Matthjis de Ligt, la reincarnazione del difensore moderno: la carriera della stella olandese

La carriera di Matthjis de Ligt: tutto il percorso della stella olandese, reincarnazione perfetta del difensore moderno

Redazione
42 Minuti di lettura

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Nel calcio moderno il difensore ha un ruolo ben diverso dai compiti che doveva svolgere nel passato. In un primo momento si trattava infatti di dover esclusivamente difendere, al giorno d’oggi viene richiesta anche una discreta abilità nell’impostare l’azione, un po’ come un regista. Talvolta, gli allenatori basano il proprio gioco su difensori molto dinamici, capaci anche di rendersi pericolosi in fase offensiva.Tutte queste abilità sono reincarnate in Matthjis de Ligt già nei suoi primissimi anni di carriera.

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L’olandese è cresciuto infatti in una delle migliori accademie del calcio europeo, imparando tutti i fondamentali necessari per giocare ai massimi livelli. Si tratta dell’Ajax, da sempre società guida per quanto riguarda la crescita dei giovani giocatori, con un vivaio ricco di promesse. Ripercorriamo quindi la storia di de Ligt, dall’Abcoude alla Juventus.

La crescita in Olanda: arriva all’Ajax

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Calciomercato Manchester City, c’è la fila per De Ligt / @Fox Sports

Matthjis de Ligt è nato il 12 agosto del 1999 a Leiderdorp, città di circa 12mila abitanti situata nella parte meridionale dei Paesi Bassi. È proprio in questa cittadina che Matthjis cresce, studia, e dà i primi calci al pallone, inconsapevole, probabilmente, che quello diventerà il suo mestiere qualche tempo dopo. La prima squadra per cui giocherà sarà l’Abcoude, di cui vestirà i colori a partire dalla stagione 2006 fino al 2009.

È quello infatti il momento in cui gli osservatori dell’Ajax lo notano e lo portano ad Amsterdam. La squadra olandese se lo assicurerà infatti a partire dalla stagione 2009, dove comincerà infatti ad imparare tutte le sue qualità come il colpo di testa, uno dei particolari che lo contraddistinguerà negli anni a venire, colpendo anche nel segno nella fase ad eliminazione diretta in Champions League, un episodio che lo porterà infatti al trasferimento in Italia, alla Juventus.

Dopo diversi anni nel settore giovanile, una delle migliori accademie d’Olanda, in cui de Ligt giocherà quindi dai campionati Under 17 fino a quelli Under 19, realizzando diverse presenze e diventando anche capitano dei lancieri, arriva il momento della chiamata in prima squadra: giocherà con l’Ajax dei grandi.

Il cambio di ruolo: diventa difensore

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Calciomercato Juventus, possibile rilancio per De Ligt / @Fox Sports

Nonostante il cambio di ruolo, de Ligt ha dimostrato di trovarsi perfettamente anche qualche metro più indietro in mezzo al campo. Infatti, da centrocampista, il suo allenatore delle giovanili lo sposterà in difesa proprio grazie alle sue doti fisiche che lo hanno contraddistinto fin dai suoi primi calci. Il cambio di ruolo probabilmente lo esalta, al punto che se già da prima manifestava tutte le sue qualità in campo, questo passaggio nella linea difensiva lo rende dominante nel rettangolo di gioco.

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È probabilmente questo uno dei passaggi chiave nella sua carriera, un percorso fatto da episodi che lo hanno segnato e continueranno a segnarlo anche nel corso delle stesse partite. Grazie all’intuizione del tecnico dell’Ajax infatti, de Ligt riuscirà ad approdare nel mondo dei professionisti, raggiungendo, come detto prima, l’esordio anche con la prima squadra dell’Ajax, attirando poi l’attenzioni dei top club europei.

Dall’esordio con l’Ajax alla fascia da capitano

De Ligt Juventus
Juventus: prosegue la corsa al difensore Matthijs De Ligt, i bianconeri continuano a sperare

L’esordio con la prima squadra è un vero sogno per Matthijs de Ligt, avviene il 21 settembre contro il Wiliem II, partita valida per la Coppa d’Olanda che i lancieri vinceranno per 5-0. È già in questa gara che il neerlandese comincia a mettere in mostra le sue spiccate doti offensive, realizzando il gol del raddoppio. Questo però, è soltanto il primo di una serie di incontri che il centrale farà registrare. Grazie alla sua notevole qualità infatti, il difensore riuscirà a ritagliarsi sempre più spazio nelle gerarchie della prima squadra dell’Ajax, divenendone anche capitano nonostante la giovanissima età.

