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Un ultimo piccolo grande passo per avvicinarsi in maniera forse definitiva all’agognato traguardo. Il Milan è di scena questa domenica pomeriggio, 15 maggio, a San Siro contro l’Atalanta, gara della penultima giornata del più avvincente campionato di Serie A degli ultimi anni, con l’obiettivo di portare a casa tre dei quattro punti necessari per conquistare il tanto ambito scudetto numero 19, che permetterebbe alla società rossonera di tornare a guardare tutti dall’alto in basso in Italia dopo più di un decennio caratterizzato da pochissime gioie e tantissime delusioni.
Dopo il fondamentale successo di Verona, vera e propria prova di forza che ha spinto di nuovo la compagine di Pioli in vetta alla classifica con due punti di vantaggio sull’Inter, il Milan è atteso da un’altra prova durissima, quella contro la temibile banda di Gian Piero Gasperini ancora in corsa per la qualificazione in Europa League dopo aver mancato, per la prima volta dopo tre anni, l’accesso alla massima competizione europea. Un successo contro i bergamaschi, con un virtuale +5 sull’Inter impegnata alle 20:45 nell’infuocata trasferta di Cagliari, costituirebbe il mattoncino quasi definitivo per la grande impresa. Inutile però adesso fare simili discorsi, con la squadra che dovrà essere ben concentrata sui propri difficili 90 minuti.
Milan-Atalanta: statistiche, precedenti e curiosità
Il bilancio dei confronti tra Milan e Atalanta risulta nettamente, come ovvio che sia, a favore dei rossoneri, ma lo status di big assunto negli ultimissimi anni dalla squadra di Gasperini rende i bergamaschi uno scoglio durissimo da superare. Sono al momento ben 140 i precedenti totali tra le due formazioni, con 67 vittorie del Milan, 46 pareggi, e 27 vittorie dell’Atalanta. Per quanto riguarda curiosità prettamente storiche, il primo incontro ufficiale tra le due squadre risale al 1920, con la prima vittoria dei nerazzurri arrivata addirittura solo nel 1940.
Dicevamo però delle ultime stagioni, che hanno visto la Dea trasformarsi in una sorta di bestia nera per il Diavolo: un discorso, questo, che vale però in particolare per le gare disputate a San Siro, con una grandissima e significativa eccezione rappresentata dalla sfida, se tale si può definire, che ha avuto luogo il 22 dicembre del 2019: Ilicic con una doppietta, Gomez, Pasalic e Muriel infliggono un pesantissimo 5-0 all’allora neonato Milan di Stefano Pioli, che dopo gli arrivi dei senatori Ibrahimovic e Kjaer e nel periodo degli stadi chiusi causa lockdown cambierà totalmente marcia fino ad arrivare ad un passo dal tricolore numero 19.
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Oltre a quella clamorosa onta che ha segnato però il punto di svolta per i colori rossoneri, le trasferte a Bergamo degli ultimi due anni hanno portato solo gioie agli uomini di Pioli: nell’ultimo turno del campionato 2020-2021, il 2-0 in casa di Gasperini arrivato con due rigori di Kessié, riporta dopo ben sette anni di assenza il Diavolo alla propria casa, ovvero quella della Champions League. Altri tre punti sono arrivati anche dallo scontro diretto di questa Serie A dello scorso 3 ottobre, con un 3-2 ottenuto grazie alle reti di Calabria, Tonali e Leao che aveva già fatto intravedere le grandi possibilità della formazione di Pioli per questa stagione. Il discorso relativo ai precedenti cambia però totalmente, come anticipato poco sopra, se si guarda alle partite giocate a Milano.
