Luca Serafini in ESCLUSIVA: “Scudetto? Bagarre fino alla fine, Milan danneggiato dal Var. Su Investcorp… “

Luca Serafini, noto giornalista e scrittore nato a Milano il 12 agosto del 1961, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per approfondire il tema relativo alla lotta scudetto ed al futuro del nuovo Milan, squadra per la quale simpatizza. Il popolare cronista, dopo aver lavorato per Sky e Mediaset tra le altre, ha scelto di dedicarsi alla scrittura di romanzi, l’ultimo dei quali riguarda la vita di Renè Geronimo Favaloro, cardiochirurgo argentino inventore del bypass. Nel corso dell’intervista si è parlato della sfida infinita con l’Inter di Simone Inzaghi, per poi passare al caso Kessiè, al futuro di Ibrahimovic, al calciomercato in entrata ed all’avvento di Investcorp, fondo arabo che sembrerebbe pronto a rilevare la società rossonera.

Serafini: “Lotta scudetto aperta fino alla fine, Spalletti avvezzo agli scivoloni”

La lotta scudetto si infiamma ulteriormente con la sconfitta dell’Inter a Bologna. Ora mancano solamente quattro giornate e le due contendenti hanno lo stesso numero di partite da disputare. Come vedi questo duello tutto milanese? Che sensazioni hai al riguardo?

“Il risultato di Bologna-Inter non cambia la prospettiva delle due squadre che sono comunque costrette a vincerle tutte fino alla fine. Certamente le due milanesi sono le squadre che hanno saputo esprimere al meglio un certo tipo di organizzazione sotto tutti i punti di vista. Lottare per lo scudetto significa avere una pianificazione tecnica, societaria e mentale. L’Inter ha una situazione interna delicata, però evidentemente gli uomini ci sono e stanno facendo quello che va fatto per inseguire il traguardo.

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“All’Inter se togli Calhanoglu, Brozovic e Barella si trovano immediatamente a fare i conti con Gagliardini, Vidal e Vecino. Il Milan ne ha quattro contati, Krunic, Kessie, Bennacer e Tonali, perchè poi Bakayoko ad un certo punto è sparito dai radar. In attacco all’Inter hanno giocato maggiormente Dzeko e Lautaro, con l’ingresso solamente adesso di Correa, che tra l’altro ha fornito un contributo parziale, e Sanchez, perchè di Caicedo si sono perse le tracce.

“Nel girone di ritorno i rossoneri non ha praticamente mai avuto il supporto di Rebic e Ibrahimovic. Direi che i rossoneri, a livello di assenze, abbiano vinto lo scudetto. Alla fine credo che al Napoli sia mancato qualcosa di strutturale e quindi senza ombra di dubbio le altre due meritano di giocarsi lo scudetto fino alla fine, come non accadeva da 43 anni.”.

E riguardo al Napoli?

“Ero convinto che il Napoli avesse la rosa più profonda e numericamente qualitativa. La squadra invece ha accusato troppi passaggi a vuoto, con numerose sconfitte in casa, nonostante abbiano fatto una partenza fulminante. Non so se questo crollo dipenda da Spalletti che sembra un pò avvezzo a perdersi. Questo lo racconta la sua storia, con scivoloni abbastanza gravi soprattutto in Italia. A centrocampo il Napoli ha: Demme, Lobotka, Fabian Ruiz, Zielinski ed Anguissa“.

Serafini: “Il calendario non conta, pesanti le assenze di Ibra e Rebic”

Arrivati a questo punto del campionato quanto conta il calendario di Milan e Inter? Chi ha il percorso apparentemente più agevole?

“Il calendario in un campionato come questo non si può prendere troppo in considerazione. Tutti dicono che quello dell’Inter è “rettilineo”, mentre quello del Milan è fatto di curve. In realtà tutte le squadre stanno giocando al massimo, mi riferisco per esempio al Sassuolo, all’Empoli, all’Udinese, al Verona ed al Bologna che se la giocano contro tutto e tutti. Consideriamo che potrebbe vincere il campionato una squadra che durante la stagione ha fatto sette punti in otto partite, oppure un’altra che negli scontri diretti è prima per distacco ma poi ha buttato punti con Udinese, Salernitana, Bologna e Spezia. Ribadisco che il calendario è assolutamente ininfluente“.

Il Milan nell’ultima gara ha vinto all’Olimpico contro la Lazio grazie ad una rete di Tonali negli ultimissimi minuti. La squadra di Pioli ha disputato un’ottima gara, reagendo rispetto alle ultime partite nelle quali erano sembrati “appannati” e spenti. Cosa pensi che possa dare questa vittoria ai rossoneri in termini di entusiasmo?

“Il Milan, soprattutto nel girone di ritorno, i passaggi a vuoto li ha avuti perchè sono mancati Ibrahimovic e Rebic. Guarda caso all’Olimpico l’azione del gol ha avuto il loro contributo. Quello del croato nel girone di ritorno nelle ultime stagioni è stato fondamentale. La vittoria con la Lazio dà una spinta morale, d’entusiasmo e di autostima enorme. Se il Milan avesse pareggiato a Roma il campionato sostanzialmente si sarebbe chiuso e invece quella è stata una vittoria meritata e fondamentale. A memoria non mi sembra di ricordare la Lazio in tempi recenti che subisca oltre venti tiri, facendone solo due. Dopo la partenza lampo con il gol di Immobile praticamente non c’è quasi stata partita”.

