L’Inter di Inzaghi, la stagione misteriosa: un racconto di Agatha Christie

L'Inter di Simone Inzaghi sta disputando una stagione a dir poco misteriosa, degna di un racconto di Agatha Christie

Francesco Niglio A cura di Francesco Niglio
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“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Questa è la famosissima citazione della “Regina del mistero”, Agatha Christie. La scrittrice inglese, nata nel 1890 nella cittadina marittima di Torquay, sud ovest dell’Inghilterra, vanta al suo attivo più di 66 romanzi accompagnati anche da 153 racconti. Una quantità enorme di materiale che nella storia del cinema ha fatto le fortune di registi ed attori.

Simone Inzaghi, tecnico dell'Inter @livephotosport
Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter @livephotosport

La maggior parte dei lettori si starà chiedendo cosa centri tutto questo con il calcio, ma soprattutto con l’Inter di Simone Inzaghi. La letteratura spesso è entrata nel mondo calcistico, basti ricordare il bellissimo libro di Osvaldo Soriano, “Futbol. Storie di calcio”, ma non è questo il caso. Per questo racconto a tinte nerazzurre, mi farò aiutare dal genio di Agatha Christie, prendendo in prestito qualche titolo dei suoi romanzi più famosi.

L’annata 2022/2023 per l’Inter di Inzaghi, fino a questo preciso momento è stata davvero costellata da scelte alquanto discutibili da parte dello staff dirigenziale, da quello tecnico, ma anche da quello composto dai calciatori. Si potrebbe davvero dire che la stagione ancora in essere è un vero e proprio mistero per la maggior parte dei tifosi nerazzurri. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre fanno una prova. Il famosissimo detective belga, nato sempre dalla fantasia della Christie, Hercule Poirot direbbe: “Bien è un rompicapo”. Troppi i pezzi del puzzle nerazzurro che non si incastrano tra loro, come in un libro giallo.

Lukaku, Inter @livephotosport
Lukaku, Inter @livephotosport

“È un problema”

L’anno precedente era stato già duro per i supporters dell’Inter, nonostante i successi in Supercoppa italiana ed in Coppa Italia, vinte entrambe contro la Juventus: lo Scudetto passato dall’altra parte del Naviglio nell’ultima curva ha lasciato perplesso tutto l’ambiente interista. Quest’anno senza ombra di smentita quell’ambiente è ancora più provato.

I quarti di Champions League e la semifinale della Coppa nazionale non bastano a migliorare l’umore dei tifosi dell’Inter che sabato scorso contro la Fiorentina hanno visto la loro squadra perdere la 10ª partita in campionato, la terza consecutiva, la seconda di fila tra le mura amiche. Nell’era dei tre punti, nata nella stagione 1994/1995, la situazione attuale si era vissuta soltanto altre due volte, record che potrebbe essere migliorato in negativo, perché alla fine del girone di ritorno mancano ancora 10 partite.

Onana, Inter @livephotosport
Onana, Inter @livephotosport

Un’annata particolare che in pochi si aspettavano, anche se l’estate dello scorso anno aveva già dato dei segnali, ma che al momento non fa dormire sonni tranquilli a nessuno, a partire dalla proprietà, per poi passare alla dirigenza, fino a giungere al cuore pulsante di una squadra di calcio, i tifosi, senza dimenticare il comparto sportivo. Tutto questo è un problema.

“Delitti di mezza estate”

Il mercato dell’Inter nella finestra estiva poteva essere gestito in maniera migliore. La questione Milan Skriniar su tutte ha lasciato strascichi importanti: lo slovacco era ormai sulla via di Parigi, destinazione PSG, ma la dirigenza transalpina non ha offerto la cifra richiesta da Marotta e così il centrale continua la sua avventura a Milano, il suo sostituto, Gleison Bremer va alla Juventus e i nerazzurri restano con l’ex Sampdoria in scadenza a giugno del 2023.

Morale della storia: Skriniar raggiungerà la capitale francese nel prossimo luglio e l’Inter non incasserà nemmeno un euro dal suo addio. Per una società con più di qualche problema economico che non ha visto versato nemmeno un pagamento dal Main sponsor Digitalbits, caso più unico che raro, un vero delitto di mezza estate.

Milan Skriniar, Inter @livephotosport
Milan Skriniar, Inter @livephotosport

“La parola alla difesa”

Un problema bello grande per l’Inter è l’aspetto difensivo. La squadra di Simone Inzaghi non riesce a tenere la porta inviolata come capitava già con Luciano Spalletti, poi con Antonio Conte e l’anno scorso con lo stesso Inzaghi. La difesa è spesso e volentieri lasciata in costante balia degli attacchi avversari. La fase difensiva nerazzurra è costantemente messa alla prova e spesso non riesce a venirne fuori.

Sono troppi i gol incassati dalla retroguardia interista e certo non può essere un problema solo dei 3 centrali e dei due esterni messi in campo. Gli errori sono di tutti, a partire dagli attaccanti che non si sacrificano a sufficienza e poi degli uomini di centrocampo che non riescono a fare filtro, facendosi trovare troppe volte sfilacciati e facilmente perforabili. Sarebbe interessante dare la parola alla difesa e chiedere come poter migliorare questo aspetto.

Stefan de Vrij, difensore dell'Inter @livephotosport
Stefan de Vrij, difensore dell’Inter @livephotosport

“Alla deriva”

Simone Inzaghi e la sua Inter sono chiamati ad affrontare due prove davvero complicate. Il 4 aprile faranno visita alla Juventus di Max Allegri per giocare l’andata della semifinale di Coppa Italia, mentre martedì 11 la trasferta porterà i nerazzurri a Lisbona: al da Luz ci sarà il Benfica ad attenderli. Due match di andata che saranno importantissimi per l’ambiente Inter, ma soprattutto potrebbero essere decisivi per Inzaghi.