Una delle stagioni più importante con la maglia dei lancieri sarà indubbiamente quella 2018-2019, dove, da neo capitano dell’Ajax, metterà a segno la sua prima rete in campo internazionale nel mese di agosto, in una partita valida per i preliminari di Champions League. È proprio questa la competizione che più sorprende gli appassionati dell’intera Europa. L’Ajax riuscirà infatti a fare un percorso assolutamente inatteso nella massima competizione di squadre di club, arrivando sino alle semifinali, dove la squadra di Amsterdam verrà però eliminata dal Tottenham. Uno dei momenti chiave in questa stagione a livello personale è però il gol realizzato alla Juventus, rete che eliminerà i bianconeri dalla competizione.

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Juventus-de Ligt, la Champions nel destino: una testata che non ha fatto la differenza

Matthjis de Ligt, la reincarnazione del difensore moderno: la carriera della stella olandese
Calciomercato Barcellona: la Juventus alza l’offerta per De Ligt, il Psg raddoppia

È il 16 di aprile del 2019 e la Juventus se la gioca ai quarti di finale contro l’Ajax. Una squadra imprevedibile e capitana da un giovanissimo olandese che risponde al nome di Matthijs de Ligt. Il ragazzo è a malapena un ventenne, ma ha già una fascia pesantissima al braccio. I lancieri si presentano in casa della Vecchia Signora non da favoriti. L’allenatore dell’Ajax è un olandese che si chiama Erik ten Hag. Anche lui è un novizio e vuole sorprendere il mondo della coppa dalle grandi orecchie. I suoi calciatori se la vedono contro lo strapotere di Cristiano Ronaldo. Il calciatore che per eccellenza deve far compiere il salto di qualità alla Juventus. È stato chiamato per questo ed ora deve fare la differenza. 

Tutto lo Stadium canta e vuole regalarsi una notte da Regina d’Europa. In tutto questo però la squadra allenata da Massimiliano Allegri può permettersi anche di pareggiare in virtù del pareggio dell’andata. Nei primi minuti di gioco si percepisce un’aria veramente insofferente. I bianconeri tirano più volte in porta, ma quest’ultima sembra davvero stregata. Il momento della svolta è il minuto numero 28: Cristiano Ronaldo permette alla Vecchia Signora di passare in vantaggio e tutti urlano un SIU di liberazione. Un urlo che sa di tanto. Ha il sapore della sconfitta nello scorso anno, ma soprattutto significa vantaggio.

Juventus-de Ligt, un amore incompreso e un gol nel destino

de Ligt
Matthijs De Ligt, difensore della Juventus

Alla mezz’ora il risultato di uno a zero ha veramente un sapore diverso. Ecco perché tutti gli undici giocatori della Juventus sentono il vento tirare dalla loro parte. Un gioco che si muove splendidamente ed una palla che gira come il tecnico toscano vuole sempre e comunque. Le linee di passaggio sembrano libere, ma nessuno riesce a trovare l’imbucata giusta per arrivare al gol decisivo. Quel giovane difensore olandese de Ligt sembra un predestinato. Gioca, difende e fa ripartire i suoi. Da una sua chiusura difensiva nasce quello che è probabilmente il gol che spezza le gambe alla Juventus

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Il minuto è il 34 e Donny van de Beek. Anche lui molto giovane, come praticamente tutto quell’Ajax dei sogni, segna il gol del pareggio. Un gol che annienta letteralmente le gambe alla Juventus. Il tutto si consuma in pochi secondi con un tira maldestro di Ziyech che cade sui piedi di colui che sigla il gol del pari. In quel preciso momento tutta Torino si rende conto che il mondo sta per crollare. E quel giovane capitano dell’Ajax non vuole saperne di mollare. Tante volte il destino gioca veramente dei brutti scherzi. 

Probabilmente l’amore per de Ligt nasce dall’odio profondo di quel momento. Da quelle giocate che messe insieme mostrano come un difensore sia veramente in grado di cambiare un intero ruolo. Perché de Ligt non è un difensore normale. Possiede le gambe e la stazza di un vero e proprio muro difensivo. Anche se i suoi piedi lo vogliono legato ai suoi idoli: Busquets e Andrea Pirlo. Due nomi che con la palla in mezzo ai piedi sapevano discretamente farci. L’ultimo soprattutto con un glorioso passato bianconero.

