventus ha battuto per 1-0 la Lazio grazie ad una prestazione attenta e composta, paziente in impostazione e puntuale nel secondo tempo nelle chiusure difensive. La squadra di Allegri è riuscita a passare in vantaggio a pochi minuti dallo scadere del primo tempo con il colpo di testa di Bremer, sfruttando la marcatura in ritardo di Patric e l’uscita troppo impavida di Maximiano, portiere di serata al posto del titolare Provedel.

Nonostante gli errori individuali sull’azione del gol, arrivato al 44′, nella Lazio sono molti gli elementi che non sono andati per il verso giusto. La partita della Lazio è stata sottotono, con i biancocelesti apparsi piuttosto grigi nel primo tempo e mai veramente incisivi nella seconda frazione di gioco. Eppure i capitolini sono una delle squadre più propositive del campionato italiano: l’assenza prolungata di Ciro Immobile non ha portato al tracollo offensivo della Lazio ma anzi la mossa di Sarri – posizionare Felipe Anderson prima punta nel 4-3-3 – ha dato i suoi frutti in termini di numeri e prestazioni.

Sarri, il mini turnover fa perdere qualità: Milinkovic-Savic in panchina spegne la Lazio

Gli 11 uomini scelti da Maurizio Sarri per affrontare la Juventus presentavano qualche cambio rispetto al pareggio in campionato contro la Fiorentina. Uno su tutti l’esclusione di Milinkovic-Savic, sostituito da Vecino, poco incisivo: la staffetta tra i due all’ora di gioco sembrava poter dare nuova linfa ai biancocelesti ma Allegri ha da subito invertito le due mezz’ali bianconere, mettendo un ottimo Rabiot a uomo sul serbo. Immobile al centro dell’attacco ha visto Sarri rinunciare dal 1′ a Pedro, con Felipe Anderson spostato a destra.

Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri @livephotosport
Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri @livephotosport

In difesa Patric era stato scelto al posto di Casale e, oltre all’errore sul gol di Bremer, la partita dello spagnolo ha sofferto l’intraprendenza di Kostic, uno dei migliori della Juventus, costantemente a chiamare fuori posizione il centrale della Lazio e a puntare con convinzione Lazzari. Sono infatti 21 i cross della Juventus nella partita, dato che rende conto della qualità sugli esterni dei bianconeri: oltre a Kostic, le discese di Cuadrado e Chiesa a destra sono state le preoccupazioni principali di Marusic e Romagnoli.

Tornando ai numeri della partita di Coppa Italia, le statistiche della Lazio non lasciano spazio a tante interpretazioni: appena un tiro in porta nel corso dei 90 minuti, con 11 conclusioni complessive tentate dai biancocelesti senza centrare la porta di Perin. Come ha affermato Maurizio Sarri dopo il match, a mancare sono state la solita intensità e la giusta lucidità nell’ 1 contro 1. “Partita ordinata la nostra, ma siamo mancati nel riempimento d’area e per iniziative importanti negli ultimi metri. Ci aspettavano bassi, serviva qualche uno contro uno che ci è mancato“.

Primo tempo a basso ritmo, ripresa senza occasioni: la Lazio di Sarri si spegne sull’attenzione della Juventus

Nel primo tempo i biancocelesti hanno tentato di bucare l’ordinato blocco della Juventus affidandosi alla regia di Cataldi e alle corsie esterne: dopo i primi 15 minuti caratterizzati da ritmi bassissimi e poca intensità, la Lazio ci ha provato a sinistra con Luis Alberto, spesso a cercare l’intraprendente Zaccagni dietro Cuadrado. La mole di gioco costruita nella prima mezz’ora dalla squadra di Sarri non ha però creato occasioni, con Immobile molto isolato tra Danilo e Alex Sandro e mai in grado di ricevere il pallone dietro la linea difensiva.

Milinkovic-Savic (Lazio) @livephotosport
Milinkovic-Savic (Lazio) @livephotosport

La scelta di Sarri di bloccare Locatelli in fase di impostazione con la marcatura di Cataldi e Vecino costringe la Juventus ad andare sugli esterni e, come già detto, Kostic e un ottimo Chiesa trovano costantemente gli spazi giusti. Ottima anche la partita di Fagioli, anche se da una sua palla persa arriva l’unica occasione del primo tempo biancoceleste, con il tiro sbilenco di Zaccagni a mancare la porta di Perin.

La sostituzione di Pedro per Immobile in apertura di secondo tempo rimette al centro dell’attacco Felipe Anderson ma la posizione ad uscire del numero 7 non riesce a sbilanciare l’equilibrio del trio difensivo juventino, sempre attento anche grazie all’ordinata performance in copertura di Locatelli. La Lazio alza il baricentro ma gli sforzi non riescono a creare occasioni concrete e la domanda chiave del match è la seguente: la mancata incisività della squadra di Sarri è dovuta più ai demeriti della Lazio o alla grande partita della Juventus?

Demeriti Lazio o prestazione ottima della Juventus? La via di mezzo condanna Sarri

Sicuramente la squadra di Allegri ha messo in campo una squadra spensierata, attenta nella fase difensiva e rapida quando c’era da uscire dal basso, caratteristica non propriamente della Juventus vista in questa stagione. Il rientro di Chiesa ha aggiunto imprevedibilità, mentre negli ultimi minuti la freschezza di Kean e il brio di Di Maria hanno addormentato la partita, proiettando i bianconeri in avanti e tenendo lontana una Lazio ormai troppo arrendevole. Dall’altra parte, alla Lazio sono mancate incisività, qualità nelle giocate e intensità a centrocampo, ovvero i motori trainanti dei biancocelesti firmati Sarri.

Luis Alberto (Lazio) @livephotosport
Luis Alberto (Lazio) @livephotosport

I singoli hanno pagato l’assenza di lucidità nelle giocate: la partita di Luis Alberto è stata sopra la media dei compagni ma la mancata incisività negli uno contro uno non ha creato le solite occasioni. Quando nel secondo tempo la Juventus si è accomodata, abbassando il baricentro del 3-5-2 di Allegri, l’attacco posizionale della Lazio, elemento caratteristico della squadra di Sarri, non ha funzionato.

Se nel primo tempo il problema è stata la partita di Immobile, apparso non nella ottimale condizione fisica, nel secondo tempo Felipe Anderson punta non ha dato grande imprevedibilità e l’aggiunta di Milinkovic-Savic ha solo portato a qualche soluzione aerea in più. “Serviva far riposare Sergej“, ha dichiarato Sarri a fine partita, aggiungendo che la delusione è per il risultato e non per la prestazione: alla ripresa del campionato la Lazio dovrà aggiungere intensità e qualità, tasselli mancanti nella sconfitta contro la Juventus.

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