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In attesa dell’ultima giornata di campionato, che emetterà i verdetti definitivi, abbiamo avuto il piacere di parlare di calcio in esclusiva con Massimo Maccarone, ex attaccante di Milan, Empoli e Sampdoria tra le altre squadre. Per tutti “BigMac” ha lasciato un segno in Italia con i suoi numerosi gol, alcuni di eccezionale fattura.
Di lui conservano un ottimo ricordo anche in Inghilterra, precisamente nella città di Middlesbrough, squadra nella quale si è messo in mostra per ben quattro anni. Con il classe 1979 abbiamo parlato della lotta scudetto tra Milan e Inter, di Empoli, Sampdoria, della sfida salvezza tra Salernitana e Cagliari e del suo futuro da allenatore.
Maccarone: “Pioli lavoro straordinario in due anni”
Ci separano solamente novanta minuti dallo scoprire chi vincerà lo scudetto tra il Milan e l’Inter. I rossoneri conservano due punti di vantaggio sui nerazzurri e nell’ultima giornata hanno la possibilità di laurearsi campioni d’Italia ottenendo anche un solo punto sul campo del Sassuolo. Di contro la squadra di Inzaghi se la vedrà in casa con la Sampdoria di Giampaolo. Che impressioni e che sensazioni hai al riguardo?
“Il Milan difficilmente sbaglierà la partita, non ha toppato nemmeno quelle più difficili come per esempio poteva essere quella con l’Atalanta. I rossoneri hanno tante di quelle motivazioni che sarà complicato che non possa fare risultato con il Sassuolo“.
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Si parla tanto dei meriti di Stefano Pioli, che ha preso la guida tecnica del Milan il 9 ottobre del 2019. Come giudichi il suo lavoro nell’arco di questi anni?
“Soprattutto in questi due anni ha fatto un lavoro straordinario con tanti ragazzi giovani. Quest’anno è riuscito ad avere quella continuità necessaria per arrivare ad un risultato ancora più importante. Ogni anno chiaramente è sempre diverso, Pioli è riuscito a stimolare tutti i giocatori al punto giusto da fare una vera e propria impresa, perchè se guardi le rose iniziali non era certamente tra le favorite”.
Maccarone: “La Sampdoria poteva fare di più”
So che hai assistito al match tra la Sampdoria e la Fiorentina, gara vinta dai blucerchiati per 4-1. Alla luce di questa gara credi che la squadra di Giampaolo possa impensierire l’Inter a San Siro nell’ultima gara stagionale?
“Sicuramente è una questione di stimoli, però teoricamente la Fiorentina avrebbe dovuto averne di più rispetto alla Samp. La squadra di Giampaolo si è trovata al punto che la sera prima aveva raggiunto la salvezza matematica e questo le ha permesso di giocare con molta più tranquillità, a dimostrazione che la testa vuol dire tanto nel calcio e nello sport. Sono convinto che se hai una serenità mentale riesci a giocare molto meglio le partite”.
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Rimanendo in ottica Samp, la stagione è stata abbastanza deludente, con la squadra che probabilmente non ha espresso i suoi reali valori. Secondo te la classifica è in linea con la qualità della rosa oppure credi che i doriani avrebbero potuto fare di più?
“La Sampdoria ha una buona rosa e forse poteva fare qualcosa in più, ma ogni annata è diversa. Ci sono partite che possono cambiare l’inerzia della classifica ed in determinate occasioni, non avendo raggiunto il risultato, è caduta nel fattore mentale della paura che ti porta a fare campionati difficili. In più quando cambi anche allenatore è ancora più difficile, perchè con l’arrivo di un tecnico come Giampaolo devi assimilare una mentalità diversa e per acquisirla ci vuole tempo”.
Maccarone: “Empoli girone d’andata incredibile”
Dalla Sampdoria passiamo a parlare di un’altra tua ex squadra che invece ha disputato un ottimo campionato. Stiamo parlando dell’Empoli di Andreazzoli, che ha espresso un buon calcio, mettendo in mostra delle buone individualità e si è salvata in anticipo. Ti aspettavi un campionato del genere da parte dei toscani?
Quando sali di categoria non è semplice e non sai mai quello che ti può aspettare. L’Empoli ha fatto un girone d’andata sopra le righe. Nel ritorno sicuramente avrebbe potuto fare di più, ma anche lì è subentrato un fattore mentale, visto che l’obiettivo della salvezza era praticamente già stato raggiunto. In quei casi inconsciamente si tende a mollare un pò e questo ti fa capire quanto conta la testa. Comunque alla fine l’importante è stato aver raggiunto l’obiettivo salvezza“.