Milan-Atalanta, il tabù da sfatare
Dopo le insidie della Fiorentina, squadra che negli ultimi anni aveva spesso creato problemi al Milan, senza contare il 4-3 del Franchi di questo campionato, e del Verona, terribilmente fatale ai rossoneri in due occasioni, il team di Pioli dovrà ora riuscire a superare un altro avversario molte volte ostico nel corso delle passate stagioni. La partita contro l’Atalanta suscita infatti grande timore se si guarda ai risultati delle sfide che hanno avuto luogo a San Siro negli ultimi anni tra le due squadre.
Un dato, in particolare, balza immediatamente all’occhio: da quando siede Gian Piero Gasperini sulla panchina dei nerazzurri, il Milan non è mai riuscito ad avere la meglio sui bergamaschi nel proprio stadio. Si tratta, nello specifico, di cinque partite: 0-0 nel 2016-17, 0-2 nel 2017-18, 2-2 nel 2018-19, 1-1 nel 2019-20, e 0-3 nel 2020-21. Proprio la sconfitta interna dello scorso campionato, con la Dea corsara a San Siro grazie ai gol di Romero, Ilicic e Zapata, costituì, per la squadra di Pioli in quel momento capolista della Serie A, un primo serio scricchiolio nella corsa scudetto, abbandonata poi molto in fretta a favore dell’Inter di Conte e di Lukaku.
Milan, si decide lo scudetto: tre punti per chiudere (probabilmente) il discorso
Una settimana dopo il successo per 3-1 in casa del Verona con un Rafael Leao e un Sandro Tonali sugli scudi, è dunque tutto pronto per la partita che potrà decidere le sorti dell’intera stagione. Dopo aver superato tre ostacoli molto duri come la Lazio, la Fiorentina e la squadra di Tudor, il Milan dovrà adesso affrontare la prova del nove definitiva: in caso di vittoria, ai rossoneri, a patto di una vittoria dell’Inter sul campo del Cagliari, mancherebbe un solo e unico punto per festeggiare lo scudetto numero 19. La gara contro l’Atalanta, come anticipato precedentemente, è però a dir poco ostica per tantissimi motivi, primo fra tutti la voglia, da parte della compagine nerazzurra, di ottenere un risultato positivo per riuscire a centrare l’obiettivo della qualificazione in Europa League.
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I risultati dello scorso turno di campionato, con il successo dell’Atalanta per 3-1 sul campo dello Spezia e con la sconfitta della Roma in casa della Fiorentina, hanno infatti rilanciato prepotentemente le speranze di piazzamento europeo dei bergamaschi, che andranno dunque a San Siro con tante motivazioni in più. Altro fattore da tenere in considerazione è poi il grande rendimento esterno degli uomini di Gasperini nel corso di quest’annata, con la deludente attuale posizione in campionato dovuta soprattutto a una scarsa resa tra le mura amiche.
Proprio la pericolosità dell’avversario può però rappresentare, allo stesso tempo, un grande vantaggio per il Milan, che ha più volte dimostrato quest’anno di soffrire enormemente le gare contro le squadre della parte destra della classifica e di trovarsi invece maggiormente a proprio agio contro le formazioni di più alto rango. Gran parte del destino dei rossoneri per questa partita passerà, inutile dirlo, dai piedi e dalle giocate di Leao, ma Pioli, a maggior ragione dopo la vittoria di Verona, sa di poter contare su un gruppo pienamente concentrato sull’obiettivo e su giocatori completamente sul pezzo, da un Tonali sempre più dominatore del centrocampo a un Kalulu sempre più sicuro al fianco di Tomori, fino ad arrivare a chi gioca di meno, da Florenzi fino ovviamente a Zlatan Ibrahimovic. Il gruppo rossonero, dopo due anni di rinascita in seguito alle ceneri dello 0-5 di Bergamo, vuole compiere un ultimo passo verso l’apoteosi.
Milan-Atalanta: le probabili formazioni
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer, Tonali; Saelemaekers, Kessié, Leao; Giroud. Allenatore: Pioli
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Djimsiti, Demiral, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Zappacosta; Koopmeiners; Muriel, Zapata. Allenatore: Gasperini