Juventus-Ajax, una partita che cambia la storia: de Ligt e il gol di testa

De Ligt segna contro la Juventus
De Ligt segna contro la Juventus

Potrebbe sembrare strano, ma il colpo di testa non è proprio la specialità del gigante olandese. Anche la stazza lascia molto ad intendere. Perché de Ligt in realtà non ha proprio uno stacco di testa portentoso. Anche se il senso del gol scorre nelle sue vene. Sa come segnare e come fare veramente male. L’aria intorno alla Mole di Torino sembra veramente pesante. Perché i giocatori bianconeri sembrano senza idee e stanchi sia fisicamente che mentalmente. Una partita in cui tutto potrebbe accadere. Allegri prova a trovare il bandolo della matassa con qualche sostituzione, ma le cose sembrano veramente complicarsi.

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Tutti sanno che da un momento all’altro le cose potrebbero cambiare. Il mondo degli juventini sta per andare in pezzi, ma nessuno lo sa. I tifosi non sono consapevoli di quello che sta accadendo e i giocatori in campo sembrano disorientati. Quelli dell’Ajax invece giocano la loro partita. La linea difensiva di ten Hag regge l’urto e de Ligt spicca in mezzo agli altri 21 calciatori in campo. Non esiste un momento preciso in cui la storia cambia. Perché davvero ci vuole un attimo per cambiare le sorti all’interno dei 90 minuti. Due stili di gioco che si scontrano in tutto e per tutto.

Dal calcio totale olandese fino al horto muso allegriano. Una metodologia di gioco che non conosce limiti. In tutto ciò, si accende il decisivo passaggio di testimone. Un colpo di testa. Forse una follia per tutti, ma non per lui che ha la voglia di spaccare il mondo in maniera prepotente. Il minuto che cambia la storia è il 67. Lo stacco di testa è il suo testimone e de Ligt è l’uomo della sorte dell’Ajax. Lo stacco di testa è quasi una formalità. Il gol e la conseguenza che tutti attendeva con il fiato sospeso.

Il gol di de Ligt fa perdere la testa ai tifosi della Juventus e lo stesso Cristiano Ronaldo sembra andare su tutte le furie. Non c’è un modo plausibile di spiegare cosa significhi quel gol per de Ligt. È una rete importantissima per tutti, ma per de Ligt ancora di più. Si è consacrata nel calcio dei grandi e la Juventus ha messo gli occhi su di lui. Una testata che ha cambiato il destino di una Champions League sia per la Juventus che per l’Ajax. Una partita differente in tutto e per tutto. Da quel momento l’uomo del mercato bianconero Fabio Paratici decide che quel difensore è il nuovo obiettivo di mercato della Vecchia Signora.

De Ligt agli esordi con la Juventus

Cristiano Ronaldo e Matthijs De Ligt, attaccante e difensore della Juventus
Cristiano Ronaldo e Matthijs De Ligt, attaccante e difensore della Juventus

Matthijs de Ligt studia, impara e vive da leader. Con una vistosissima fascia fluo al braccio si impone sull’Europa intera nel 2019, sfiora la finale di Champions e si assicura una chiamata assolutamente irrinunciabile: quella della Juventus. In camicia bianca e sorriso stampato, l’olandese si presenta al J Medical dopo una trattativa tutt’altro che economica: 75 milioni all’Ajax, quasi 12 al calciatore fino al 2024. Al netto della scadenza del contratto, de Ligt ha ben altro a cui pensare: adattarsi più in fretta possibile al calcio italiano e prendersi la titolarità della formazione di Sarri. Al tecnico ex Napoli, infatti, spetta il compito di inserire Matthijs in Serie A e l’occasione non si fa attendere. Chiellini, match winner contro il Parma all’esordio, si rompe il crociato e lascia all’olandese la titolarità dalla domenica seguente: da allora, solo gli infortuni hanno messo in discussione la titolarità di de Ligt, che non ha avuto affatto un inizio facile. La sua attitudine segue una difesa alta, troppo persino per Sarri e rimane spesso preso in mezzo dalle imbucate degli attaccanti.

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L’attenuante dei 19 anni di età viene cannibalizzata dalla stampa e da chi, quei 75 milioni spesi dalla Juventus, fa clamorosamente fatica a vederli. Ma dai piani alti il messaggio è da sempre chiarissimo: sulle spalle del biondo centrale si costruirà il futuro della Signora. Sul giudizio dei primi mesi in bianconero pesa anche, inevitabilmente, la media di rigori causati per colpa di un braccio un po’ maldestro: dall’Inter al Lecce, diverse squadre beneficiano della generosità di de Ligt, ma contro quella Juventus fanno fatica tutti a strappare un pari o un successo. Così accade che le giocate positive superano progressivamente quelle negative, arriva il primo gol – pesante, decisivo, contro il Torino nel derby – e la formazione di Sarri inizia a diventare meno bella e più pragmatica. E con lei, l’ex Ajax decolla, scrollandosi ogni pressione di dosso.

