Lecce, binomio vincente con Corvino: il futuro è sempre più roseo

Pantaleo Corvino e il Lecce, un binomio capace di mettere in piedi un progetto che promette un grande futuro

Andrea Placi Topics:
11 Min di lettura

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Una salvezza quasi raggiunta, bilanci in ordine e la formazione Primavera che guarda tutti dall’alto in basso. Risultati non arrivati per caso ma con un’attenta programmazione e la giusta competenza. Con questi presupposti, il Lecce da qualche anno ha iniziato a portare avanti un progetto, in grado di dare un futuro positivo alla società in termini di bilanci. Il club presieduto da Saverio Sticchi Damiani e diretto, nell’area tecnica da Pantaleo Corvino è l’esempio di come si possa fare calcio con pochi soldi ma tante idee.

Dopo la retrocessione in Serie B del 2019-2020,( che aveva lasciato sia nel parco calciatori, ma soprattutto nel bilancio societario solo disastri economici) il presidente Saverio Sticchi Damiani decide di affidare il ruolo di direttore sportivo al rientrante Pantaleo Corvino al posto di Mauro Peluso. L’obiettivo è quello di tenere i conti in ordine e ritornare in tempi brevi in Serie A. La squadra termina la stagione regolare al 4° posto, e la conclude negativamente ai play-off contro il Venezia.

Gabriel Strefezza, Lecce @livephotosport
Gabriel Strefezza, Lecce @livephotosport

Nella stagione successiva, i dirigenti salentini decidono di affidare la guida tecnica a Marco Baroni (allenatore bravo con i giovani e le idee tattiche), mentre nei quadri dirigenziali ad affiancare Pantaleo Corvino, il ritorno dopo cinque anni di Stefano Trinchera, nel ruolo di direttore sportivo. Al termine di un campionato complicato e avvincente, i giallorossi ottengono il pass per la Serie A, all’ultima giornata con la vittoria casalinga per 1-0 sul Pordenone.

Morten Hjulmand, Lecce - @livephotosport
Morten Hjulmand, Lecce – @livephotosport

Lecce, il progetto Corvino e il mercato delle idee

Ritrovata la massima serie dopo solo due anni, la priorità è quella di dare continuità al progetto, lavorando al binomio risultato e conti in regola. L’ottima stagione sin qui disputata dal Lecce certifica la bontà del lavoro che i salentini hanno messo in campo partendo da idee concrete. Il ritorno di Pantaleo Corvino ha dato un impronta precisa: scouting e giovani, sapendo rintracciare sul mercato i calciatori giusti senza spendere cifre folli. I giallorossi infatti sono la squadra più giovane della Serie A (assieme al Torino) e la quinta in Europa, nei campionati di massima divisione, per media di età.

La scorsa estate la squadra è stata costruita con 7 milioni di euro, rientrati in parte dalle cessioni, con il monte-ingaggi più basso della Serie A: 15 milioni di euro lordi per tutta la rosa. A pochi giorni dall’inizio del campionato, la formazione di Marco Baroni era ultima in classifica nella griglia di partenza e in pochi avrebbero scommesso sulla permanenza nella massima serie. In tanti però non avevano fatto i conti con le scommesse, che oggi sono certezze e un domani saranno plusvalenze di uno dei migliori talent scout del calcio italiano che porta il nome di Pantaleo Corvino.

Lecce - @livephotosport
Lecce – @livephotosport

Tanti i talenti scovati dal dirigente salentino dal suo ritorno al Lecce: Morten Hjulmand, pagato 170mila euro due anni fa, oggi il suo valore si aggira intorno ai 20 milioni di euro. Joan Gonzales, prelevato dal settore giovanile del Barcellona a titolo gratuito, oggi è nel mirino di tante big e per questo blindato con un contratto fino al 2027. Federico Baschirotto, arrivato dalla Serie B e pagato 280mila euro, senza dimenticare Gabriel Strefezza, pagato 550mila euro e Federico Di Francesco, costato 500mila euro.

Non solo scommesse, la rosa a disposizione di Marco Baroni annovera anche calciatori arrivati nel salento a costo zero o in prestito, come Wladimiro Falcone, l’anno scorso riserva alla Sampdoria e oggi tra i migliori portieri della Serie A. E ancora Assan Ceesay, ingaggiato a parametro zero e Lorenzo Colombo, in prestito dal Milan, che stanno meritando la massima serie.

Samuel Umtiti, calciatore del Lecce @livephotosport
Samuel Umtiti, calciatore del Lecce @livephotosport

Lecce, Umtiti il capolavoro di Corvino

Quando una squadra arriva da matricola in Serie A, ha bisogno di trovare la giusta miscela tra esperienza e gioventù. L’operazione che ha portato Samuel Umtiti a vestire la maglia del Lecce va proprio in questo senso. L’opportunità colta in estate da Pantaleo Corvino è un vero e proprio capolavoro, un colpo inaspettato e di prestigio internazionale. Un campione del mondo non è normalità per il club salentino e l’accoglienza riservata dai tifosi giallorossi al difensore francese, lo testimonia.

