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Negli ultimi mesi Rafael Leao si è letteralmente preso il Milan e tutti i tifosi rossoneri a suon di prestazioni, gol e soprattutto con un rendimento continuo che latitava da tempo dalle parti di Milanello. Il 22enne portoghese di Almada, arrivato in Italia nell’agosto 2019 si era presentato come il classico giovane di belle speranze, incompiuto, discontinuo e svagato, riaccendendo quelle false speranze nelle menti rossonere vissute con Pato, Mastour, Destro ed Oliveira, solo per citarne alcuni. A distanza di due anni, però, e dopo un periodo di ambientamento in rossonero, Leao è diventato uno dei giocatori più importanti della rosa a disposizione del tecnico Stefano Pioli e rappresenta uno, se non il principale, dei top player del Diavolo.
Il portoghese è stato perfino paragonato ad Aubameyang per le sue caratteristiche e in patria lo considerano come il vero l’erede di Cristiano Ronaldo. Ora toccherà alla dirigenza del Milan blindarlo e promuoverne la centralità nel progetto, tantoché filtra un grande ottimismo per il suo prossimo rinnovo di contratto, attualmente in scadenza nel 2024. Il giocatore oggi guadagna 1,4 milioni l’anno ma le parti dovrebbero presto raggiungere un nuovo accordo sulla base di ben 4 milioni più bonus per un grande prospetto pagato al Lille 24 milioni più Tiago Djalo: adesso Rafael Leao ha una valutazione che si aggira attorno ai 50 milioni di euro. Un predestinato che sta diventando grande sotto l’ala di un mentore d’eccezione come Zlatan Ibrahimovic.
Dall’esordio alle controversie con lo Sporting Lisbona
Nato ad Almada in Portogallo il 10 giugno 1999, Rafael Alexandre da Conceicao Leao è cresciuto calcisticamente nelle giovanili dello Sporting Lisbona, squadra con cui ha poi esordito ufficialmente tra i grandi nel 2017. Dopo appena una stagione in prima squadra, cinque partite giocate e due reti segnate in tutte le competizioni, il talento portoghese rescisse unilateralmente il suo contratto con la società a causa di una violenta aggressione organizzata da numerosi tifosi al centro sportivo del club per la mancata qualificazione alla UEFA Champions League. Una situazione paradossale in cui i tifosi entrarono fisicamente negli uffici e negli spogliatoi della squadra, arrivando perfino alle mani con qualche giocatore, fra cui lo stesso Leao, che poi si trasferì al Lille a parametro zero.
A seguito dell’assurda vicenda, diversi giocatori decisero di sfruttare una regola, presente nel diritto portoghese, che “autorizzava una persona impegnata in un lavoro a terminare unilateralmente il contratto per giusta causa se messo in pericolo o in difficoltà sul posto di lavoro”. Oltre a Leao, altri giocatori come anche Podence, William Carvalho e Rui Patricio decisero di attivarne la clausola, lasciando lo Sporting con effetto immediato.
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Il successivo trasferimento di Leao al Lille portò però lo stesso club portoghese a presentare ricorso dinnanzi al Tribunale Arbitrale dello Sport, contestandone il licenziamento per giusta causa. In un primo momento il TAS aveva condannato il giocatore a pagare 16,5 milioni di euro, e nello scorso gennaio, anche la Corte d’Appello di Lisbona si espresse respingendo il ricorso del talento rossonero. Nelle ultime ore è invece arrivata la svolta nell’intero caso, come riportato da Record: il TAS si è nuovamente espresso sulla vicenda, stabilendo che non sarà più il giocatore del Milan a dover risarcire la società portoghese per aver rescisso unilateralmente il contratto nel 2018, bensì il Lille, riconosciuto dunque come diretto responsabile del risarcimento.
