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La vittoria di un trofeo tanto ambito quanto il campionato, la gioia di regnare su tutto il suolo nazionale e le emozioni uniche di aver scritto una delle pagine simboliche della propria squadra. Sono le stesse emozioni che avranno provato i giocatori del Lille qualche anno fa, una storia a ritroso di un club che di trofei se ne intende abbastanza. Partiamo dagli inizi, più precisamente dalla Francia, un luogo nel quale il pallone è più di una ragione di vita. Basta osservare le energie e la carica portata dai supporter francesi, rivalità storiche e tanto altro che hanno reso la Ligue 1 una competizione speciale. Una delle squadre maggiori del territorio transalpino è proprio il Lille, distintasi in particolare a cavallo degli anni ’60.
Anni d’oro per i mastini di Lille; soprannome comune che prende spunto dal logo del club stesso. Un mastino che fa da contorno agli ormai tradizionali colori blu e rossi, nonché simboli della bandiera della regione dell’Alta Francia. I rossoblù, a seguito di anni bui e contornati da tante ingiustizie, sono riusciti a rifarsi strada nella Ligue 1, un vero e proprio sogno per tutta la piazza del LOSC e non solo.
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Ligue 1, l’inizio dell’inferno: una nobile decaduta
La storia del Lille può essere paragonata a delle vere montagne russe, un viaggio pieno di emozioni per arrivare fino al paradiso. Citando Dante, per arrivare sul tetto di Francia, la squadra transalpina è passata attraverso periodi più che difficili, paragonabili proprio all’inferno dantesco. Tutto prende inizio dal 1956, data nella quale i mastini hanno ottenuto il loro quinto titolo nazionale. Complici numerosi avvenimenti storici, esterni al campo, tra politica e guerre interne, gran parte della rosa rossoblù rifiutò di partecipare ai successivi campionati nazionali. Uno spogliatoio dilaniato da conflitti interni, lo stesso che portò il club a giocarsi gli spareggi di retrocessione contro l’Auxerre, uscendo successivamente sconfitto.
L’inizio di un periodo buio per il Lille, una retrocessione in Ligue 2 che portò alla cessione degli ultimi pezzi pregiati rimasti nell’organico rosa. Gli anni seguenti vedono i mastini ondeggiare tra la prima e la seconda divisione, senza mai riuscire ad imporsi nuovamente. La svolta arriva nel 1969, quando, con il sostegno dell’allora sindaco di Lille, la società riesce ad iscriversi stabilmente alla nuova Ligue 2 allargata a 48 squadre.
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Ligue 1, i tifosi al centro del progetto: la promozione in massima serie
Grazie alla figura di maggiore impatto della città di Lille, i rossoblù ottengono la tanto agognata promozione nella stagione del 1980. Oltre ai successi sul campo, nello stesso anno, i mastini portano i propri tifosi al centro del progetto. La società francese, pur di ritrovare una stabilità sia sportiva che finanziaria, rende il comune di Lille maggiore azionista del club. Una ventata di freschezza che ha influito molto anche sulla mentalità della squadra stessa, tanto da trovare continuità perfino in massima serie ottenendo 18 salvezze consecutive. Dato impressionante se paragonato agli anni precedenti a questi ultimi, un periodo di crisi superato soprattutto con l’aiuto della propria tifoseria.
Qualche insuccesso di troppo e una nuova crisi economica, riportano dunque il Lille a ridosso della seconda divisione francese. Stavolta è il club rossoblù ad averne la meglio, il quale grazie ad una rifondazione societaria, avvenuta con il nome di LOSC Lille metropolè, e grazie al supporto di vari enti comunali, scongiura di fatto l’incubo del fallimento. Da qui i mastini non si fermeranno un più, sbloccati da qualche aiutino da parte di politica e tifosi, riusciranno a diventare una delle squadre di punta francesi nei primi anni 2000.