Scudetto e Champions: due visioni opposte

Chiellini - de Ligt, Juventus
Chiellini – de Ligt, Juventus

La stagione in Serie A terminerà con il nono Scudetto di fila, a sugellare un dominio rimesso in discussione negli anni successivi. Il bottino di de Ligt si condisce di altre tre reti: Udinese, Lecce e Fiorentina le vittime del gigante olandese. Ma Matthijs non è lì per vincere il titolo di capocannoniere, piuttosto si getta come una spugna di fianco a Bonucci lungo tutto il girone di ritorno, alzando l’asticella e il livello delle prestazioni. Ne vien fuori una serie di gare limpide e pulite ed emerge soprattutto il carattere dell’olandese, che nonostante una spalla da operare termina l’infinita stagione in estate – dopo la pausa causata dal Covid – in campo, fino all’eliminazione in Champions per mano del Lione. Il capitolo più doloroso del primo anno con la Juventus, per lui che dall’Europa l’aveva estromessa appena un anno prima.

Il ritorno in campo con Pirlo: de Ligt studia da capitano

de Ligt, difensore della Juventus
de Ligt, difensore della Juventus

Il cammino di de Ligt con la maglia della Juventus non è assolutamente privo di brusche frenate e colpi di scena. La strada diventa tortuosa quando, nell’estate del 2020, non c’è neanche tempo per tirare il fiato dopo l’interminabile stagione precedente: la Signora cambia e passa nelle mani di Pirlo. Nuove idee, nuovo modo di difendere. L’olandese non può partecipare da subito alle sedute: nel frattempo, il problema alla spalla è divenuto insostenibile e così arriva l’operazione, con conseguenti tre mesi di stop. L’assenza di de Ligt pesa eccome in casa Juventus, nonostante lo spazio che il tecnico lascia al giovanissimo Demiral, alternandolo con Chiellini allo stacanovista Bonucci.

L’aria che si respira intorno alla Continassa è di anno di transizione, anche se Matthijs rientra a pieno regime per uno dei pochissimi picchi toccati dalla gestione Pirlo: il 2-1 in rimonta sul Torino e il 3-0 a Barcellona, in Champions League. Non si segnalano errori del biondissimo centrale in queste due gare, giunte dopo un periodo di progressivo reinserimento iniziato dal successo contro il Cagliari. Gli esordi della stagione 2020/21, insomma, pongono di fronte ai tifosi juventini un de Ligt più sicuro di sé e della sua leadership, intaccata per la prima volta nel mese di dicembre per colpa di uno scatenato Vlahovic. La Juventus, infatti, perde 3-0 in casa con la Fiorentina e l’opinione pubblica se la prende, in concorso di colpa con Pirlo, anche con de Ligt.

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Grandi partite, ancora qualche errore

Matthijs De Ligt, difensore della Juventus e della Nazionale olandese @imagephotoagency
Matthijs De Ligt, difensore della Juventus e della Nazionale olandese @imagephotoagency

Tralasciando i giochi del destino, con il serbo che appena un anno dopo avrebbe condiviso lo spogliatoio con il giovane ex Ajax, il partner di Bonucci appare ancora un diamante grezzo, seppur di fattura egregia. Non sbaglia mai, ma quando l’errore avviene è grossolano, concettuale. Facilmente individuabile. Da un lato questo è un bene, perché una macchia più grande si capta prima e si inizia da subito a ripulire. Dall’altro, è il tipo di “sporco” per cui serve più tempo, in un calcio come quello italiano che di tempo non vuole proprio sentirne parlare.

La stagione di de Ligt prosegue, ma il giudizio viene inficiato ancora una volta dalla prematura uscita in Champions League. La Juventus rischia un’annata da zeru tituli, il cambio in panchina non ha giovato granché alla fase difensiva e la vetta della classifica è sempre più lontana. Juventus o meno, la Serie A va avanti e i bianconeri rincorrono: dopo una serie di ottimi risultati, le sconfitte ravvicinate con Benevento ed Atalanta tagliano la corda che legava la Signora al decimo scudetto di fila. Nulla da fare, gioisce l’Inter: ma de Ligt può comunque festeggiare a fine stagione. Dopo aver saltato la Supercoppa Italiana di gennaio per colpa del Covid, vinta ai danni del Napoli, il numero 4 di Pirlo fa festa al Mapei: rivincita contro la Dea, gol dei giovanissimi Chiesa e Kulusevski e doppio titolo in bacheca. L’enorme ciliegina arriva con il piazzamento Champions ottenuto all’ultimo respiro, segno di un pragmatismo ritrovato ma anche di tutte le difficoltà che Juve e de Ligt hanno avuto nell’arco del 2020/21.