A fare più scalpore, è la modalità con cui il campione francese è arrivato al Via del Mare. Il Barcellona, pur di recuperarlo ha deciso di farsi carico di tutte la spese, ingaggio compreso. Il Lecce per questa stagione paga solo 200mila euro di stipendio più bonus legati a presenze e salvezza. Un colpo scenico, che si sta rilevando azzeccato, reso possibile anche grazie agli ottimi rapporti che il dirigente salentino ha stretto negli anni con il procuratore spagnolo Arturo Canales.

Tifosi Lecce @livephotosport
Tifosi Lecce @livephotosport

Lecce, beata Primavera

Investire nei giovani per cercare di assicurarsi un futuro, è fondamentale per quei club che dispongono di risorse limitate. Il Lecce, sta cercando di portare avanti questa strategia che nel corso degli ultimi anni ha portato ad una promozione in Primavera uno, una salvezza tranquilla e al primo posto attuale. Il tutto grazie ad un attento lavoro di scouting in campionati sconosciuti e non considerati dalle big d’Europa, riuscendo ad assicurarsi dei talenti dal sicuro valore futuro.

La squadra, allenata da Federico Coppitelli guida la classifica del campionato Primavera con 46 punti, davanti a squadre ben più blasonate. Nel gruppo, tanti i talenti già pronti per il salto in prima squadra. Spiccano i centrocampisti Catalin Vulturar, classe 2004 pescato in Romania, e Medon Berisha, mezzala classe 2003 da 9 gol e 4 assist preso dagli svizzeri dello Young Boys. Daniel Samek 2004 prelevato dallo Slavia Praga e Jeppe Corfitzen, ala destra mancina classe 2004 di cui si parla un gran bene.

Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce @livephotosport
Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce @livephotosport

L a società presieduta da Saverio Sticchi Damiani, sta dedicando tempo e risorse nel settore giovanile come ai fasti dei primi anni duemila, quando il club giallorosso vinse sette titoli nazionali, tra primavera, giovanissimi e allievi, lanciando numerosi talenti, anche del territorio. L’unica critica arrivata al club, è quella dei tanti stranieri presenti in rosa, con solo cinque italiani. Su questo aspetto e sulle criticità del territorio, il direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino ha fatto autoaccusa, affermando che il Lecce non ha le capacità di fare di più di quello che sta facendo per il settore giovanile per mancanza di strutture.

L’ex direttore sportivo della Fiorentina, nella lunga intervista rilasciata al Quotidiano di Puglia ha sottolineato anche il fatto che la società, sta lavorando sodo per tornare ad avere la credibilità di un tempo, in modo di non far andare via i giovani del territorio, creando delle prospettive importanti. La proiezione futura del club è quella di riuscire ad autofinanziarsi, per dare al Lecce e ai salentini una scuola calcio in cui formare i calciatori del futuro.

Corvino e Baroni, Lecce @livephotosport
Corvino e Baroni, Lecce @livephotosport

Lecce, Pantaleo Corvino è il “Miglior direttore sportivo d’Italia”

Dopo aver tagliato il traguardo delle 200 partite in Serie A con i salentini in carriera, staccando anche il secondo direttore in questa speciale graduatoria (Domenico Cataldo, con 166 gettoni in massima serie) Pantaleo Corvino sarà insignito come “Miglior direttore sportivo d’Italia” il prossimo 21 marzo a Palermo. Ennesimo riconoscimento di prestigio per il classe 1950, che ha coniugato la vittoria alla vocazione per la scoperta di talenti, partendo dal suo Veglie in terza categoria, fino ad arrivare in Champions League.

Federico Di Francesco, calciatore del Lecce @livephotosport
Federico Di Francesco, calciatore del Lecce @livephotosport

Il debutto, nel calcio professionistico alla fine degli anni ’80 come direttore sportivo in Serie C1 al Casarano. Nella cittadina del basso Salento, lancia Fabrizio Miccoli e vince il campionato nazionale Beretti sfiorando una clamorosa promozione in Serie B. Il passaggio al Lecce nel 1998, lo consacra a livello nazionale, vincendo sette titoli con la formazione Primavera , scoprendo tanti talenti come Valeri Bojonov e Ernesto Chevanton tra i tanti, che gli vale la chiamata della Fiorentina del presidente Diego Della Valle.

In toscana, raggiunge ottimi risultati, tra cui un ottavo di finale di Champions League facendo esplodere giocatori come Cristian Vieri e Luca Toni su tutti. Nel 2012 lascia Firenze per Bologna, dove ottiene una promozione in Serie A, per poi fare ritorno alla Fiorentina nel 2016 raggiungendo quota 150 vittorie con la società Viola. L’amore incondizionato per la sua terra, lo fa tornare in Salento nel 2020 per continuare a scrivere la storia di uno dei direttori sportivi più longevi e rappresentativi del calcio italiano.

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