Attualmente la maggior parte dei calciatori ad ogni sessione di calciomercato si ritrova nella situazione di dover decidere per il proprio futuro, guardando quasi sempre a squadre dove possano guadagnare maggiormente e che assicuri loro un posto da protagonista in rosa. Eppure c’è ancora qualche giocatore che al salario preferisce l’attaccamento ai colori della squadra di cui da dodici anni è capitano e leader. Questo è il caso di Jordan Henderson.
La sua carta d’identità parla di 32 anni per lui, un terzo dei quali passato tra le fila del Liverpool, di cui è uomo spogliatoio e perno del centrocampo. Con i Reds ha vinto tutto: nel suo palmares figurano Premier League, Champions League, Supercoppa UEFA, Mondiale per Club, FA Cup, Carabao Cup e Community Shield. Si è da sempre contraddistinto per il suo impegno e la sua versatilità sul terreno di gioco, ricoprendo ruoli diversi ed eccellendo in ognuno di essi. Simbolo di un calciatore unico per ogni allenatore.
Henderson, gli anni di Sunderland: le giovanili e l’affermazione in Premier League
Henderson nasce a Sunderland, cittadina del nord-est dell’Inghilterra, il 17 giugno 1990. All’età di otto anni entra a far parte dell’academy della squadra della città e dopo dieci anni tra le giovanili ottiene il primo contratto da professionista nel 2008. Esordisce in prima squadra e viene successivamente girato in prestito al Coventry City, in seconda serie, per un periodo di sei mesi. Segna il suo primo gol tra i professionisti contro il Norwich City, per poi fare ritorno in anticipo a Sunderland per infortunio.
La stagione seguente è quella della consacrazione tra le fila dei Black Cats, collezionando 38 presenze stagionali e due gol nel campionato di Premier League, uno dei quali contro il Manchester City. Durante la stagione, Henderson predilige soprattutto una posizione di mezz’ala destra, ma occasionalmente viene spostato dall’allenatore davanti la difesa. Si dimostra subito capace di coprire eccellentemente diverse zone del campo. Questo gli vale il rinnovo di contratto e il premio di miglior giovane della stagione.

Jordan Henderson, la maglia del Liverpool come seconda pelle
Henderson si trasferisce alla corte del Liverpool nel giugno del 2011, per una cifra tra le 16 e 20 milioni di sterline. I reds vengono da una confusa stagione 2010-11, che ha visto un cambio di vertice della società, oltre all’esonero di Roy Hodgson, rimpiazzato a inizio anno da Kenny Dalglish. È proprio Dalglish che ripone molta fiducia in lui, affidandogli le chiavi del centrocampo ed utilizzandolo in maniera costante come mezz’ala, totalizzando 48 presenze stagionali condite da 2 gol.
L’esordio arriva alla prima partita di Premier League, proprio contro i suoi ex compagni del Sunderland, ricevendo sia critiche che applausi dai suoi ex tifosi. Il Liverpool terminerà la stagione con un deludente 8° posto, ma vincendo la Coppa di Lega contro il Bolton e perdendo la finale di FA Cup contro il Chelsea. Nella finestra di calciomercato estivo gli viene proposto un trasferimento al Fulham da parte del neo-allenatore Brendan Rodgers. Henderson rifiuta e rimane con i Reds lottando per ottenere un posto in rosa.

Nonostante le difficoltà riesce ad imporsi e ad ottenere la fiducia del tecnico, giocando con continuità da titolare e segnando il suo primo gol europeo nella sfida contro l’Udinese in Europa League. Continua a collezionare molte presenze nella successiva stagione, risultando determinante negli schiemi di gioco affianco alla leggenda del Liverpool Steven Gerrard, ma non raccogliendo i risultati previsti riguardo posizionamento in campionato (i Reds finiranno solo 7°) e trofei.
Nella stagione 2014-15, con la partenza di Daniel Agger, viene nominato vice-capitano della squadra, ottenendo più volte la fascia viste le numerose assenze di Gerrard per infortunio. Confermerà la sua leadership segnando 7 gol in 54 presenze, nella sua miglior stagione in termini realizzativi. Raggiunge le 150 presenze con il Liverpool nella sfida contro il Leicester City del 2 dicembre 2014, segnando il gol del 3-1 finale. A fine stagione rinnoverà il proprio contratto per altri cinque anni.