Il rapporto con Allegri: il miglior de Ligt

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri

Il 2021/22 di Matthijs de Ligt è più di quanto si pensi legato ad una figura: quella di Massimiliano Allegri. La difesa posizionale e bassa del tecnico della Juventus, che subentra a Pirlo, è antitetica rispetto a quello che il difensore, sin dai tempi dello Jong Ajax, ama fare in campo. L’aggressività si riduce ai pochi metri dell’area di rigore, il rischio di giocare sotto pressione e con poco anticipo incombe. Ma l’olandese, eccetto qualche episodio isolato, guida letteralmente la retroguardia della Vecchia Signora fino al termine della stagione. E lo fa sposando – almeno davanti ai microfoni – il corto-musismo tipico di Allegri: “Conta vincere, non come” esterna durante un’intervista. Un cambio di mentalità che rovescia completamente i dettami di ten Hag e che illude i tifosi della Juventus che sotto la maglia bianconera di de Ligt sia comparsa improvvisamente una pelle con gli stessi colori.

Applausi per Matthijs

De Ligt (Juventus), Piatek (fiorentina)
De Ligt (Juventus), Piatek (fiorentina)

Il discorso si complicherà a fine stagione, che è sì la migliore di Matthijs con la Juventus, ma segue un andamento opposto alle altre, sfiorando la perfezione nella prima metà abbondante e sbavandosi in qualche appuntamento decisivo, su tutti la finale di Coppa Italia contro l’Inter e le due gare contro il Villarreal. Procedendo con ordine, de Ligt risponde sul campo ad un punzecchiamento di Allegri ad inizio stagione, dopo che il tecnico aveva preteso di più dai giovani in conferenza stampa. Detto, fatto, arriva la decisiva firma che piega in rimonta lo Spezia dopo un avvio faticoso, al pari dell’inizio dell’annata della Juventus.

I bianconeri partono, infatti, malissimo, ma a salvarsi è de Ligt insieme a poche altre individualità, nonostante le panchine contro Milan e Napoli gridino vendetta. Ma la stagione dell’olandese prende il volo in concomitanza con la striscia di 16 risultati utili della Juventus, che da novembre a marzo non perde mai in Serie A. Merito di una solidità ritrovata anche grazie all’ex Lanciere, che insieme a Bonucci e talvolta a Chiellini e Rugani sfida e sovrasta i più pericolosi 9 del campionato. Anche in Europa la musica appare la stessa, vista la mastodontica prova difensiva della Signora nel successo contro il Chelsea.

Rimproveri e futuro

Bonucci e De Ligt, difensori della Juventus @Image Sport
Bonucci e De Ligt, difensori della Juventus @Image Sport

In una stagione comunque di alto livello, allora, cosa rimproverare davvero a de Ligt? Qui si ritorna al punto di partenza, ossia al mix sfortunati eventi-errori individuali che ne hanno macchiato l’altrimenti limpida camicia bianconera. La Juventus rischia di pareggiare una partita clamorosamente rimontata alla Roma per colpa di un rigore causato dall’olandese, che perde l’uomo all’andata contro il Villarreal e causa il penalty del 3-0 a Torino. Disastrosa la prova con l’Inter in finale di Coppa, unico vero abbaglio di 90′ in una stagione in cui l’asticella si è alzata e Matthijs è migliorato tantissimo.

Perciò ci si aspettava tutto, meno che un addio. De Ligt è un pilastro della Juventus, che in tre stagioni – con tre tecnici diversi – ha saputo sempre giocare in crescendo. Ma che ora rischia di farlo altrove, per pura scelta personale: un all-in che solo i posteri potranno giudicare.

Juventus-de Ligt, la follia di un amore: con tutto il calciomercato in evidenza

Paulo Dybala e Matthijs De Ligt, attaccante e difensore della Juventus (foto by imagephotoagency)
Paulo Dybala e Matthijs De Ligt, attaccante e difensore della Juventus (foto by imagephotoagency)

La complicata storia d’amore tra de Ligt e la Juventus inizia proprio quel 16 aprile 2019. Un fotogramma che fa la differenza vuole l’olandese vaghi per il prato verde di Torino con una maglia della Juventus sulla spalla. Non è una maglia come le altre perché rappresenta il suo futuro.