Serafini: “Kessie prenda esempio da Tonali”

Si parla tanto delle prestazioni in campo di Franck Kessiè. Il centrocampista, promesso sposo del Barcellona, è sotto l’occhio del ciclone per le sue prestazioni poco convincenti. Tu cosa ne pensi al riguardo? Confermeresti l’ivoriano in campo o magari daresti spazio a Krunic che risponde sempre presente quando viene chiamato in causa?

“Kessiè in ogni caso è un titolare del Milan. E’ vero che in questa stagione, in generale, il rendimento si è “appiattito”. L’ivoriano è difficile che scenda sotto la sufficienza, però gli mancano gli spunti e l’irruenza delle ultime stagioni. Sicuramente niente a che vedere con il campionato che sta facendo Sandro Tonali. Lui ha rinunciato ad una parte dei soldi pur di avere una conferma e dimostrare il suo valore. In questo contesto nel quale i vari Donnarumma, Calhanoglu e lo stesso Kessiè scelgono di andarsene per una questione economica, che poi neanche più di tanto vantaggiosa rispetto a quella che avevano al Milan, l’atteggiamento e la stagione di Sandro sono da sottolineare. Nella squadra di Pioli, in un momento come questo, c’è un clima ideale per realizzarsi e credo che andare via per i soldi sia controproducente. Adesso però il calcio purtroppo va verso quella direzione“.

Serafini: “Milan gravemente danneggiato dal Var”

Quest’anno, durante il corso del campionato, si è parlato tantissimo del Var. Il Milan e l’Inter sono state protagoniste di diversi episodi contestati, soprattutto nel girone di ritorno. Come vedi questa situazione? Pensi che il Milan sia stato in qualche modo penalizzato dalle decisioni arbitrali?

“Il Milan è stato danneggiato, non solo secondo il mio parere, ma anche secondo quello di opinionisti, giornalisti ed addetti ai lavori. Su questo non ci sono dubbi, nonostante si parli del presunto fallo di Giroud su Sanchez nel derby di campionato, e quello su Lautaro nel derby di Coppa Italia in occasione del gol di Bennacer. Quello che è successo al Milan è troppo eclatante per passare nel dimenticatoio. Mi riferisco al uorigioco geografico di Giroud con il Napoli, al gol di mano di Udogie contro l’Udinese ed al gol non dato di Messias contro lo Spezia; stiamo parlando di almeno sei punti che pesano nell’economia della lotta scudetto.”

“Il gol non convalidato a Messias non si è mai visto. Basta guardare Manchester City-Real Madrid e l’episodio del fallo non sanzionato, con la palla che si capiva perfettamente che sarebbe arrivata sui piedi di Bernardo Silva. Questo è stato un capolavoro arbitrale a differenza dell’arbitro di Milan-Spezia. Non parliamo poi delle due partite di Torino dell’Inter, contro il Torino e la Juventus, dove quello che è successo lo hanno visto tutti. Sono punti pesanti che vanno oltre i meriti ed i demeriti delle due squadre. Sono stati errori arbitrali troppo eclatanti“.

Serafini: “Investcorp? Acquisti mirati e costruzione dello stadio”

Passiamo al capitolo Investcorp. L’avvento di questo fondo del Bahrain, che sembra vicinissimo a rilevare il Milan, potrebbe segnare una svolta epocale nella storia del club milanese. Tu che sensazioni hai al riguardo? Pensi che ci saranno investimenti importanti sul calciomercato?

“Conoscevo di fama Investcorp e negli ultimi giorni ho cercato di approfondire meglio le mie conoscenze. Dei dettagli sinceramente non so nulla e mi sembra molto strano che si possano ipotizzare dei nomi e budget di mercato quando ancora manca l’accordo in maniera ufficiale. Penso che i fondi con matrice araba abbiano più passione rispetto a quelli occidentali. Credo che investano anche per divertimento, basti guardare i proprietari del Manchester City e quelli del Psg. Tra di loro si è creata una rivalità e puntano ad avere la squadra più forte appassionandosi realmente alle vicende del club. Mi ricordo per esempio dello sceicco Mastur che si vedeva spesso agli allenamenti ed alle gare. La famiglia Singer invece ha delegato tutto e si sono visti pochissimo a Milano ed in tribuna. la mia sensazione è che Investcorp continuerà a lavorare secondo la strategia e la filosofia di questi ultimi due anni, sia dal punto di vista finanziario che tecnico. Non credo ci saranno acquisti del calibro di Mbappè e Messi, ma penso che seguiranno le linee guida che hanno portato il Milan ad essere competitivo in Italia ed in Europa”.