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In ottica calciomercato si parla con insistenza dei vari Asllani, Bajrami, Parisi, Vicario e Pinamonti, autori di una stagione sorprendente ed accostati ai top club italiani. In merito pensi che siano pronti per il grande salto e siano idonei per giocare ad alti livelli?
“La squadra di Andreazzoli ha sfoggiato tanti giovani, bravi a giocare a calcio. Chiaramente un conto è riuscire a farlo in una piazza tranquilla come quella di Empoli, un altro è confermarsi andando in una big. In quel caso il discorso potrebbe essere molto diverso, proprio perchè ci sono aspettative differenti, obiettivi più ambiziosi e bisognerà vedere se saranno pronti. Quest’anno in tanti hanno dimostrato di poter stare in Serie A ,ma a volte basta un attimo per “ricadere” e deludere le attese”.
Maccarone: “Nicola ha resuscitato la Salernitana”
Sempre in tema di squadre che hanno lottato e lottano per la salvezza rimane da stabilire chi tra Cagliari e Salernitana farà compagnia al Genoa ed al Venezia nel prossimo campionato cadetto. La squadra di Davide Nicola, tuo ex compagno di squadra ai tempi del Siena, ha compiuto una rincorsa incredibile ed è vicina alla permanenza in A. Cosa pensi del suo operato? Credi che sia un allenatore sottovalutato e che possa ambire a palcoscenici meno problematici?
“Per quello che ha fatto sarei molto contento per lui. Mi farebbe piacere se riuscisse a salvarsi, anche perchè ha dimostrato ancora una volta di essere riuscito a resuscitare una squadra che praticamente era già retrocessa. In Italia, come sappiamo, concedono poco tempo e se un allenatore parte male, per diversi motivi, non ti danno la possibilità di proseguire la stagione. A Davide Nicola sono state affibbiate delle etichette, ma io penso che dopo quello che ha fatto a Salerno sia arrivato il momento di dargli una possibilità in un contesto più ambizioso”.
Per quanto riguarda il tuo percorso da allenatore, cosa ti auguri nel breve termine? Ti senti pronto per allenare?
“Ho già preso il patentino, vado in giro, guardo, osservo gli allenamenti e mi confronto con tanta gente del nostro ambiente. Sono in attesa di poter “partire”, ma non so quanto possa essere facile o difficile. Il problema è che si parla sempre di mancanza d’esperienza, ma se poi le opportunità non vengono date, questa famosa esperienza non si riesce mai a farla. Questo è un discorso che si sente spesso in Italia. Io non sono d’accordo e purtroppo ci obbliga ad adattarci. Ho giocato a calcio per tanti anni ed ho già svolto il ruolo di allenatore in seconda, mi sento pronto per iniziare ad allenare da solo“.
Maccarone: “Io pronto per allenare, Dionisi e Pecchia bravissimi”
C’è un allenatore al quale ti ispiri? Chi ti ha colpito maggiormente durante questa stagione?
“Io devo apprendere da tanti tecnici e c’è sempre da imparare. Le esperienze che ho avuto con i miei ex allenatori me le porterò sicuramente dietro e poi dovrò metterci qualcosa di mio. Lo scorso anno mi colpì il lavoro di De Zerbi, mentre quest’anno mi sono piaciuti molto Dionisi e Pecchia a Cremona. Quest’ultimo sono andato a vederlo ad inizio anno e si capiva già che poteva fare qualcosa di importante con dei ragazzi giovani, e così è stato. Ho visto da vicino come allena la sua squadra e si è meritato la Serie A, perchè ha un tipo di metodo che mi piace e che soprattutto è stato efficace durante il campionato”.
Da giocatore sei stato un grande attaccante, completo ed in grado di mettere a segno tantissime reti. Nel calcio di oggi ci sono terminali offensivi nei quali ti rivedi?
“Ogni giocatore è diverso dall’altro, dipende dalle caratteristiche. Per esempio sono andato a vedere Sampdoria-Fiorentina e mi sono rivisto nei movimenti che facevano Caputo e Quagliarella, piuttosto che in quelli che attuavano Piatek e Cabral. Come ho detto dipende dalle caratteristiche specifiche di ogni attaccante”.