Un futuro veramente incredibile che poterà il ragazzo ad essere una degli uomini chiave della rinascita della Juventus. Un’avvenire però avverso perché, fin dal principio, l’amore è condizionato da troppi falli di mano inutili ed incredibili. Un altro momento delicato è la finale di Coppa Italia persa contro l’Inter. Quando in piena aria di rigore si scaglia contro il suo connazionale Stefan de Vrij. Rigore per l’Inter e vittoria dei nerazzurri. Non esistono annate sfortunate, ma semplicemente calciatori che non riescono a lasciare il segno nella storia di un club.

La personalità di de Ligt

Matthijs De Ligt
De Ligt, difensore della Juventus

Personalità, leadership, carisma. Matthijs de Ligt è questo e molto altro, perché il prototipo del difensore moderno prevede molte altre caratteristiche peculiari assolutamente necessarie per il calcio dei giorni nostri. Nel passato il ruolo del centrale difensivo richiedeva pochi fondamentali, ma essenziali, a partire dalla bravura oggettiva nel saper contrastare i dribbling dell’attaccante di turno. Il colpo di testa, la marcatura a uomo e a zona, l’abilità nell’intercettare le traiettorie del pallone per quanto imprevedibili possano essere. Alle classiche caratteristiche del difensore centrale di vecchio stampo, nel calcio moderno si aggiungono quindi altre peculiarità che non possono essere ignorate nel giudizio complessivo nei confronti di un professionista che milita a livello internazionale. Saper impostare palla al piede è diventata quasi una necessità per favorire la tanto decantata costruzione dal basso, mentre allo stesso tempo la componente psicologica gioca un ruolo tutto suo nel contesto moderno. 

Ed è qui che de Ligt mostra tutto il suo valore, perché la giovane età non è mai stata un ostacolo per il centrale olandese, né dal punto di vista caratteriale, né per quanto riguarda la parte pratica nei 90 minuti di gioco. Colui che era già una giovane icona all’Ajax si è ritrovato al centro del progetto della Juventus, con una grande carriera davanti e una prospettiva di miglioramento ancora clamorosa. Ed è qui che de Ligt si distingue ancora una volta dal resto dei difensori d’Europa: la prospettiva, il potenziale ancora inespresso che giustamente si paga a peso d’oro e che ne fa lievitare il valore del cartellino. Quello che sorprende di più di de Ligt è ciò che può ancora offrire ora e nei prossimi anni, perché se già a 22 anni si ritrova a giocare ai livelli top d’Italia e d’Europa, viene lecito chiedersi fino a che punto potrà arrivare, considerato il fatto che ha ancora molto da imparare a livello tattico e anche a livello di “furbizia”. 

De Ligt e Danjuma, Juventus-Villarreal
De Ligt e Danjuma, Juventus-Villarreal

Questo perché nel calcio, soprattutto nelle partite più delicate, occorre sempre un certo grado di malizia, caratteristica che solo le cosiddette vecchie volpi padroneggiano. A proposito di questo argomento, viene quasi naturale nominare Giorgio Chiellini, un vero e proprio totem dell’arte di difendere. L’ex capitano della Juventus e della Nazionale Italiana ha potuto fare da chioccia proprio a de Ligt, impartendo preziosi insegnamenti al suo giovane erede che ha avuto modo di apprendere come una spugna ogni minimo dettaglio. Quel che è certo è che è impossibile compendiare anni di esperienza ottenuta nel corso di svariate partite in qualche allenamento insieme, anche perché la vera tempra di un difensore si ottiene solo sul campo, marcando gli attaccanti più forti, coprendo gli spazi, intercettando le offensive avversarie e, perché no, anche sbagliando. 

Una delle colpe additate con maggior frequenza proprio nei confronti di de Ligt è proprio la scarsa concentrazione nei momenti topici del match: episodi singoli che nell’economia generale della partita pesano come macigni e che sbilanciano completamente il giudizio complessivo della partita. Ed è qui che entra in gioco il discorso del potenziale, perché se gli errori sul campo ci sono stati è anche vero che sono pochi i difensori in generale capaci di non sbagliare mai e sono ancor di meno quelli che all’età di de Ligt riescono a giocare ad alti livelli senza essere schiacciati dal peso delle responsabilità. Giocare in uno stadio pieno dove tutti incitano, cantano e soprattutto criticano non è mai facile e la giovane età può essere spesso un malus che non consente di gestire la pressione. In questo campo però de Ligt si è sempre distinto per carisma e personalità, risultando spesso una vera e propria guida nell’ecosistema dell’Ajax, dove ha mosso i primi passi e dove si è imposto a suon di prestazioni da urlo. 

