- Continua a leggere sotto -
Da sempre Zlatan Ibrahimovic è assoluto catalizzatore di attenzioni ed interessi, divenendo così fulcro di progetti di campo e focus mediatici. Da sempre e per sempre, Zlatan Ibrahimovic come figura dinanzi la quale non restare indifferenti, sia per fattori interni al rettangolo verde, sia quando personalità del suo calibro giungono presso il tramonto di una carriera dai tratti leggendari.
Milan, Ibrahimovic rilancia i sogni

Dal suo ritorno al Milan, lo svedese ha allontanato critiche riguardanti tenuta fisica, capacità di continuare ad incidere come sempre accaduto in carriera anche ad un’età piuttosto avanzata e le ombre gettate sull’effettiva forza di una formazione da troppo tempo lontana dalle zone di vertice.
- Continua a leggere sotto -
Dal ritorno a Cagliari passa entro i mesi cupi della pandemia, tanto terribili all’esterno quanto genesi di tempi floridi per il Diavolo, culminando poi con frasi tipiche dell’estro che lo ergono a figura dal carisma difficilmente avvicinabile nello sport: “Se fossi stato qui da inizio anno, il Milan avrebbe vinto lo Scudetto“.
Difficile crederci e credergli al tempo, nemmeno troppo distante in realtà se si pensa che affermazioni di questo genere risalgono a poco più di due anni fa; difficile crederci al tempo, per avversari e forse anche per compagni ed addetti ai lavori, dato il lungo periodo di militanza del club lontano dalle grandi notti europee.
- Continua a leggere sotto -
Notti conquistate con coraggio sgomitando ed incidendo in quel di Bergamo il 23 maggio 2021, data culmine di un’annata che tendeva ad avvicinarsi alle affermazioni di Zlatan, salvo vedersi sgretolare l’ipotesi iridata passo dopo passo sotto i colpi di rimonta dell’Inter di Antonio Conte.

Anno vecchio, stagione nuova: nuovo Milan, stesso Zlatan. Dogma inscalfibile tra le porte di un Milanello da tempo mai così compatto e deciso a perseguire coeso lo stesso obiettivo. 364 giorni dopo: Reggio Emilia, 22 maggio 2022, il Milan è Campione d’Italia per la diciannovesima volta nella propria storia.
L’assioma di uno Zlatan visionario sin dal giorno del suo secondo approdo a Milanello diviene realtà nel 2022 consumatosi nel pomeriggio del Mapei Stadium. Catalizzatore di attenzioni mediatiche e focus di campo, emblema vivente e giocante dello stile Milan che torna a sgorgare florido dalle parti di un Milanello che ricalca le orme dei ricordi di tempi gloriosi troppo lontani.
Milan, Ibrahimovic pronto alla seconda carriera

Capo popolo divenuto re nell’arco della carriera, uomo in missione per conto del Diavolo, auto-impressosi nel destino l’obbligo di rialzare una squadra e conferirle nuovamente vesti europee, ridare lei fasti inarrivabili in un lasso di tempo tanto breve.
- Continua a leggere sotto -
Al conseguimento ultimo della vita di campo però, succede il ripresentarsi di un infortunio di gravità simile a quello che lo vide salutare Manchester per non scalfire l’immagine europea del calciatore dominante gettata prepotentemente in faccia al pubblico per un ventennio. Il crack al ginocchio non lo ferma durante la stagione nella quale coglie una volta ancora l’iride, lo forgia ulteriormente nell’orgoglio, traslando questa sua forgia alla squadra, che grazie allo svedese matura da giovane in consapevole.
Una resistenza silente volta ad accrescere la forza del gruppo, una resistenza strenua che ne aggrava le condizioni fisiche, problema che non lo tange in quanto pone la mancata destabilizzazione della squadra e la tranquillità della stagione come beni superiori.

L’aggravarsi della problematica lo tiene tutt’oggi lontano dai campi, facendo piovere nuovamente su di sé le tenebre del ritiro. Zlatan Ibrahimovic vede il suo regno longevo volgere al tramonto, incupito da guai fisici e dal trascorrere degli anni.
La volontà di finire i suoi giorni a Milanello resta immutata, concludere la stagione attuale e poi valutare al meglio cosa potrà riservargli il futuro. La Gazzetta dello Sport rilancia una possibile permanenza a lungo termine, con la società Milan pronta a conferirgli alte cariche istituzionali.
- Continua a leggere sotto -
Sarebbe infatti più lontana l’ipotesi di vedere Ibrahimovic nelle vesti di uomo con ruolo attivo nella dirigenza o presenza cardine entro lo staff tecnico di Stefano Pioli. Una seconda vita lontana dal campo e dalle scrivanie, Zlatan Ibrahimovic potrebbe così indossare le vesti di testimonial del Milan.