Liverpool, Jordan Henderson: dalle sconfitte alla rinascita con Klopp
La svolta arriva all’ inizio della stagione 2015-16: Brendan Rodgers non convince e viene esonerato. Verrà rimpiazzato dal tedesco Jurgen Klopp. Con il nuovo allenatore e il ritiro di Steven Gerrard, Henderson eredita il posto di capitano della squadra. La stagione si rivelerà però difficile dal punto di vista fisico per il centrocampista. Viene prima costretto ai box per un infortunio al tallone, saltando gran parte del girone d’andata e successivamente per un infortunio al ginocchio.
Henderson vedrà la propria squadra perdere la finale di Europa League contro il Siviglia e in Coppa di Lega contro il Manchester City. Due sconfitte pesanti per il capitano del Liverpool, che aveva guidato la squadra con prestazioni segnate da grande tenacia e spirito di sacrificio durante la travagliata stagione. Inoltre la squadra terminerà ottava in campionato, sfumando una vitale qualificazione alle coppe europee. Il periodo difficile per i Reds continua.
Nella stagione 2016-17 il Liverpool sembra ingranare bene, portandosi al primo posto in campionato fino a gennaio, salvo poi avere un periodo di crisi terminando con un quarto posto finale. Questo vale il ritorno in Champions League per i Reds. Henderson continua a giocare da leader e segna un gol fenomenale contro il Chelsea, per il quale gli viene assegnato il trofeo per il miglior gol del mese di settembre della Premier League: un bolide da trenta metri che si infila sotto il sette, alle spalle del portiere.
Il punto più buio e profondo per il Liverpool arriverà al termine della stagione 2017-18. In campionato il percorso è un po’ altalenante e si chiuderà con un quarto posto finale. L’avventura in Champions League si rivelerà invece positiva. Dopo aver battuto Porto, Manchester City e Roma i Reds si arrenderanno solo al Real Madrid, perdendo malamente la finale di Kiev per 3-1, complici le goffe papere del portiere Karius. Capitan Henderson deve ancora una volta caricarsi il peso della sconfitta sulle spalle.

Jordan Henderson: i trofei con il Liverpool, l’Inghilterra e l’impegno nel sociale
Dopo la cocente sconfitta il contratto di Henderson viene rinnovato per altri cinque anni, con la promessa di voler rimanere al Liverpool il più a lungo possibile. La scelta si rivelerà fondamentale. Nella stagione 2018-19 il capitano riporterà ad Anfield il trofeo della Champions League dopo aver battuto in semifinale il Barcellona grazie alla leggendaria rimonta per 4-0 ed in finale i connazionali del Tottenham. Una squadra imbattibile, solida e capace di vincere in qualsiasi circostanza.
Nella stagione seguente il Liverpool si confermerà ai vertici del calcio nazionale, vincendo una storica Premier League per la prima volta dopo 30 anni. Un titolo tanto cercato e voluto negli anni, che Henderson ha riportato ai piedi della Kop dopo un cammino fantastico. Vincerà anche la Supercoppa Europea contro il Chelsea e il Mondiale per Club contro i campioni di Sudamerica del Flamengo. Una stagione da ricordare per tutti i tifosi, che in soli due anni hanno visto i loro beniamini trionfare nelle migliori competizioni.

Henderson continuerà a difendere la maglia del Liverpool anche nelle stagioni successive, vincendo una Coppa di Lega e una storica FA Cup. Stagioni caratterizzate dalla pandemia di COVID-19, dove si è reso protagonista anche fuori dal campo. Ha infatti organizzato, insieme ai capitani delle altre squadre di Premier League, un fondo destinato ai lavoratori del Sistema Sanitario inglese. Per questo gesto, Henderson è stato nominato “Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico” dalla Regina Elisabetta.
Nel 2021 viene regolarmente inserito nei convocati dell’Inghilterra per Euro 2020, dove realizzerà un gol nei quarti di finale contro l’Ucraina. Successivamente, farà parte della spedizione per Qatar 2022, dove segnerà il suo primo gol in un Campionato Mondiale contro il Senegal negli ottavi di finale del torneo. Nonostante la nazionale inglese fosse inserita tra le principali favorite per la vittoria finale, Henderson e compagni si arrendono alla Francia nei quarti di finale, svanendo così il sogno.

L’impegno in campo e fuori, tra cui il sostegno a importanti cause come i diritti LBGT e dei lavoratori, fanno di lui un’emblema dei valori del calcio. Una leggenda e una bandiera che hanno sempre meno spazio nell’ambiente calcistico moderno. Jordan Henderson porta con sé una carriera importantissima e un carattere da trascinatore che ogni squadra di calcio al mondo vorrebbe tra le sue fila. Ma a quanto pare il cuore di Jordan batterà con ogni certezza per i Reds fino alla fine della sua carriera.