Con il tricolore cucito sul petto, la pressione di giocare da campioni d’Italia non ha giovato al Milan di Stefano Pioli, privo quest’anno di solidità, brillantezza e leggerezza nel rettangolo verde. Fattori che avevano portato i rossoneri a conquistare la 19ª stella nella passata stagione. Pesa troppo il clamoroso blackout di gennaio, che ha portato via con sé la Supercoppa Italiana (persa malamente contro l’Inter), la Coppa Italia e soprattutto la corsa a due con il Napoli per il titolo nazionale.

Sembra passata una vita dall’ammaliante coro Pioli is on fire che s’intonava dalla Curva Sud per poi estendersi altrove. Proprio il tecnico parmigiano, che lo scorso anno aveva portato i suoi ragazzi ad alzare lo Scudetto a Reggio Emilia, oggi sembra non essere in grado di dare una netta sterzata e rimettere in carreggiata il suo Milan. Dopo un breve periodo con sintomi di rinascita (incluso il passaggio ai quarti di Champions League), gli ultimi passi falsi han rimesso in chiaro le ombre che caratterizzano il Diavolo di questa stagione.
Milan, Pioli tra luci e ombre: Diavolo sotto esame
Degno delle migliori montagne russe, l’andamento altalenante del Milan odierno pone inevitabilmente tutta la squadra sotto esame, Stefano Pioli in particolar modo. Dopo aver conquistato l’accesso ai quarti di finale di Champions League, ci si aspettava dalle parti di Milanello un crescendo del Diavolo, alimentato dal fuoco della vittoria. Aspettativa però rimasta tale. Il pesante 3-1 targato Udinese ha ancora una volta spezzato le ali ai tifosi rossoneri, che attendevano un cambio di marcia verso il 2º posto.

Come si legge su TMW, al momento la panchina di Stefano Pioli non sarebbe in discussione, forte del recente prolungamento del contratto fino al 2025. Resta quindi lontana l’ipotesi di un esonero a stagione in corso con ancora i quarti da disputare contro il Napoli e la Champions League da raggiungere. Certo è che qualora il Milan non dovesse ottenere la qualificazione per la prossima Coppa dalle grandi orecchie, questo indurrebbe i piani alti a ulteriori riflessioni sul futuro del tecnico parmigiano. Legati ai risultati, i prossimi due mesi daranno dunque il proprio responso sul destino del Diavolo.