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Maurizio Setti, nativo di Carpi, il 5 giugno 1963, festeggierà i 10 anni di presidenza alla guida dell’Hellas Verona, il 23 giugno. Nel mondo dell’imprenditoria da quando ha 22 anni, il carpigiano si è contraddistinto per il suo spirito imprenditoriale, che gli ha fatto muovere i primi passi nel mondo della moda. I suoi studi di ragioneria e le esperienze come fotografo prima e magazziniere e autista in un azienda di moda poi, lo hanno aiutato nel suo sviluppo all’interno del mondo della moda. La prima attività messa in piedi dal dirigente emiliano, assieme ad un gruppo di amici, fù la produzione di maglieria per grossisti fino al 1989, quando per contrastare la crisi, crea il gruppo Antress rimanendo sempre nel settore.
Successivamente, vive un escalation che lo porta ad acquisire il marchio Manila Grace, che poi si fonderà con un’altro marchio, E-gò, creato dallo stesso Setti e affidato alla stilista Sonia De Nisco. Nel 2012 di conseguenza all’unione di queste due società sotto il nome di Antress Industry avvenuta l’anno prima, il carpigiano diventa amministratore unico della holding che controlla la nuova società. Nel 2016, il dirigente classe 63′, esporta il marchio Manila Grace anche all’estero e nel 2018 rilancia, con altri imprenditori riccionesi e con il sostegno della ditta sammarinese Armony, il marchio motociclistico Garelli. In parallelo a questa proficua professione l’emiliano si getta anche nel mondo del calcio.
Come nella moda, Setti scala la piramide anche nello sport
Setti ha giocato a calcio a livello dilettantistico nel ruolo di centrocampista. Nel 2007 lega il suo marchio E-gò al Carpi di pallavolo femminile, arrivando sino alla promozione in Serie A2 nel 2009, quando la passione per il calcio viene a galla. Così entra a far parte della società calcistica carpigiana, con cui conquista un posto tra i professionisti in Lega Pro Seconda Divisione nel 2010 e l’anno dopo vince il campionato arrivando in Prima Divisione. Nell’annata dal 2011 al 2012, ha preso parte all’operazione salvataggio, un progetto di “azionariato imprenditoriale” del Bologna, in qualità di vice presidente della società felsinea. Nel giugno del 2012 arriva la svolta della carriera “sportiva” di Setti.
L’allora presidente dell’Hellas Verona, Giovanni Martinelli, è impossibilitato a mantenere il suo incarico a capo della società scaligera, a causa di una grave malattia e l’imprenditore carpigiano fiuta la possibilità di prendere le redini della squadra veronese per ripotarla stabilmente ai livelli che storicamente competono ai gialloblu. L’ormai ex presidente, cede a Setti l’80% della società mantenendo la vice presidenza. Nel corso della stagione 2012-2013, la prima con il classe ’63 al timone, il direttore generale Giovanni Gardini annuncia che il restante 20% è andato nelle mani del neo presidente, fino a quel momento azionista di maggioranza, che dunque diventa responsabile in toto degli scaligeri.
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Alla prima è subito Serie A e il ritorno è in grande stile
Per tentare subito il ritorno in Serie A, sfiorato nel giugno 2012, Setti si affida all’ex direttore sportivo del Palermo, Sean Sogliano, che conferma la guida tecnica di Andrea Mandorlini e rinforza la squadra con Raphael Martinho, Armin Bacinovic, Daniele Cacia e il colpo a sorpresa last-minute Valeri Bojinov tra gli altri, al punto di renderla la favorita n° 1 per la promozione in massima serie. Le aspettative vengono rispettate. Ognuno ha svolto al meglio il proprio compito andando anche oltre i propri incarichi, come il DS prima citato, che nella sfida vinta 4-2 contro il Brescia, andò in panchina dopo l’espulsione sia del mister che del suo vice Roberto Bordin.
