Domenica 19 marzo, alle ore 18.00, allo stadio Olimpico si è giocata una delle partite in programma nella 27a giornata di Serie A: a sfidarsi la Lazio contro la Roma. Il Derby della Capitale era importante per ottenere punti in ottica Champions League e, ad avere la meglio, sono stati i biancocelesti grazie alla rete di Zaccagni al 20′ della ripresa. La sfida tra Sarri e Mourinho viene vinta quindi nuovamente dal tecnico ex Napoli.
Anche all’andata, come nel match odierno (19 marzo) fra Lazio e Roma, la sfida era stata conquistata da Milinkovic-Savic e compagni grazie alla rete di Felipe Anderson. In quel caso, uno dei personaggi in negativo fu Ibanez che si fece rubare palla da Pedro. L’ex canterano del Barcellona servì poi il numero 7 che con un tocco ravvicinato superò Rui Patrício. Nel derby di ritorno, l’italo-brasiliano si è reso sempre protagonista in negativo lasciando la sua squadra in dieci dopo poco più di mezz’ora dall’inizio dell’incontro.
Lazio: da Mauri a Zaccagni
La vittoria nella stracittadina, da parte dei biancocelesti rimarrà impressa per tanti motivi nella testa e nel cuore dei tifosi sia della Lazio sia della Roma: la gioia per un derby rende sempre felici una parte della tifoseria e triste un’altra. Se poi ci aggiungiamo che potrebbe essere importante per una qualificazione nella principale competizione europea e che era dal 2011-2012 che gli aquilotti non vincevano entrambe le sfide con i giallorossi diventano motivi per festeggiare ancora di più.
Ad allenare i biancocelesti, in quella stagione, c’era un altro ex Napoli: si trattava di Edy Reja. All’andata la Lazio vinse la sfida in rimonta. Al gol di Osvaldo risposero prima Hernanes su rigore e poi Klose all’ultimo minuto. Al ritorno, invece, la partita terminò sempre 2-1. Il brasiliano portò in vantaggio gli aquilotti, nuovamente dal dischetto, poi Borini segnò la rete del pareggio ma al 17′ della ripresa la rete di Mauri regalò i tre punti alla squadra di Lotito. Da Mauri a Zaccagni, dopo 12 anni, 6 punti nel derby. Cambiano i protagonisti rimane la doppia festa.