Ligue 1, la ribalta internazionale: la coppa Intertoto
Nel nuovo millennio, il Lille riesce ad accumulare tanta fama sia in ambito nazionale che internazionale, stavolta non per motivi economici ma di campo. A seguito di ottime prestazioni; tra terzi posti e zone di alta classifica, i rossoblù guadagnano dunque un posto nella Champions League. Nonostante i grandi risultati, i mastini non sono mai riusciti a farsi strada nella competizione, complici anche le tante corazzate allora presenti. Non si sono arresi di certo qui i tifosi di Lille, gli stessi che per anni hanno vissuto su un filo così sottile tra sogno e eliminazione dal mondo del calcio. Una vera e propria ribalta quella dei rossoblù, riusciti ad aggiudicarsi la Coppa Intertoto nel 2005, al termine di una stagione fantastica chiusa solamente alle spalle del Lione.
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Hanno esultato, hanno celebrato e hanno gioito i tifosi rossoblù, il Lille è tornato e da quel momento non si è più fermato. Ne sono stati vicini più volte, ma finalmente nel 2011, i mastini riescono a tornare sul trono di Francia riuscendo a spazzare via ogni avversario nel corso di tutta l’annata.

Ligue 1, l’ascesa sul trono di Francia: una doppietta storica
L’anno del 2011 ha visto dunque il Lille tornare a regnare sul suolo nazionale, un campionato chiuso nel finale con ben otto punti dal Marsiglia secondo. Tanto merito anche alle scelte della dirigenza rossoblù, acquisti mirati e di poco prezzo che sono stati capaci di incidere al meglio delle loro qualità. Nella rosa di allora trapelano i nomi dei vari Eden Hazard e Joe Cole, con il primo divenutone col tempo una vera leggenda del club. Un’anno glorioso per il belga, chiuso con un bottino di 20 reti in 38 presenze, complice anche il supporto in attacco di uno come Dimitri Payet.

Non sembra ma l’attuale bandiera del Marsiglia si è fatto spazio, nel calcio che conta, proprio con la maglia del Lille. Insieme a lui anche tante conoscenze di Serie A, un allora 19enne Soumaoro e un Lucas Digne alle prese con le sue prime partite da professionista. Una squadra piena di talento, lo stesso che, al termine del campionato, ha coronato i mastini come campioni anche nella coppa nazionale, mettendo così in cassaforte una storica doppietta.

Ligue 1, ritorno al presente: i campioni di Galtier
Complice una totale ascesa dei rivali del PSG, il Lille come tante altre compagini è stato costretto a doversi accontentare solamente di qualche presenza europea. Gli anni successivi al titolo vinto sono stati vittime dell’armata dei parigini, rei di competere per un campionato a sé. Un divario tecnico immenso hanno disposto i capitolini in condizione di aggiudicarsi otto titoli nazionali consecutivi, distruzione e caos fermati solamente in due stagioni. Oltre al trionfo del Monaco nel 2016, sotto la guida di un giovane Mbappè; il Lille ha avuto la fame di mettere fine alla striscia di successi dei rivali parigini.
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Forza di volontà e duro lavoro sono state le parole chiavi del successo dei mastini, guidati in lungo e in largo dall’ex tecnico Galtier. Una luce nel buio per tutta la nazione transalpina, allenatore francese che, grazie al titolo vinto con i rossoblù nel 2018 è rimasto impresso nella mente dei lillensi. Il solo punto di distanza tra Lille e PSG ha fatto la differenza, oltre alla grande qualità a disposizione di mister Galtier. Nell’organico rosa, anche qui, tante conoscenze del campionato italiano, trionfo in terra nazionale che ha dato inizio ad un supermercato targato Lille.

Ha fatto così tanto scalpore la vittoria del club francese che, nella finestra di mercato successiva ha dovuto dire addio a ben 17 pedine della rosa. Nella lista finale anche i vari Ikoné e Maignan, divenuti col tempo punti cardini anche per Fiorentina e Milan. Ritornando al presente, ad oggi i mastini stazionano al settimo posto in classifica, piazzamento non male per le sole 15 uscite stagionali. Avranno sicuramente di tempo per rifarsi i rossoblù, una pausa Mondiale che sarà fondamentale per ricaricare le pile e per provare ad intraprendere un nuovo viaggio verso la gloria.