L’Inter dimentica Lukaku: da Dumfries a Dzeko per il bis scudetto

Francesco Niglio
7 Minuti di lettura

Seguici sui nostri canali

L’Inter riparte

Fra quattro giorni e con la rosa non ancora al completo, l’Inter di Simone Inzaghi si appresta ad aprire la stagione 2021/22, in casa contro il Genoa di Davide Ballardini, con un “Giuseppe Meazza” pieno almeno al 50%. La sessione di mercato per i Campioni d’Italia in carica e per i suoi tifosi è stata veramente dolorosa. A giugno se ne è andato Achraf Hakimi, direzione Paris Saint Germain, sembrava potesse essere l’unico addio Top della squadra, ma come un fulmine a ciel sereno, il bomber belga Romelu Lukaku, idolo della tifoseria nerazzurra, ha deciso di far ritorno in Inghilterra e di proseguire la sua carriera al Chelsea che lo accoglie per la terza volta tra le sue fila.

[irp]

Hakimi e Lukaku, con un Christian Eriksen ancora convalescente. Addii pesanti che il sostituto di Antonio Conte, altra perdita enorme, vista l’annata dello scorso anno, Simone Inzaghi dovrà riuscire a sopperire. I due tecnici utilizzano lo stesso modulo, il 3-5-2 tanto caro ad entrambi, ma lo interpretano in maniera differente. Lo scorso anno il tecnico leccese aveva puntato tutto sulla solidità difensiva con il trio Skriniar, De Vrij, Bastoni e sull’esplosività di Romelu Lukaku, capace di attirare su di se più avversari contemporaneamente, con il supporto di un centrocampo sempre pronto a dare una mano in fase di chiusura, ripartendo velocemente sul belga.

Romelu Lukaku, nuovo attaccante del Chelsea
Romelu Lukaku, nuovo attaccante del Chelsea

Come cambia l’Inter senza Conte, Lukaku ed Hakimi

L’Inter di Simone Inzaghi sarà di certo diversa, da quella dello scorso anno, anche perché l’ex Lazio ama avere il controllo della palla, privilegiando la tecnica alla corsa. L’amichevole con la Dinamo Kiev, di sabato scorso, ha fatto notare sin da subito le differenze tra i due allenatori: il primo gol di Barella certifica lo switch che l’11 nerazzurro ha avuto sul terreno di gioco.

SCOPRI LE ULTIME NOTIZIE SULL’INTER

Anche i difensori centrali esterni hanno cambiato modo di attaccare, entrano molto di più nel campo e si alzano quasi sulla trequarti avversaria, facendo restare Barella e Brozovic più bassi in modo da far alzare Calhanoglu e Sensi che ha interpretato il ruolo di sotto punta nel modo migliore.

Dzeko (Inter)
Dzeko (Inter)

Con Dzeko un’altra Inter

Un ruolo determinante in questa squadra lo potrebbe avere Edin Dzeko, appena arrivato dalla Roma e subito buttato nella mischia. La sfida con gli ucraini ha mostrato quanto il Cigno di Sarajevo sia bravo ad abbassarsi, ricevere palla e fungere da trequartista per i compagni. Più che un numero 9, il bosniaco è un vero e proprio 9 1/2. La carta di identità parla chiaro, l’ex Manchester City compirà 36 primavere il prossimo marzo, ma se la condizione fisica lo aiutasse, il suo apporto per questa nuova Inter sarebbe determinante. Nelle idee della società nerazzurra e dell’allenatore, molto probabilmente non è lui il sostituto di Lukaku: Beppe Marotta e Piero Ausilio sono alla ricerca del profilo più adatto, si parla di Duvan Zapata dell’Atalanta, di Joaquín Correa della Lazio e da ieri sera di Wout Weghorst del Wolfsburg.

[irp]

Tre nomi ed ognuno con caratteristiche diverse e ben definite. Se dovesse arrivare il colombiano della Dea, si potrebbe asserire che non ci si vuole scostare troppo dall’idea di poter attaccare con un simil Big Rom. Palla addosso, protezione e tentativo di strappo in profondità, con la squadra che accompagna. L’ex Udinese, Sampdoria e Napoli è molto bravo in questi fondamentali e come il belga ha affinato anche la caratteristiche di assistman.

Joaquin Correa, attaccante della Lazio @Image Sport
Joaquin Correa, attaccante della Lazio @Image Sport

Nel caso arrivasse l‘argentino biancoceleste, ecco che la strategia sarebbe quella di puntare tutto sul fraseggio palla a terra e velocità. Correa è una mezza punta abilissima nel cercare sempre il pertugio nel quale infilarsi o far passare la palla con qualità indiscusse e bravissimo nel cercare e trovare il compagno. Se invece la scelta dovesse ricadere sul gigantesco attaccante olandese, alto bel 197 cm, l’idea di attaccare le difese avversarie potrebbe essere quella di buttare in area una infinità di palloni alti dalle fasce e cercare di trovare l’orange, pronto ad insaccare o a far sponda per i compagni. Non è un fulmine di guerra e nonostante la stazza le sue qualità tecniche non sono così scarse, come si può leggere sui social dei tifosi interisti.

Denzel Dumfries, terzino del PSV e della Nazionale olandese
Denzel Dumfries, terzino del PSV e della Nazionale olandese

L’erede di Hakimi: Denzel Dumfries

In questo contesto un altro tassello che si incastra perfettamente è Denzel Dumfries, acquistato per 12,5 milioni di euro più 2,5 di bonus, dal PSV Eindhoven. L’esterno destro dovrà sostituire e non far rimpiangere il marocchino Hakimi, nel campionato scorso capace di segnare 7 gol, fornendo ben 10 assist. L‘olandese si presenta a Milano con uno score di 2 reti e 6 assist in Eredivisie. Paragonarli in questo momento sarebbe da sciocchi, ma l’ex Heerenveen, ha tutto per poter entrare nel 3-5-2 dell’ex tecnico della Lazio: velocità, forza, buona tecnica, tiro in porta e capacità di servire assist.

[irp]

Probabilmente la dirigenza e Simone Inzaghi avranno le idee chiare e non resta che aspettare l’evolversi del mercato, ormai giunto quasi al termine: la deadline è fissata per il 31 agosto. Una cosa è certa, l’Inter che si appresta ad iniziare la nuova stagione vorrà difendere il Tricolore ed anche se due dei suoi pezzi da 90 hanno fatto le valigie, chi è arrivato o arriverà sarà di certo motivato a sudare sul rettangolo verde per raggiungere la seconda stella.