Dalla Francia all’Italia: l’ascesa di un predestinato
Prima del suo arrivo in rossonero nell’agosto 2019 per la modica cifra di 30 milioni di euro, il Milan aveva già intravisto in Rafael Leao quel giocatore dalle indiscutibili doti tecniche e fisiche che lo avrebbero reso unico nella rosa milanista. Un giocatore che solo un anno prima era si era trasferito dallo Sporting Lisbona al Lille, non senza polemiche e controversie, in cui aveva già dimostrato importanti affinità con il grande calcio. Nella squadra francese guidata dall’allora tecnico Christophe Galtier, il classe 1999 era stato spesso utilizzato come centravanti in un 4-2-3-1 dove veniva sostenuto, alle sue spalle, da giocatori molto interessanti del calibro di Ikoné, Pépé e Bamba. Un gioco fondato molto sul recupero del pallone e sul lancio in avanti per sfruttare tutte le potenzialità dei suoi interpreti offensivi, in cui al talento portoghese era richiesta in particolare la difesa della palla e l’allargamento degli spazi verso l’esterno per sfondare facilmente le difese avversarie.
Una sola stagione in Francia con la maglia del Lille nel 2018-2019, accompagnata da 8 reti in 24 partite stagionali, in cui Leao ha saputo metter in mostra tanta tecnica, tante giocate, un’invidiabile velocità e un dribbling affinato, in grado di fargli saltare l’uomo ogni qualvolta avesse la palla tra i piedi. Caratteristiche tecniche e tattiche che hanno attirato l’attenzione di diversi club europei, in particolar modo delle due milanesi. Prima del suo approdo al Milan, infatti, l’ex giocatore dello Sporting Lisbona è stato vicinissimo all’Inter. Una trattativa che sembrava molto vicina alla chiusura, saltata soltanto per l’incompatibilità del gioco nerazzurro dell’epoca con il giocatore portoghese. Senza indugi, qualche settimana dopo fu proprio il Milan a portarlo in Serie A con un esborso non indifferente. Ci vollero infatti circa 30 milioni di euro per strappare alla serrata concorrenza uno dei nuovi crack del calcio europei.
La consacrazione rossonera 2021/2022
Dal suo arrivo a Milano, Rafael Leao è diventato oggi uno degli uomini più importanti per il Milan di Stefano Pioli. Il periodo di adattamento è stato lungo, con l’attuale tecnico rossonero che, abilmente, ha saputo aspettarlo trovando il modo di valorizzarlo nel tempo e nelle partite. Oggi il talento portoghese è un giocatore completo e, con i suoi 188 cm di altezza, ha raggiunto una buona tecnica nel colpo di testa e una notevole rapidità nell’1 contro 1 e nel gioco in contropiede. Caratteristiche uniche che lo hanno reso imprescindibile nello scacchiere milanista, soprattutto da quando è stato spostato dal centro dell’attacco al ruolo di esterno offensivo. Nonostante il giocatore si sia allontanato dalla porta, è riuscito comunque a trovare uno spazio non indifferente per mettersi in mostra e contribuire attivamente al bottino offensivo della squadra a suon di assist e di gol.
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I numeri della sua terza stagione con la maglia del Milan parlano chiaro: 10 reti in 28 presenze stagionali fino a questo momento, con ancora diversi mesi per migliorare il proprio score. Numeri incredibili che sottolineano l’importanza di Leao nel ruolo alto a sinistra all’interno del 4-2-3-1 rossonero, soprattutto con Theo Hernandez alle spalle a supporto. Il giocatore di fatto è tornato a fare ciò che gli riesce meglio, come ricevere la palla in campo aperto, con la possibilità di sfidare il terzino avversario in velocità per lanciarsi verso il fondo e servire deliziosamente i compagni in area di rigore. Un’altra sua caratteristica decisiva è anche quella di accentrarsi, in quanto gioca a piede invertito, per cercare la percussione centrale e battere abilmente il portiere avversario con colpi sopraffini e di genialità assoluta.
Il numero più impressionante riguarda poi i dribbling riusciti quest’anno. Molto spesso si dibatte di un attaccante per i gol o gli assist che realizza nell’arco di una stagione, ignorando tutto il resto che ne rappresenta invece la sua completezza tecnico-tattica. Nella scorsa stagione di Serie A infatti, l’attaccante del Milan completò 40 dribbling sui 65 tentati, mentre nella stagione attuale 2021/2022, a 12 partite dalla fine del campionato, Rafael Leao ha già provato a saltare l’uomo addirittura 100 volte, avendo successo in ben 61 occasioni. Dati da capogiro che certificano la continua, e costante, ascesa del gioiello rossonero, soprattutto considerati i soli 22 anni di età e una carriera che già dalle premesse promette tanto divertimento.