Manchester City, De Bruyne asso di Guardiola: la rinascita del Ginger Pelé

Il tecnico del Manchester City Pep Guardiola può tornare a fare affidamento su Kevin De Bruyne: Ginger Pelé è l'uomo immagine degli Sky Blues

Francesca Rofrano Topics:
6 Min di lettura

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La Champions League è uno di quei palcoscenici che riesce a far brillare tutti i talenti, da quelli più affermati ed in grande periodo di forma a quelli che, seppur abbiano già dimostrato di essere ampiamente all’altezza di certi titoli, si trovano in un periodo di calo di condizione fisica e mentale. Nella notte che ha visto protagoniste da una parte l’Inter e dall’altra il Manchester City, però, anche le stelle meno luminose sono riuscite a dare prova della propria forza.

Se il Manchester City si è affermato ancora una volta come uno schiacciasassi formato europeo, vista anche l’assoluta egemonia nel match terminato per 7-0 contro il Lipsia, è merito di un assetto studiato nei minimi dettagli da Pep Guardiola, ancora oggi, uno degli allenatori più forti al mondo. L’allenatore degli Sky Blues ha infatti trovato il modo di far collaborare giocatori dalle qualità completamente opposte per dar vita ad una macchina perfetta.

Manchester City, Erling Braut Haaland @livephotosport
Manchester City, Erling Braut Haaland @livephotosport

È vero, le prime pagine sono oggi occupate tutte da Erling Haaland, autore non solo dei 5 gol che hanno messo k.o. il Lipsia ma anche macinatore seriale di record su record, come quello appunto delle 31 reti in 25 partite; ma sul tabellone della gara di Champions League è apparso anche un altro nome, quello di Kevin De Bruyne, che con un capolavoro di mancino ha messo fine all’agonia del club tedesco al 90’+2′.

Kevin De Bruyne, Manchester City @livephotosport
Kevin De Bruyne, Manchester City @livephotosport

Manchester City, la ripresa di De Bruyne

Kevin De Bruyne è passato nel giro di poco tempo dall’essere imprescindibile per il Manchester City di Guardiola ad essere messo in panchina per ben tre match degli ultimi sette disputati. Un tracollo forse dovuto ai continui impegni o alla delusione non ancora smaltita dei Mondiali in Qatar e sottolineato anche dallo stesso tecnico in occasione della conferenza della vigilia del match di andata: “Kevin deve tornare a fare le cose semplici, non è una stagione facile per lui”.

Il messaggio comunque sembra essere stato recepito forte e chiaro dal giocatore classe 1991 che, nella notte dell’Etihad Stadium, è salito nuovamente in cattedra dimostrando che la sua fiamma non si è ancora affievolita. Cuore, grinta e determinazione sono le parole chiave della prestazione di De Bruyne, re degli assist e uomo di copertina del Manchester City. Il suo apporto alla gara infatti non si è limitato al gol sul finale, ma anche ai numerosi tentativi di mandare a rete i propri compagni.

Kevin De Bruyne, Manchester City @livephotosport
Kevin De Bruyne, Manchester City @livephotosport

Manchester City, Haaland e De Bruyne: coppia da Champions

De Bruyne è sicuramente uno dei migliori al mondo nel suo ruolo e la sua capacità di trovare spazi dove nessun altro è capace di vederli lo hanno portato a diventare un punto di riferimento per tutti, compagni ed allenatori. Il suo soprannome, non per altro, è proprio Ginger Pelé: una combinazione giocosa tra il suo colore rossiccio di capelli e la figura di Pelé, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, capace di accarezzare la palla e di farne ciò che voleva.

Con l’attaccante del Manchester City Haaland sembra aver trovato la giusta sintonia: la qualità del norvegese di farsi trovare al posto giusto al momento giusto e la sua ossessione per il gol ben si combina con la visione di gioco del belga e con la sua, a tratti maniacale, precisione. Ognuno comunque può prendere quanto di positivo c’è dell’altro.

Kevin De Bruyne ed Erling Braut Haaland, Manchester City @livephotosport
Kevin De Bruyne ed Erling Braut Haaland, Manchester City @livephotosport

Il numero 9 può trovare il modo di non giocare soltanto in area di rigore, il belga d’altro canto può imparare ad essere più impulsivo, ed in qualche modo egoista, precipitandosi sul pallone senza avere il timore di tirare direttamente in porta.

Il tecnico del Manchester City Pep Guardiola comunque ha a propria disposizione due giocatori fuori da ogni logica possibile e trovare il modo di farli collaborare più frequentemente porterebbe i Citizens a sbaragliare la concorrenza, ad acquisire un livello in più sia in imprevedibilità che in un senso di perfezione.

De Bruyne-Guardiola (Manchester City @Livephotosport
De Bruyne-Guardiola, Manchester City @Livephotosport

Il numero 17 del Manchester City ha ora tutte le possibilità di riprendere in mano la propria stagione e di tornare ad essere decisivo sia in Premier League che in Champions League. Il futuro degli Sky Blues, della vittoria in campionato e magari anche quella della Coppa dalle Grandi Orecchie passa tutto tra i suoi piedi e dall’ambizione di Ginger Pelé di tornare ad essere considerato come uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio moderno.

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