Il ritorno nel palcoscenico principale del calcio italiano è dolcissimo. In estate il colpo da 90, lo mette a segno la società di Setti portando al Bentegodi il campione del mondo 2006, Luca Toni. Ed è proprio lui alla prima giornata del campionato di Serie A 2013-2014, a ribaltare il Milan con una doppietta. L’inizio di stagione prosegue in maniera positiva nonostante il calendario durissimo, ottenendo, dopo otto partite, lo stesso punteggio che Osvaldo Bagnoli accumulò l’anno dello scudetto veronese. È il preludio ad una grande stagione che si concluderà al decimo posto, mancando il preliminare di Europa League solo all’ultima giornata dopo la sconfitta contro il Napoli.
2017, arrivano i primi problemi
Con i mastini in Serie B, Setti finisce sotto inchiesta della procura federale per un prestito all’ex patron dello Spezia, Gabriele Volpi, tramite la società HV7 grazie alla quale il patron carpigiano gestisce l’Hellas. Quest’inchiesta viene archiviata quasi subito. Però nel dicembre del 2019, il patron italo-nigeriano, presenta istanza di fallimento nei confronti dell’HV7 che deve al presidente, tra le altre, della Pro Recco, 18 milioni di euro. Il presidente veronese, per evitare di ripagare il debito, avrebbe spostato le azioni del club in società, che erano in liquidazione. E così l’emiliano viene indagato per appropriazione indebita e autoriciclaggio, con conseguente sequestro di 6,5 milioni di euro, ritenuto l’importo sottratto.
Nel frattempo, oltre a questi problemi legali, anche dal lato sportivo la tifoseria gialloblu comincia a contestare l’operato del patron. Dopo la seconda retrocessione in tre stagioni l’Hellas, che si affida a Fabio Grosso per ritornare subito in Serie A, vive un campionato cadetto molto difficile e i mancati provvedimenti della dirigenza sullo staff tecnico portano un Bentegodi vuoto e una rivolta della curva Sud veronese che va avanti per più di metà stagione. La difesa del patron è categorica: “Ce l’hanno con me, ma io li lascio fare. Vedrete che il prossimo anno andremo allo stadio di domenica”, alludendo al fatto che la Serie B si gioca principalmente di sabato. Solo in extremis, Alfredo Aglietti viene chiamato a sostituire l’ex terzino della nazionale e a portare la squadra in A.
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La mossa del presidente, seppur tardiva, porta i suoi frutti. Aglietti agguanta i playoff all’ultima giornata e rischia l’eliminazione più volte, soprattutto in finale dove ha perso l’andata 2-0 con il Cittadella. Ma con il 3-0 della partita di ritorno, il Verona salva la stagione ottenendo la promozione. Dal 2019 la squadra è stabilmente in Serie A. Ottenendo ottimi risultati e facendo buone prestazioni, prima agli ordini di Ivan Juric e ora di Igor Tudor, con una parentesi non felicissima di Eusebio Di Francesco. In quest’ultima stagione, in parallelo all’ottimo campionato della squadra, sul piano legale Setti fa ricorso e gli viene annullato il sequestro preventivo dei 6,5 milioni di euro.
Non solo Hellas, la nuova sfida di Setti
Setti, nel 2018, ha acquistato le quote di maggioranza del Mantova, al tempo militante in Serie D. Nonostante l’immediata promozione in Serie C e la successiva salvezza, il rapporto tra il patron emiliano e la tifoseria biancorossa non è idilliaco e nelle ultime settimane si è fatta più forte la contestazione, a detta del presidente “ingenerosa”. Non è un presidente che si sa far amare, però è uno di quelli che sa prendere le decisioni migliori per mettersi sempre in discussione. Il rischio fa parte dell’imprenditoria, ma le sue sfide sono diverse e puntano ad allargare l’orizzonte di piccole realtà quali erano i suoi marchi di moda e quali erano Hellas e Mantova. Visti i risultati di Verona, perché non replicare in Lombardia? Si starà chiedendo Maurizio Setti.