De Ligt, le doti tecniche del difensore

Dal punto di vista prettamente tecnico, de Ligt è già completo e si distingue per una spiccata abilità nel calciare con entrambi i piedi. Nonostante la velocità non sia uno dei suoi punti di forza principali, la sua fisicità gli consente di coprire gli spazi con una buona rapidità e l’imponente stazza lo rende imperioso in fase difensiva quando si tratta di respingere i cross avversari e al contempo temibile in avanti quando diventa anche prezioso in zona gol. De Ligt può vantare anche alcuni importanti record: è il più giovane titolare dell’Ajax in una gara internazionale a soli 17 anni e 104 giorni, oltre che il più giovane calciatore a disputare una finale di una competizione europea a 17 anni e 185 giorni. Inoltre, de Ligt risulta anche il più giovane capitano ad aver disputato una fase a eliminazione diretta in Champions League nella stagione 2018/2019. 

Il ricco palmares di de Ligt

Zapata e de Ligt (Atalanta e Juventus) @imagephotoagency
Zapata e de Ligt (Atalanta e Juventus) @imagephotoagency

Il palmares, d’altro canto, è di tutto rispetto e può vantare una Coppa dei Paesi Bassi, un Campionato Olandese, uno Scudetto in Serie A, una Supercoppa Italiana e una Coppa Italia. Il 14 Giungo 2022 è tra le altre cose una data da ricordare, perché de Ligt ha indossato per la prima volta la fascia di capitano degli Oranje in occasione della gara tra Galles e Olanda in Nations League terminata col risultato di 3-2 per la squadra allenata dal tecnico Frank de Boer. Numeri e statistiche che non possono essere ignorati, perché testimoniano quello che è stato già fatto e indicano la via per quello che può ancora essere fatto in futuro. 

Ajax, Juventus, Nazionale Olandese e chissà quali altre squadre future, il destino di de Ligt è ancora tutto da scrivere. Ecco perché tutte le big d’Europa seguono con grande interesse le gesta di questo giovane difensore centrale, il cui valore di mercato continua a lievitare con una costanza incredibile. La strada è ancora lunga, ma le premesse sono più che buone, perché tutto il discorso relativo al potenziale potrà sicuramente prendere forma nel corso del tempo. Che Matthijs de Ligt sia un predestinato non c’è dubbio, non ci resta quindi che goderci questo diamante grezzo che ha ancora una lunghissima carriera davanti a sé. Spetterà ai suoi futuri allenatori e compagni di squadra forgiare e perfezionare questo gioiello in modo che possa esprimere al meglio tutto il suo talento, per comandare in difesa per tanti anni.

De Ligt, dichiarazioni di peso

Matthijs De Ligt, difensore della Juventus
Matthijs De Ligt, difensore della Juventus

L’approdo alla Juventus del difensore centrale olandese Matthijs de Ligt non è piaciuto ai suoi connazionali tanto da criticare la sua scelta ed il suo procuratore Mino Raiola, reo di aver portato l’oranje a giocare in una squadra e in un campionato non adatto alle qualità del classe 1999. Alla fine della sua prima giornata bianconera è lo stesso Matthijs ha confessarlo in una intervista ai microfoni del Telegraaf: “Chi negozia con i grandi club sa come funziona questo mondo, per questo da giovane ho trovato utile avere al mio fianco una persona che badi soltanto ai miei interessi. Credo che Mino sia il miglior agente al mondo. Le critiche arriveranno sempre, ma in Olanda potranno avere la loro opinione: io so cosa Mino fa per me. Quando la gente dice che mi costringe ad andare in una squadra, mi viene da ridere. Lui mi fornisce tutti gli elementi per prendere una buona decisione. Ha un’opinione e io ho la mia, prendo la decisione e poi gli dico di procedere. Abbiamo concordato la scelta della Juventus. In Olanda credono che sia strano che non si scelga il Barcellona e si dicono ogni genere di cose”.

