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Mario Sconcerti, giornalista e scrittore italiano, nonché commentatore delle pagine sportive de Il Corriere della Sera, ha commentato la lotta scudetto tutta milanese, analizzando prima le recenti prestazioni del Milan del tecnico Stefano Pioli: “Sta benissimo anche il Milan, gran bella partita a Verona, da squadra pronta per vincere. Era una partita difficile, come poi si è dimostrata; perché siamo ad appena due partite dalla fine e perché il Milan ha vinto tenendosi in tasca il risultato di riserva, cioè il pareggio eventuale nelle ultime due gare. Un Milan molto cresciuto, quasi perfetto anche dentro il suo limite, che oggi è stato Giroud più qualche squilibrio in mezzo al campo per il doppio compito di Tonali. Ha un altro passo rispetto all’Inter, non migliore, solo molto diverso“.
Sconcerti poi è passato a parlare dell’Inter, a cui mancano due partite di campionato sicuramente più abbordabili rispetto ai cugini rossoneri, ma che saranno impegnati nella delicata sfida contro la Juventus che assegnerà la Coppa Italia: “L’Inter è diretta, spigolosa, essenziale, europea. Il Milan è più morbido, rotondo, universale: ha cinque-sei giocatori di origine non europea, ha modi di giocare diversi, quindi più completezza di gesti tecnici. L’Inter ha solo Dumfries. Le differenze culturali e fisiche non decidono automaticamente la qualità generale, ma danno un indirizzo al gioco, permettono altre idee, altri movimenti. Una grande squadra oggi deve avere questa mescolanza di origini. È stata per oltre un secolo la vera diversità del Brasile, poi annullata dall’arrivo potente degli africani in Europa. È una certezza indimostrabile che però si nota spesso. È il riassunto tra la cultura della tattica e quella del gesto naturale. Servono entrambi. E il Milan ce l’ha“.