Al momento la nave capitanata dall’ex allenatore della Lazio sta imbarcando troppa acqua: c’è il serio rischio che vada alla deriva. Il momento è delicato e va trattato come tale. Il mese di aprile potrebbe essere decisivo per il futuro del mister nativo di Piacenza.

“Appuntamento con la paura”

Il mese iniziato con la sconfitta contro la Fiorentina è anche quello più importante se consideriamo le ultime stagioni dell’Inter. Era dal 2011 che i nerazzurri non avevano la più che concreta possibilità di accedere alle semifinale di Champions League. Per un club importante come quello capitanato da Simone Inzaghi un’eternità, vista la storia ed il blasone che lo precedono.

Steven Zhang, presidente dell'Inter - @livephotosport
Steven Zhang, presidente dell’Inter – @livephotosport

Il doppio confronto contro il Benfica dovrà essere giocato con la massima attenzione e con la giusta dose di attributi. Il passaggio del turno non solo potrà dare stimoli maggiori alla squadra, ma economicamente sarebbe ossigeno per le casse del club della famiglia Zhang. Quello della Champions League è un appuntamento da non mancare, ma soprattutto da affrontare con coraggio. Non c’è spazio per le incertezze. L’appuntamento con la paura dovrà a tutti i costi essere superato.

“Destinazione ignota”

Non è un mistero che la situazione societaria dell’Inter sia sempre più nebulosa. Suning, proprietaria dei nerazzurri naviga a vista e questo non può che far preoccupare chi ama i colori del cielo e della notte. Ricordiamo che nel maggio del 2021 ha ottenuto, attraverso Great Horizon, controllata del colosso cinese, un prestito dal fondo di investimenti statunitense Oaktree di 275 milioni di euro mettendo in pegno proprio l’Inter.

Steven Zhang (Presidente dell'Inter) - @livephotosport
Steven Zhang (Presidente dell’Inter) – @livephotosport

La somma ricevuta dovrà essere restituita entro 3 anni dalla data del finanziamento: questo significa che fra circa un anno, se la famiglia Zhang non dovesse riuscire a restituire l’intero prestito o non riuscisse a coprire anche solo una parte di esso, le quote dell’Inter verrebbero acquisite dal Fondo, proprio come successe al Milan nell’affare Li Yonghong/Elliot.

I tifosi dell’Inter sono giustamente in ansia: il mare è molto agitato, il comandante non è del tutto saldo al timone, la nave è quasi alla deriva e la destinazione è ignota. Non resta che aspettare che torni il sereno.

“Carte in tavola”

Una cosa è certa: al termine della stagione bisognerà tirare le somme, soprattutto se l’Inter non riuscirà a qualificarsi alla prossima Champions League. Gli introiti che porta l’ingresso nella competizione della Coppa dalle grandi orecchie sono vitali per la società nerazzurra.

Tifosi Inter allo Stadio Giuseppe Meazza - @livephotosport
Tifosi Inter allo Stadio Giuseppe Meazza – @livephotosport

Dall’avvento di Suning nel panorama italiano, l’Inter ha conquistato 4 trofei (uno Scudetto, due Supercoppa italiane ed una Coppa Italia), ma adesso qualcosa si è rotto ed è inevitabile porsi delle domande. Il popolo interista merita risposte, lo meritano i tifosi che costantemente riempiono il Giuseppe Meazza, quasi 70mila persone in ogni match, lo meritano quelli che distano migliaia di kilometri da Milano e che ad ogni partita supportano la squadra. Adesso è arrivato il momento di mettere le carte in tavola.

“Sipario, l’ultima avventura di Poirot”

Come ogni libro o film che si rispetti, il finale è sempre molto importante. Se contiamo le 10 partite di Serie A, le due di Champions League e l’andata ed il ritorno in Coppa Italia, l’Inter da qui a fine stagione giocherà almeno altre 14 gare. 14 gare che saranno uno spartiacque per il tecnico Simone Inzaghi. Il piacentino non può più sbagliare e pazienza se non è lui che non riesce a segnare a pochi centimetri dalle porte avversarie, vedi Romelu Lukaku contro la Fiorentina, ma la responsabilità di un finale scritto o girato male, ricadrà soprattutto su di lui.

Romelu Lukaku - @livephotosport
Romelu Lukaku – @livephotosport

Molti organi di informazione danno la permanenza di Inzaghi sulla panchina dell’Inter molto più che incerta. La Gazzetta dello sport parla di un Christian Chivu, allenatore della Primavera nerazzurra, candidato numero 1 in caso la situazione precipitasse. Miss Marple è uno dei personaggi più famosi ed iconici di Agatha Christie. Nel romanzo “Bertram Hotel”, la signora che vive nel piccolo villaggio di St. Mary Mead esclama: “Ho imparato che non si può tornare indietro, che l’essenza della vita è quella di andare avanti. La vita è davvero una strada a senso unico”.

Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter @livephotosport
Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter @livephotosport

Simone Inzaghi non può tornare indietro, non può ricordare soltanto quello che ha vinto in questi quasi due anni sulla panchina dell’Inter. Deve guardare in avanti e non può prendere scorciatoie. La via della vittoria, tortuosa e ripida, è una strada a senso unico. Lo scudetto ormai è irraggiungibile, ma la qualificazione in Champions League è assolutamente alla portata, la sfida al Benfica è difficilissima, ma il passaggio in semifinale sarebbe visto come un successo, mentre in Coppa Italia dovrà fare di tutto per conquistare il trofeo, poi molto probabilmente il sipario calerà sull’avventura in nerazzurro.

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