Le vittorie dei campionati, si sa, si costruiscono anche e soprattutto dalla difesa, una massima raramente smentita anche e soprattutto per quanto riguarda il campionato di Serie A. Ultimo rilevante esempio a dimostrazione di ciò quello del Milan, con i rossoneri che nello scorso campionato, al termine di un testa a testa al cardiopalma con l’Inter, sono riusciti alla fine a spuntarla grazie allo straordinario rendimento della propria retroguardia. Preoccupazione del Milan attuale, dopo il tanto sofferto quanto vitale 2-1 sulla Fiorentina nella gara valevole per la 15ª e ultima giornata di campionato prima della sosta per i Mondiali in Qatar, è proprio questa. Una questione sollevata non tanto dai freddi numeri, 15 le reti subite nelle prime 15 partite di campionato, bensì da una sensazione costante di fragilità messa troppe volte a nudo nelle ultime uscite ufficiali.

Milan, con la Fiorentina decide Milenkovic: Pioli a -8 dalla vetta
Stefano Pioli aveva bisogno di risposte dal suo Milan dopo le ultime poco convincenti prestazioni. Doppio 4-0 in Champions League a parte, con le larghe vittorie su Dinamo Zagabria e Salisburgo valse il primo grande traguardo stagionale della qualificazione agli ottavi di finale, la compagine rossonera ha quasi sempre faticato più del previsto per ottenere bottino pieno contro le dirette avversarie. Escludendo l’agevole 4-1 casalingo contro il Monza, il Diavolo ha sofferto in maniera più che eccessiva contro Verona e Spezia, senza dimenticare ovviamente la rovinosa caduta contro il Torino di Juric. Una tendenza, questa, confermata anche dalla sfida dell’ultima domenica contro la Fiorentina.
Contro la squadra di Vincenzo Italiano, Pioli è tornato a fare affidamento su alcuni dei suoi titolarissimi. Messo in soffitta il turnover costato due pesantissimi punti nella trasferta di Cremona, il tecnico ha ritrovato due pedine chiave come Theo Hernandez e Giroud, di rientro dalla squalifica rimediata contro lo Spezia, e ha rilanciato dal primo minuto Leao, mandato in campo nel precedente turno di campionato soltanto nella seconda frazione di gioco. Il Milan, al cospetto di una Fiorentina improvvisamente rivitalizzata nelle ultime settimane dalle vittorie in rapida successione con Spezia, Sampdoria e Salernitana, parte forte, come a volersi scrollare di dosso la rabbia e le incertezze nate in seguito allo scialbo 0-0 di martedì scorso: dopo nemmeno due minuti, una sponda illuminante di Giroud lancia uno straripante Leao a tu per tu con Terracciano per l’immediato vantaggio.

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Milan, problema difesa: gli uomini di Pioli subiscono troppo
Come accaduto troppe altre volte nel corso di questa prima parte di stagione, una gara che sembrava essersi messa in discesa finisce col complicarsi più del dovuto, con il Milan inopportunamente appagato dal vantaggio e con la Fiorentina vogliosa di rimettere subito in parità la contesa. Il 4-2-3-1 di Pioli, modulo che come noto ha dato e continua a dare le sue soddisfazioni, arriva a tramutarsi in determinate occasioni in una sorta di arma a doppio taglio, un paradosso cui il tecnico non sempre riesce a trovare soluzioni adeguate. Sull’1-0, i rossoneri hanno iniziato ad arretrare pericolosamente il proprio baricentro, con il reparto offensivo affidato in larga parte alle solite folate della corsia di sinistra e con il centrocampo messo in sofferenza dall’abile palleggio degli uomini di Italiano.

Il gol di Barak, che ha fatto seguito ad altre situazioni potenzialmente interessanti create dalla squadra di Vincenzo Italiano, è stata solo una naturale conseguenza di quanto visto sul terreno di gioco nella prima mezz’ora. A salvare il Milan, i cui tentativi di sfondare il muro viola erano andati fino a quel momento a vuoto, è stata soltanto la rocambolesca autorete di Milenkovic, in affanno insieme a Terracciano su un traversone apparentemente innocuo da parte dell’ottimo Vranckx. Tre punti vitali che non cancellano però le difficoltà mostrate dagli uomini di Pioli, da una condizione fisica che per via dei tanti impegni ravvicinati sembra oggettivamente non al meglio fino ad arrivare alla difesa, che rispetto allo scorso campionato sembra traballare in qualche occasione di troppo.
Il Milan della passata stagione ha marciato verso lo scudetto grazie ad un reparto difensivo di ferro e allo straordinario rendimento della coppia formata da Kalulu e Tomori, con il Diavolo che ha chiuso con la miglior difesa del torneo insieme a quella del Napoli con 31 gol subiti. Nell’annata in corso, i gol subiti dopo 15 turni sono per il momento 15, anche se a pesare in maniera considerevole sulle sicurezze dell’intera retroguardia vi è l’ingombrante assenza di una colonna portante del reparto come Mike Maignan. A dare una mano a Pioli dopo il successo sulla Fiorentina sopraggiunge però adesso la sosta mondiale. Il tecnico dei campioni d’Italia, grazie a questi ultimi preziosissimi tre punti che permettono di restare al secondo posto -8 dal Napoli, avrà la possibilità in questo mese e mezzo di poter ragionare con maggiore tranquillità sui problemi dei suoi.