Trentun anni e un boato dopo, il Luton Town riabbraccia la Premier League. Il club torna nella massima serie dopo aver battuto il Coventry ai rigori nella finale dei playoff di Championship e raggiunge Burnley e Sheffield United già promosse nella regular season. Una stagione tra il romantico e il mistico per il Luton, che proprio come la sua storia ha lavorato di rincorsa, non rientrando tra le stra-favorite eppure riuscendo a tagliare il traguardo.
Forse non tutti sapranno che il Luton è tra le fondatrici dell’attuale Premier League, che prese il via nel lontano 1992. Il club ha sede appena fuori Londra e porta con sé un alone mistico, fatto di esperienze il leghe non professionistiche e repentini ritorni nel calcio che conta. Fino al rigore decisivo con il Coventry, momento in cui insieme al Luton e ai suoi tifosi, è tornato nella massima serie anche l’iconico stadio: il Kenilworth Road.

Luton in Premier League: arriva il Kenilworth Road
Sembra fuoriuscito dalla penna di JK Rowling, ma il Kenilworth Road è assoluta realtà: il record del Luton, dalla prossima stagione, sarà quello di avere lo stadio più piccolo dell’intera Premier League. Un colpo al cuore dei vari Old Trafford, Etihad ed Emirates, un romantico contrappasso alla superpotenza britannica nel calcio europeo.
Ma a far impallidire la nostra Serie A non è di certo uno stadio immerso nelle case, intercettabile visivamente dai balconi ed obiettivamente bisognoso di un minimo restyling per competere con le altre bomboniere delle medio-piccole di Premier League. Tantomeno i circa 10mila spettatori, anche se il dato in questione verte proprio sul pubblico.
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Il dato che sconvolge la Serie A
Infatti, per la finale dei playoff di Championship tra Coventry e Luton sono stati registrati 85mila spettatori. In pratica, il tutto esaurito di stadi come l’Olimpico o il Maradona, per l’equivalente della finale per l’accesso in Serie A che si disputa ogni anno al termine del nostro campionato cadetto.
Il dato “preoccupa” la Serie A e certifica quanto, dal punto di vista della risonanza di strutture e infrastrutture, ci sia ancora tanto lavoro da fare. Compito da non sottovalutare, visto che è strettamente legato alla vendita di un prodotto, la Serie A stessa in tutto il mondo, con conseguente valore dei diritti tv. Investire, per non restare indietro: il Luton è solo l’involontario sponsor di uno status che va raggiunto al più presto.

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