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Maurizio Sarri è l’attuale tecnico della Lazio. Soprannominato il Comandante, inizia la sua esperienza in seconda categoria nel 1990 e negli anni riesce a raggiungere i massimi livelli. Vince un campionato di Eccellenza nel 2000, una Coppa Italia Serie D l’anno successivo, una UEFA Champions League con il Chelsea e un campionato di Serie A con la Juventus. È riuscito ad ottenere 6 promozioni in carriera. Il gioco di Sarri viene chiamato “Sarrismo” e prevede una difesa a quattro schierata in linea alta. Allena con l’ausilio della tecnologia per studiare al meglio la distanza tra i reparti. L’allenatore ha rilasciato oggi, 4 agosto, un’ intervista al Corriere dello Sport dove ripercorre diverse tappe della sua carriera.

L’esordio in serie A: l’Empoli
Sarri inizia la sua esperienza nella più alte divisioni con la squadra dell’Empoli nel 2012. Il campionato si avvia in maniera disastrosa per la squadra che dopo 9 partite si ritrova ultima in classifica. Dopo qualche settimana gli azzurri iniziano la rimonta, tanto da chiudere il campionato al quarto posto, qualificandosi ai play-off. Non riesce comunque ad accedere alla Serie A, impresa che riuscirà a compiere l’anno successivo. Nell’anno 2014-2015 Sarri allena quindi per la prima volta in massima divisione, all’età di 55 anni. Conclude il suo primo campionato in Serie A posizionandosi al quindicesimo posto. L’Empoli è stato un grandissimo successo per lui. Nel 2015 vince il Leone d’Argento e l’anno successivo il Football Leader-Panchina Giusta. È proprio nella squadra dell’Empoli che per la prima volta utilizza i droni per studiare la linea difensiva. Dopo di lui la tecnica fu adottata da tanti altri. “Oggi i droni li usano tutti: ai ragazzi puoi mostrare le immagini dall’alto e intervenire per correggere chi ha fatto il movimento sbagliato , ritardato o anticipato”
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Il Napoli: la squadra delle grandi soddisfazioni
Nel 2015, dopo l’addio all’Empoli, subentra al posto di Rafael Benitez alla guida del Napoli. Con la squadra partenopea ottiene grandi successi. La squadra raggiunge il primo posto in classifica nel campionato dopo oltre 25 anni dall’ultima volta. Totalizza 6 vittorie consecutive in Europa League ottenendo un record di punti. Anche in campionato registra un nuovo record, il Napoli vince infatti 8 partite consecutive. Chiude il suo primo campionato al secondo posto. L’anno successivo la squadra si posiziona al terzo posto e nel 2018 chiude nuovamente al secondo posto. Proprio nel 2018 si conclude l’esperienza di Sarri con i partonopei. L’esperienza al Napoli è ricordata dal tecnico con la massima soddisfazione ” Giocava il calcio che avevo in mente, un calcio di coinvolgimento totale.”
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Il Chelsea, primo trofeo internazionale
La sue esperienza con il Chelsea inizia nel 2018. Con gli inglesi arriva in finale di UEFA Europa League e si posiziona al terzo posto in Premier League con 72 punti. Nel 2019 vince l’Europa League battendo l’Arsenal per 4 a 1. Ottiene in questo modo il suo primo trofeo internazionale. È stato l’ultimo allenatore italiano a vincere un trofeo in questa competizione, prima di lui era riuscito Alberto Malesani nella stagione 1998/1999. Sarri è stato l’allenatore più anziano, all’età di sessant’anni, a vincere il trofeo. Rimase con i Blues solamente per una stagione: “Sono stato troppo poco per poter incidere in maniera pesante”

Juventus, l’esperienza con Ronaldo
A giugno del 2019 il tecnico firma con la Juventus. La sua stagione inizia però più tardi a causa di una polmonite che compromette le sue condizioni di salute. Il 26 luglio 2020 i bianconeri vincono il loro nono scudetto consecutivo. È il primo scudetto nella carriera di Sarri. È l’allenatore più vecchio a vincere il titolo. Nonostante la vittoria del campionato l’allenatore viene sollevato dall’incarico da parte del club per le sconfitte subite in altre competizioni tra cui la Champions persa agli ottavi di finali. Rimane solamente per una stagione con la Vecchia signora ma ha la possibilità di allenare Cristiano Ronaldo che aveva iniziato la sue esperienza con la Juventus proprio in quell’anno, e su di lui dice:” Ho il rimpianto di non averlo potuto allenare da giovane” ha inoltre aggiunto: “La squadra doveva adattarsi a lui, non il contrario. Con me segnò 33 gol in campionato e quattro in coppa e insomma non è mai facile convincere un campione con fatturati del genere a cambiare percorso”
Maurizio Sarri e la Lazio
Attualmente Sarri allena la Lazio con la quale ha firmato nel 2021 dopo un anno sabbatico. Nell’ultima stagione la squadra si è posizionata in quinta posizione in campionato con 64 punti. È molto soddisfatto del sua attuale club: “Qui sto bene, mi piace l’ambiente, ho la possibilità di esprimermi e soprattutto di divertirmi”. Sul mercato della Lazio non si impone molto: “Se non mi viene chiesto un nome non lo faccio” ma reputa un ricambio generazionale assolutamente necessario per la progressione della squadra. Tra le ultime novità di mercato si è parlato di due nomi fondamentali nella rosa degli Aquilotti che avrebbero intenzione di dire addio alla squadra. Luis Alberto vorrebbe andare al Siviglia e Milinkovic- Savic avrebbe volto lo sguardo verso il Manchester United.

Le previsioni di Sarri per la nuova stagione
“Una stagione folle, cinquanta giorni di sosta non si erano mai visti, mi aspetto risultati imprevedibili“, così si è espresso il tecnico in merito al nuovo campionato. La sosta potrebbe modificare infatti le aspettative per la nuova stagione. Se Juventus e Inter hanno spiccato nell’ultima stagione, il mercato della Roma potrebbe stravolgere i precedenti equilibri. “Il Milan può vincere se conserva lo spirito della stagione passata”. Per quanto riguarda la Lazio invece riconosce che c’è ancora molto da lavorare: “Le manca l’equilibrio della grande squadra” ma dai primi allenamenti è molto fiducioso per l’avvenire dei biancocelesti. Un importante critica mossa da Sarri nei confronti del calcio riguarda il cambio di mentalità. Sostiene da sempre che il calcio è un gioco di squadra e che di conseguenza i giocatori dovrebbero rappresentare un’unica entità mettendo in campo un’unica mentalità per il raggiungimento di un obiettivo condiviso. “Quand’ ero ragazzo, leggendo i giornali la presentazione della partita era Milan-Inter o Juve-Roma, non Lukaku-Leao o Vlahovic-Abraham.. Paradossalmente è uno sport individuale come il ciclismo a trasformarsi in collettivo.”