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La vittoria di uno scudetto è un evento che cambia le regole del gioco, è il frutto di un lavoro sinergico tra squadra, società ed allenatore. Programmazione, unità di intenti e abnegazione sono le parole d’ordine che a Milanello, evidentemente, non sono mancate. Il Milan ha vinto il campionato e diversi sono stati i protagonisti che hanno portato i rossoneri al successo.
Se c’è un fattore, però, che ha contraddistinto il lavoro della squadra di Pioli è stato quello di spingere il cuore oltre l’ostacolo. Ci sono stati tanti giocatori che sono risultati determinanti. Da Maignan a Tomori, passando per Leao, Giroud e Tonali. Ce ne sono stati altri, però, cosiddetti gregari di lusso, che anche se non hanno giocato tantissimo si son fatti trovare pronti e la vittoria del tricolore è anche merito loro.
I soliti (ig)noti e la forza dei gregari
I Soliti Ignoti è un vero e proprio capolavoro del cinema italiano, una perla di Mario Monicelli del 1958, un modo di fare cinema che ha fatto scuola. Facile fare un parallelismo con il Milan campione d’Italia, una squadra dove i gregari, soliti ignoti per prendere in prestito il titolo del film, hanno sposato la causa contribuendo alla vittoria. Il primo di questi sicuramente è Tatarusanu.
Il portiere rumeno ha risposto presente, nonostante lo scetticismo che lo accompagnava, quando Maignan è rimasto ai box. Il momento clou è arrivato nel Derby: il risultato è fermo sull’1 a 1, i neroazzurri avrebbero l’occasione per tornare in vantaggio grazie ad un calcio di rigore ma Lautaro Martinez si fa ipnotizzare dal portiere ex Fiorentina.
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Un altro gregario di lusso da citare è senza dubbio Gabbia. Svetta una sua partita di alta qualità su tutte: con la Roma di Mourinho nel big match della Befana. In quell’occasione, nonostante una difesa decimata e poco minutaggio nelle gambe, il giovane difensore è riuscito a contenere giocatori di grande qualità come Abraham o Zaniolo. Passando al centrocampo, oltre a Tonali and company, non si può non parlare della stagione di Krunic che ha giocato in tutte le posizioni possibili. Da mediano, a trequartista e all’occorrenza anche terzino o esterno.
Poi Castillejo e Daniel Maldini. Il primo ha messo lo zampino sulla vittoria dell’andata contro l‘Hellas Verona. Il secondo, invece, ha segnato la rete che ha portato i rossoneri in vantaggio contro lo Spezia. Il terzo della dinastia Maldini a segnare con il club meneghino in serie A. Una storia incredibile e indiavolata. Questi sono i giocatori (ig)noti del Milan. Quelli che non prendono le copertine ma senza di loro forse il Diavolo non avrebbe vinto lo scudetto.