Poi de Ligt si sofferma sulla Juventus: “Sono molto felice di poter andare alla Juventus per come mi hanno voluto. Ho guardato semplicemente l’immagine sportiva, dell’ingaggio se ne occupa Mino: è il suo campo. Ma ovunque avessi firmato non mi sarei mai potuto lamentare di questo aspetto. È stata un’operazione molto lunga tra i club, ma anche le trattative sull’ingaggio hanno richiesto molto tempo. Sono stati giorni delicati, ma ora sono felice che tutto si sia risolto. Anche se sono stato sereno in cuor mio perché sapevo ciò che volevo ed ero convinto che sarebbe andato tutto per il verso giusto. Siamo a metà luglio, ci sono anche trasferimenti che si fanno a fine agosto, quindi penso di non potermi lamentare”.

Non poteva mancare un dolce pensiero per la sua ex squadra, l’Ajax: “Il campionato, la coppa e le semifinali di Champions League. È stata una splendida stagione quella scorsa. Vorrei poter salutare tutti i tifosi”.

Calciomercato, de Ligt a un bivio: rinnovo o estero

Matthijs De Ligt, difensore della Juventus e della Nazionale olandese @imagephotoagency
Matthijs De Ligt, difensore della Juventus e della Nazionale olandese @imagephotoagency

In ottica calciomercato, de Ligt è sicuramente uno dei difensori più ricercati soprattutto dalle big europee. Ad oggi, infatti, la permanenza alla Juventus è fortemente in bilico, visti anche i risultati non ottimali ottenuti dalla squadra nella passata stagione. In campionato, infatti, il quarto posto raggiunto non sembra soddisfare a pieno le aspettative del difensore. Anche a livello europeo, l’eliminazione dei bianconeri contro il Villarreal agli ottavi di finale di Champions League è risultata deludente, visto che, sulla carta, l’avversario sembrava decisamente abbordabile. De Ligt è di fronte quindi ad un bivio: rinnovare con la Juventus o cambiare squadra e cercare altrove di alzare trofei.

Emblematiche, da questo punto di vista, sono state le dichiarazioni del giocatore qualche settimana fa a NOS, portale olandese: “I colloqui per il rinnovo sono in corso e deciderò se proseguire qui o meno quando sarà tempo. Penso che questo sia stato il mio anno migliore, sia sotto l’aspetto delle partite che ho giocato, sia per le prestazioni. Quando devo prendere una decisione guardo sempre quello che è meglio per me come progetto sportivo e due quarti posti consecutivi certamente non vanno bene. Da questo punto di vista bisogna fare dei passi avanti”. Parole che sicuramente hanno preoccupato i tifosi della Juventus che ora temono di perdere il classe ’99 a breve. Dall’estero, le squadre che sembrano più interessate ad assicurarsi le prestazioni dell’ex Ajax sono Bayern Monaco e Chelsea, due società che negli ultimi anni, tra l’altro, sono riuscite a vincere proprio la Champions League, fattore che potrebbe convincere de Ligt

I bianconeri, d’altro canto, starebbero già valutando nomi di possibili sostituti dell’olandese, che possano andare a colmare il vuoto che si creerebbe se effettivamente dovesse lasciare Torino. Tra gli indiziati c’è Nikola Milenkovic, perno della difesa della Fiorentina che, tra l’altro, la Vecchia Signora sembra seguire già da parecchio tempo. Un altro nome che è spuntato negli ultimi giorni è quello di Koulibaly ma molto difficilmente approderà alla Juventus, visto il suo forte legame con il Napoli. Per il giocatore viola, invece, sembrano essere stati fatti alcuni importanti passi avanti negli ultimi tempi. In ogni caso, non è da escludere che de Ligt possa scegliere di proseguire la sua avventura in bianconero. Decisiva potrebbe essere la scelta della società di metterlo al centro del progetto per tornare a vincere al più presto nelle prossime stagioni.

Il valore di mercato di de Ligt

De Ligt (Juventus)
De Ligt (Juventus)

Il valore di mercato di de Ligt ad oggi si aggira intorno ai 70/75 milioni di euro, anche se molto probabilmente per lasciarlo partire la Juventus potrebbe chiedere una cifra più elevata. Il costo d’acquisto del difensore è aumentato in maniera esponenziale nel 2018. Il 17 gennaio, infatti, il costo del cartellino era di circa 16 milioni di euro, mentre a dicembre è arrivato fino a 65 milioni. Un incremento di circa 50 milioni che è andato ad aumentare ancora ulteriormente fino a toccare i 75 milioni a giugno del 2019. La stagione 2018/2019, infatti, può essere considerata quella della consacrazione per il difensore, che con il suo Ajax ha raggiunto la semifinale di Champions League sconfiggendo proprio la Juventus, che lo ha acquistato poi a giugno per una cifra pari proprio a 75 milioni di euro.

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