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Il mondo del calcio cambia di anno in anno: cambiano i talenti, cambiano le maglie, cambiano le mentalità e, ovviamente, cambiano anche i sentimenti. A prescindere da quello che possa essere l’attaccamento di un giocatore ad una determinata maglia, squadra o tifoseria, oggi non si guarda in faccia nessuno. Non sono poi così rari i passaggi tra le file dei rivali storici, basti pensare a Luis Figo all’anno 2000, quando Florentino Perez tentò il tutto per tutto per portarlo al Real Madrid, strappandolo così dalle grinfie del Barcellona. Altro esempio lampante è sicuramente Zlatan Ibrahimović, che nei primi anni duemila passò dalla Juventus all’Inter e, qualche stagione più tardi, si trasferì al Milan, in cui ancora adesso si trova. Sono decine gli esempi di cui potremmo parlare, da Ronaldo il Fenomeno a Baggio, passando per Andrea Pirlo e Carlos Tevez, fino a raggiungere un esempio a noi più recente: quello di Hakan Çalhanoglu.
Hakan Çalhanoglu, gli inizi di una carriera pronta a toccare le vette italiane: il vivaio del Karlsruhe e l’approdo all’Amburgo
Hakan Çalhanoglu, classe 1994, nasce a Mannheim in Germania, dove la sua carriera inizia nel pieno della sua infanzia. Il giovane Calha inizia a giocare con compagini locali – Turanspor Mannheim e Polizei Mannheim. A sette anni entra nel settore giovanile del Waldhof Mannheim, che gli garantirà una crescita tale da permettergli di entrare nel 2009 – a quindici anni appena compiuti – tra le file del Karlsruhe. Qui, il futuro centrocampista di Milan ed Inter inizia a gettare le basi di quelle che saranno poi le sue future doti calcistiche raffinate, doti che iniziano a interessare l’Amburgo che, nell’estate del 2012, lo acquista. Qui, il tedesco dalle origini turche contribuisce in maniera importante alla vittoria del campionato di dritte liga (terza divisione del campionato tedesco di calcio) con 17 gol in 36 presenze.

Hakan Çalhanoglu, una carriera che inizia in Bundesliga: tra Amburgo e Bayer Leverkusen
L’inizio della lunga carriera di Hakan Çalhanoglu inizia a toccare vette sempre più alte l’11 agosto 2013, quando esordisce in Bundesliga nella partita pareggiata 3-3 con lo Schalke 04. Il suo primo gol arriva nella sfida contro l’Eintracht Francoforte, con un tiro a giro in area. La partita finisce 4-0 e il contributo del giovane turco naturalizzato tedesco è innegabile. La stagione procede a gonfie vele per il centrocampista, che conclude con 32 partite giocate e 11 gol all’attivo, prestazioni decisamente ottimali che contribuiscono in gran parte alla salvezza del club. Questi numeri, il suo talento e le sue giocate gli permettono di diventare osservato speciale del Bayer Leverkusen, che nella sessione estiva del 2014 punta su di lui, acquistandolo per 14,5 milioni di euro e facendogli firmare un quinquennale. Questo passaggio, però, scatena l’ira di non pochi tifosi, che aggrediranno verbalmente il giocatore: questi lo porteranno a chiedere un esonero di quattro settimane firmato da uno psicologo, proprio a causa di tutto lo stress causato nel corso di quella sessione di mercato da parte dei suoi ex tifosi e del suo ex DS, Oliver Kreuzer, che lo accusò di tradimento.
Il suo esordio con il Bayer arriva il 19 agosto 2014 in Champions League contro il Copenaghen, mentre in Bundes esordisce contro il Borussia Dortmund alla prima giornata di campionato. La stagione con il Leverkusen procede a gonfie vele, tanto che, nell’ottobre di quell’anno, Çalhanoglu viene nominato tra i migliori giovani del calcio europeo, giovane che riesce a lasciare il proprio zampino sia in Europa che in campionato. Tra partite di Champions League, Coppa di Germania e di Bundes, la stagione si conclude con un totale di 47 presenze e 13 reti. La sua avventura con il Bayer si prolungherà fino al 2017 e, poco prima di fare le valige e affacciarsi alla Serie A, avrà dei problemi con il tribunale arbitrale dello sport, che lo squalificherà per quattro mesi a causa di un pre-contratto firmato nel 2011 – quando ancora militava nel Karsruhe – con il Trabzonspor e non rispettato.
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Hakan Çalhanoglu, l’arrivo in Serie A tra le file del Milan: l’inizio di una storia finita male
Nel luglio del 2017, Hakan Çalhanoglu viene acquistato dal Milan per 22 milioni di euro. I rossoneri, all’epoca, erano alla ricerca di profili ricercati per innalzare il proprio livello, in nome delle sette Champions vinte e di quell’unicità di vittorie nel panorama italiano. Non che con Calhanoglu si sarebbe potuta avvicinare maggiormente la possibilità di tornare grandi in Europa, ma un profilo del genere avrebbe portato freschezza e dinamicità, elemento assente nel centrocampo del Diavolo da diverso tempo. L’esordio del turco naturalizzato tedesco in Serie A avviene il 20 agosto 2017 contro il Crotone, ma per la prima rete si dovrà attendere il 14 settembre, nella fase a gironi dell’Europa League contro l’Austria Vienna. Grazie a Gennaro Gattuso, idolo dei tifosi rossoneri, Calha ottiene il posto da titolare riuscendo a concludere la stagione con 45 presenze e 8 reti.
Nell’annata successiva viene confermato tra le scelte del tecnico, nonostante un avvio non troppo brillante: iniziano infatti a nascere le prime polemiche riguardo ad una sua presunta discontinuità, fattore non troppo ben visto dai tifosi rossoneri che, tutt’ora, recriminano al turco questo suo “difetto”. La stagione 2018/2019, infatti, non è tra le più convincenti del centrocampista, che conclude comunque con 9 gol in campionato, numero forse che ha risentito del cambio di ruolo: con l’arrivo a campionato in corso di Stefano Pioli sulla panchina rossonera, infatti, Calhanoglu cambia ruolo e gioca da trequartista nel 4-2-3-1, modulo prediletto dal tecnico che gli ha permesso di primeggiare anche nel corso di questa stagione.

