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San Vito al Tagliamento, comune italiano in provincia di Pordenone di circa 15000 abitanti, è noto per il suo borgo caratteristico e per aver dato i natali a Massimo Donati. Il classe 1981, grande promessa del calcio italiano, ha lasciato un segno tangibile nel calcio avendo indossando le maglie di: Milan, Atalanta, Palermo e Celtic tra le altre. Il centrocampista è cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, arrivando in prima squadra nel 1999. Nel 2001 il grande salto al Milan di Fatih Terim, imbottito di grandi campioni come: Maldini, Shevchenko, Inzaghi, Rui Costa e tanti altri.
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L’esperienza in rossonero non è delle più esaltanti e Donati viene ceduto in prestito al Parma. Le tappe successive della sua carriera sono: Torino, Sampdoria, Messina ed Atalanta. Un salto di due anni in Scozia nel Celtic Glasgow, con la possibilità di esordire in Champions League. Sotto la guida di Gordon Strachan diventa indispensabile e vince un campionato ed una coppa nazionale. Il Bari lo richiama in Italia ed anche in Puglia lascerà un ricordo bellissimo, collezionando 82 presenze e 4 reti in 3 stagioni.
Nel 2012 Maurizio Zamparini lo chiama a Palermo e successivamente Donati si trasferisce al Verona. Nel 2014 torna al Bari e dopo 2 stagioni decide di ritornare in Scozia indossando la maglia dell’Hamilton e successivamente quella del St.Mirren. L’ex Milan al termine della carriera agonistica decide di intraprendere la carriera di allenatore, prendendo la Licenza Uefa Pro. Nel frattempo si diverte e si aggiorna collaborando con la piattaforma Dazn.
Il derby e la lotta scudetto
Iniziamo la nostra intervista dal derby di Milano, vinto dal Milan in rimonta per 2 a 1. Ti aspettavi la vittoria dei rossoneri? Che partita hai visto?
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“Un derby è sempre una partita a parte, di conseguenza non si può mai prevedere l’esito finale. Per come si era messa la gara è stata una sorpresa, visto che l’Inter ha fatto molto meglio per due terzi del match. Nella parte finale è venuta fuori la solidità e la voglia di non mollare del Milan ed i cambi di Pioli hanno cambiato l’inerzia della gara”.
Quanto hanno influito i cambi degli allenatori sull’esito finale del match?
“Certamente l’entrata di Brahim Diaz ha dato vivacità e velocità, soprattutto nel portare la palla dalla zona mediana all’attacco. Dopo la partita è sempre facile parlare, però non credo che i cambi di Inzaghi abbiano determinato la sconfitta dell’Inter. Indubbiamente invece lo spagnolo del Milan ha dato quel qualcosa in più che era mancato nel primo tempo”.
Pensi che con questa vittoria il Milan possa rientrare in corsa per lo Scudetto?
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“Si, certamente sia a livello di classifica che a livello mentale la vittoria del Milan li ha fatti tornare in corsa. Come ha detto Pioli se non credi che possa succedere qualcosa, non accadrà mai. La vittoria nel derby è stata importantissima sotto tanti punti di vista, sarà una bella lotta, vedremo come andrà a finire”.
La Juventus di Vlahovic e Dybala
Che opinione hai della corsa alla Champions League? La Juventus dopo l’acquisto di Vlahovic ha più chanche di qualificarsi?
“Senza dubbio per la Juventus l’acquisto di Vlahovic è pesante. I bianconeri avevano perso Ronaldo che gli garantiva tanti gol durante la stagione ed il serbo è uno che mette a segno tante reti. La squadra di Allegri nell’ultimo periodo si è ripresa molto anche a livello di risultati e l’arrivo dell’ex attaccante della Fiorentina sposta gli equilibri. Un acquisto del genere, in una squadra che ha fatto molta fatica a fare gol, è un lusso. Sicuramente sarà pienamente in lotta per l’approdo in Champions League, il divario con le altre si è accorciato”.
Durante la tua permanenza al Palermo hai avuto la fortuna di giocare con Paulo Dybala. Credi che la Juventus lo debba trattenere o la sua presenza in squadra non sia così fondamentale?
“Dybala è un fuoriclasse, un giocatore che io personalmente non metterei mai in dubbio. Si tratta di un calciatore che può risolvere le partite da solo. Ci sono attaccanti che hanno bisogno di qualcuno che gli metta la palla giusta per fare gol ed altri che creano il gol loro stessi; Dybala è certamente uno di questi. Io non mi priverei mai di un giocatore così e poi in coppia con Vlahovic credo che possa fare veramente bene”.
A proposito di Palermo, in questi giorni ci ha lasciati il presidente Zamparini. Che ricordo hai dell’uomo che ha lasciato un segno nella Sicilia calcistica?
“Maurizio Zamparini, friulano come me, era una persona passionale che ha vissuto di calcio. Si è creato da solo con la sua tenacia, la sua voglia di fare e la sua voglia di intraprendere. Ha fatto cose positive in tutti i settori nei quali ha lavorato. Aveva il suo modo di fare, però era una persona limpida e pura e soprattutto metteva tanta passione; quando una persona mette passione in quello che fa, giusto o sbagliato che sia, è sempre da apprezzare”.
Si è chiuso in questi giorni il calciomercato, quali sono stati gli acquisti più importanti?
“Per quanto riguarda il calciomercato ovviamente Vlahovic è l’acquisto che sposta di più gli equilibri. Mi è piaciuto molto anche quello che ha fatto il Torino con gli arrivi di Ricci, Pellegri e Seck. Si tratta di tre calciatori giovani, bravi e di prospettiva. Ovviamente anche l’Inter con l’acquisto di Gosens ha fatto un trasferimento veramente importante”.
Massimo Donati ed il suo passato tra Milan e Celtic
Venendo alla tua carriera, che ricordi hai della tua esperienza al Milan? Hai rimpianti al riguardo?
“L’esperienza al Milan è stata molto bella ma è arrivata in un momento che ero troppo giovane, non pronto per un palcoscenico così importante a livello mentale. Inoltre mi trovavo a far parte di una squadra con dei calciatori clamorosi, quindi non è stato assolutamente facile. Non ho rimpianti, perchè a me non piace averli, però è normale che speravo potesse andare in maniera migliore. In ogni caso è inutile guardare indietro, è stata un’esperienza stupenda e ringrazierò sempre il Milan”.
Cosa significa giocare per il Celtic Glasgow? Che avventura è stata quella scozzese?
“L’esperienza al Celtic è stata bellissima, perchè è una cultura diversa ed un tipo di calcio differente dal nostro. Ho avuto l’opportunità di giocare in Champions League e mi sono tolto le mie soddisfazioni. Un’avventura stupenda in un club che annovera tifosi sparsi in tutto il mondo. Si tratta di una maglia gloriosa ed in Scozia si vive il calcio in maniera particolare. Se posso seguo sempre il Celtic perchè è una vera e propria istituzione”.
Venendo al presente come procede la tua esperienza a Dazn? Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Il calcio è la mia vita ed il mio progetto è quello di allenare, ho preso la Licenza Uefa Pro la scorsa estate e quindi sicuramente ho in mente quello. Con Dazn ho la possibilità di girare e vedere numerose partite, parlare sempre di calcio. Ho bisogno di stare in campo perchè è quello che mi manca ed è quello che mi piace fare. Ho preso spunto da tanti allenatori bravi che ho avuto durante la mia vita e cercherò di mettere in pratica i loro insegnamenti”.