“Immagino che potrebbero gestire il budget a modo loro, ma senza uscire dagli schemi. Inoltre troverebbero una rosa già competitiva che necessiterebbe solamente di un paio di innesti per diventare grande. Io rimango distaccato dai nomi che si leggono (Mahrez su tutti), credo invece che il primo obiettivo sia la costruzione dello stadio di proprietà“.

Spostiamo il focus della nostra intervista parlando proprio di calciomercato, partendo da quello in uscita. Le gare che restano potrebbero essere le ultime gare di Zlatan Ibrahimovic con la maglia del Milan, visto che il futuro del campione svedese non è ancora stato definito. Cosa ne pensi al riguardo? Tu cosa faresti in merito, lo confermeresti oppure no?

“Difficile rispondere a questa domanda, questo può dirlo solo lui. Io credo che Ibrahimovic serva ancora a Milanello. Zlatan continua ad essere importante anche dal punto di vista tecnico. Forse dovrebbe scegliere, insieme al mister, le partite da non giocare, accettando serenamente la panchina. Il problema è che questa non è la sua natura. Sono sicuro che se continuerà a Milano vorrà giocare, però questa situazione potrebbe mettere in difficoltà Pioli e gli attaccanti della rosa del Milan. Certamente si tratta di una vicenda delicata, soprattutto per lui. Ci devono essere le condizioni giuste, altrimenti diventerebbe un peso, quando io invece continuo a pensare che sia una grande risorsa“.

Serafini: “Origi si esalterebbe, Botman top e su Renato Sanches mi dicono che..”

Per quanto riguarda invece il mercato in entrata si fanno con insistenza i nomi di: Botman, Renato Sanches e Origi. Mi piacerebbe ascoltare il tuo parere tecnico su ognuno di loro.

“Origi rispetto alla sua età è un giocatore pronto e credo che il gioco del Milan possa esaltare le sue caratteristiche in campo. Chiaro che non si tratta di Benzema, Mbappè o Salah, però si tratterebbe di un rinforzo interessante. Botman è un centrale molto affidabile, forte fisicamente e discretamente tecnico, motivo per il quale il Milan lo preferisce a Bremer. L’olandese rispetto al brasiliano è più bravo ad uscire palla al piede. Renato Sanches mi piacerebbe che venisse al Milan, se però i requisiti fossero quelli corretti. Il portoghese infatti mi dicono che sia da inquadrare per la personalità, però in ogni caso si tratta di un giocatore molto forte”.

Per chiudere la nostra chiacchierata mi piacerebbe che mi parlassi del tuo libro, “Il cuore di un uomo”, uscito da poco in Italia. Raccontaci di cosa parla e come è nata questa idea.

“Ho lasciato Sport Mediaset nel 2014, dopo 28 anni, per dedicarmi alla scrittura di romanzi; questo è il terzo da allora. I miei libri sono tutti ispirati a storie vere e quest’ultimo parla della vita di René Gerónimo Favaloro che è stato il più grande medico della storia argentina e uno dei più grandi chirurghi della storia assoluta, inventore del bypass. Di lui me ne parlò il buon Cesare Cadeo, che è stato per quarant’anni nelle reti Fininvest. Lui purtroppo aveva avuto problemi di cuore e venne operato da Cesare Beghi, cardiochirurgo primario dell’ospedale di Varese, che chiese a Cadeo se conoscesse qualcuno per scrivere la storia del suo mentore, perchè appunto il dottor Beghi era andato a studiare a Buenos Aires in Argentina proprio da Favaloro. Un giorno mi hanno portato a pranzo e mi hanno parlato della sua storia, proponendomi di scrivere un libro”.

“Tornato a casa ho navigato sul web per approfondire l’argomento ed ho deciso di accettare il progetto. Per raccogliere materiale e testimonianze siamo stati anche in Argentina due volte e dopo quasi tre anni di lavoro è stato pubblicato questo libro. Al riguardo abbiamo vinto anche il premio Zanibelli, che è il riconoscimento letterario più prestigioso in Italia dedicato alla letteratura legata alla medicina. Visto che abbiamo parlato di calcio aggiungo che Favaloro era un grandissimo tifoso del Gimnasia y Esgrima, il club de La Plata, l’ultima squadra allenata da Maradona“.

“Tra l’altro la tribuna d’onore dello stadio ed un monumento nelle vicinanze sono dedicati a lui. Sinceramente sono molto orgoglioso di farlo conoscere all’Italia. Lui era legatissimo alla nostra terra, il suo infatti è un cognome delle Eolie. Favaloro era un grande appassionato della cucina e conosceva alcune battute in siciliano. Il libro è uscito a gennaio, ma sto continuando a presentarlo in tutta Italia. Sono contento perchè è un argomento che sta attirando molta attenzione. Lui, tra le altre cose, è stato anche un grandissimo filantropo, con una fondazione che si trova in Sudamerica. Purtroppo ha avuto un finale tragico perchè si è tolto la vita nel 2000 a causa proprio della fondazione che affogava nei debiti. Questo è stato un lungo lavoro, ho fatto il giornalista a 360 gradi facendo interviste e ricercando informazioni”.