All’inizio della stagione 2020/2021 realizza quattro gol nei turni preliminari di Europa League, che permettono al Milan di prendere parte alla fase a gironi, prestazione che contribuirà a garantirgli un posto da titolarissimo durante il corso di tutta la stagione rossonera, dove, però, continuerà a emergere il suo rendimento discontinuo, che tuttavia, con 4 gol e 10 assist, permette al Milan di siglare il tanto bramato ritorno in Champions League, evento atteso da tutti i tifosi da sette anni.
Hakan Çalhanoglu, dal mancato rinnovo con il Milan al passaggio all’altra sponda del naviglio: l’arrivo all’Inter
Nel corso del 2021, con il contratto in scadenza, Hakan Çalhanoglu decide di non rinnovare con il Milan e, a causa di una serie di sfortunati eventi che portano Eriksen a doversi congedare dall’impegno con l’Inter, il 22 giugno 2021 viene ufficializzato il passaggio del turco dai colori rossoneri a quelli nerazzurri. Questo cambio di sponda del naviglio scatena l’ira di molti tifosi del Diavolo; il 21 agosto 2021 Calha esordisce con la maglia dell’Inter nella partita contro il Genoa, in cui realizza anche la sua prima rete e fornisce un assist a Skriniar. Evento sicuramente emblematico è quello del 7 novembre, giorno del derby della Madonnina. Milan-Inter, minuto 11, fallo di Kessié su Calhanoglu in area, è calcio di rigore: sul dischetto proprio lui, l’ex trequartista rossonero che, sotto la curva sud colma di insulti e fischi, sigla la rete più pesante di tutta la sua stagione con tanto di esultanza finale, esultanza che fa polemica ancora tutt’oggi.
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Da qui in avanti, vuoi per il gol e il gesto simbolico, vuoi per l’impatto, Çalhanoglu inizia la sua scalata con l’Inter. Reti importantissime quelli siglate con addosso la casacca nerazzurra, dal gol olimpico contro la Roma al rigore contro la Juventus battuto due volte, una in campionato e una in finale di Coppa Italia.
Hakan Çalhanoglu, la vittoria dello scudetto del Milan e gli sfottò della controparte rossonera
Come ogni tifo che si rispetti, gli sfottò non possono mai mancare: appena arrivato in nerazzurro, Çalhanoglu ha da subito ribadito la sua volontà di voler giocare in una squadra con elementi di livello per poter vincere: la voglia di essere campione d’Italia da parte del turco era palpabile, l’obiettivo è stato però mancato a causa della vittoria del titolo da parte dei suoi ex compagni e tifosi che, durante i festeggiamenti, non si sono fatti mancare cori per prenderlo in giro. Con malizia o no, Çalhanoglu sembra aver mancato l’obiettivo, nonostante i due trofei stagionali vinti.

A partire dalla prossima stagione inizierà, molto probabilmente, una nuova diatriba tra il Milan e Çalhanoglu, entrambi carichi a mille pur di riconfermarsi o, al contrario, pur di impedire all’altro di vincere. Una cosa è sicuramente certa: l’amore che legava il Milan – e quindi anche i tifosi – e Çalhanoglu, è solo un vecchio ricordo che, chi lo sa, potrebbe rinascere tra qualche anno, con un fantomatico ritorno del turco tra le file rossonere, sulle orme di Ibra che dopo otto anni è tornato a Milanello per aiutare il suo Diavolo a rinascere.