A dieci giorni dalla finale di Istanbul è scoppiata la bufera sull’arbitro designato per dirigere la finale di Champions League tra Manchester City-Inter. Il fischietto polacco, Szimon Marciniak, potrebbe essere sostituito dall’UEFA dopo la notizia riportata da Repubblica che ha riferito di una sua partecipazione ad una manifestazione di estrema destra.

L’UEFA apre un’inchiesta: Marciniak rischia di perdere la finale
La finale di Champions League tra Manchester City-Inter si disputerà il 10 giugno a Istanbul allo stadio Olimpico Ataturk. Le due formazioni sono certe di parteciparvi mentre, l’arbitro Marciniak potrebbe non prendervi parte a causa della partecipazione del polacco alla manifestazione di un partito di estrema destra noto per le sue posizioni xenofobe, omofobe, razziste ed antiebraiche.
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A seguito di ciò, la l’UEFA ha aperto un inchiesta sulla questione e perciò il direttore di gara potrebbe essere sostituito a dieci giorni dalla finale europea più importante del continente. L’organo designato si sarebbe subito attivato per chiedere chiarimenti in quanto i valori del partito polacco non rispecchiano quelli di rispetto e tolleranza promulgati dall’UEFA.

Manchester City-Inter, l’esempio da impartire da parte dell’UEFA
Il duello finale tra Manchester City ed Inter rischia quindi di non aver un arbitro designato che sia meritevole di portare avanti lo spirito che il calcio europeo e mondiale vogliono trasmettere a bambini e ai ragazzi che si approcciano a questo sport. La questione va quindi fuori dal campo ma sul campo si riflette.
Innumerevoli sono stati gli episodi di razzismo negli ultimi mesi sia nel campionato di Serie A che all’estero. L’ultimo esempio in termini di tempo è quello che ha riguardato il giocatore del Real Madrid, Vinicius Jr, soggetto di scherno per il colore della sua pelle da parte dei tifosi del Valencia. Ora, l’UEFA deve dare l’esempio, verificare l’effettiva colpevolezza di Marciniak e fare delle scelte consapevoli basate sui valori che ogni giorno promulga.

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