Pochi altri attori hanno saputo marchiare un decennio come Michael J. Fox. L’attore di origine canadese, indimenticabile protagonista di Ritorno al Futuro, sta però lottando da anni contro il morbo di Parkinson.
Peggiorano le condizioni di salute di Michael https://t.co/HXe9QH01MJ.
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) April 29, 2023
In un'intervista a Cbs Sunday Morning, l'attore, 61 anni, non nasconde che sta diventando sempre più difficile convivere con il Parkinson e dice: "Non arriverò a 80 anni" #ANSA https://t.co/Fiv5uP4Ybt
La malattia lo accompagna fin dal 1991, anche se è stata resa di dominio pubblico soltanto a cavallo del nuovo millennio. Una condizione tutt’altro che semplice per il nativo di Edmonton, ma che non è stata in grado di scalfirne del tutto l’inguaribile ottimismo.
Michael J. Fox: non solo Ritorno al Futuro
Un nemmeno ventenne Michael J. Fox esordisce, nel 1980, in Follia di mezzanotte. Un esordio incolore, ben diverso dalla fama che giungerà con Casa Keaton. La sit-com statunitense, trasmessa da NBC ed ideata da Gary David Goldberg nel 1982, conferisce al giovane attore ben quattro candidature consecutive ai Golden Globe. Con una vittoria per miglior attore in una commedia, sopraggiunta nel 1989.
Nei primi dieci anni di carriera, Michael J. Fox è l’interprete di una serie di film che lo rendono popolare in tutto il mondo. Voglia di vincere (Rod Daniel, 1985), Il segreto del mio successo (Herbert Ross, 1987), Vittime di guerra (Brian De Palma, 1989) e Doc Hollywood (Michael Caton-Jones, 1991).
Ma, soprattutto, la trilogia di Ritorno al Futuro (Robert Zemeckis, 1985, 1989 e 1990), dove veste i panni di Marty McFly a fianco di Emmett L. “Doc” Brown, interpretato da Christopher Lloyd. Una saga che ha saputo conquistare più di una generazione, tra viaggi nel tempo con una DeLorean, tributi a Chuck Berry e tutta una serie di momenti entrati con forza nell’immaginario collettivo.
Michael J. Fox ed il costante ottimismo
Come è noto, le condizioni di salute di Michael J. Fox non sono migliorate negli ultimi anni. In un’intervista riportata da Ansa, l’attore ha dichiarato quanto sia più difficile ogni giorno la lotta contro la malattia che lo sta debilitando dal 1991.
Ma ciò non gli ha impedito di individuare anche i lati positivi di questa battaglia. Come l’essersi avvicinato maggiormente alla famiglia e l’aver sconfitto l’alcolismo: “Posso essere grato se ci penso, perché non avrei avuto il resto della mia vita se non fosse stato per le tante cose che, Tracy (la moglie, ndr) prima di tutte, mi sono successe. E anche se sembra innaturale, ancora oggi, se riesco a trovare una piccola cosa per cui essere grato, posso essere ottimista”.
Un vero esempio di forza. Come dimostra la Fondazione per la ricerca sul Parkinson da lui creata nel 2000, costantemente sostenuta a livello economico e di immagine. Una iniziativa importante che ha già condotto a notevoli risultati scientifici. Il Premio umanitario Jean Hersholt, consegnatogli dall’Acadamy pochi mesi fa, è il riconoscimento di un impegno incredibile per la causa. Il discorso di Michael J. Fox, ovviamente, ha saputo emozionare tutti i presenti.

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