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C’era una volta il Milan degli Invincibili di Arrigo Sacchi o dei brasiliani di sua maestà Carlo Ancelotti. Dal trio olandese a Kakà, Dida e Cafu, ciò che unisce questi universi calcistici distati nel tempo e nello spazio è un comune denominatore: Paolo Maldini. L’ex e leggendario numero 3 rossonero rappresenta l’essenza del calcio, specialmente milanista, per valore e palmares, avendo attraversato oltre 20 anni di Diavolo e numerosi successi europei, che lo legittimano come campione e bandiera. Insomma, anche il Milan attuale è la sintesi moderna della tradizione meneghina, ereditata dal passato e plasmata sotto l’ala della sostenibilità. Prima con Elliott, ora con RedBird, i merito del direttore tecnico sono evidenti alla luce dei risultati maturati dalla squadra.
D’altro canto, la scelta di ingaggiare Stefano Pioli porta la firma del solito Maldini ed è l’ennesima conferma sulle capacità del dirigente rossonero, attento conoscitore del pallone e professionista aggiornato sulle necessità del mercato. Ebbene, durante il cursus di Paolo, il Milan ha riportato ai suoi tifosi lo scudetto numero 19, dopo 11 anni di colpevole assenza. Oltre al percorso in Serie A, la squadra rossonera è tornata a disputare la Champions League, mentre quest’anno è in corsa agli ottavi di finale, contro il Tottenham di Conte.
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Milan, Ambrosini: “Con Maldini si può aprire un ciclo”
Dove potrà arrivare questo Milan è ancora troppo presto per dirlo: prima c’è da affacciarsi al 2023 con rinnovata convinzione affinché la rimonta sul Napoli capolista possa concretizzarsi senza ostacoli, giacché sullo sfondo si accendono le ambizioni sulla Champions League. Programmazione, pazienza e Paolo Maldini restano imprescindibili per la società americana, la quale ha confermato l’area tecnica e sportiva costruita dal direttore tecnico. Da Leao a Bennacer, da Charles De Ketelaere a Kalulu, il progetto Milan sembra destinato a crescere sotto i migliori auspici e a farlo nei prossimi anni, proponendo un modello avanguardistico e sostenibile.
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A conferma dell’ottimo percorso intrapreso dalla dirigenza e dal suo allenatore, Stefano Pioli, arriva il contributo di uno storico campione. Dalle pagine di Tuttosport, Massimo Ambrosini ha rilasciato un’intervista sul Milan e sulla figura di Paolo Maldini, fondamentale per ritornare ai massimi livelli: “Paolo è fondamentale perché ha sempre unito professionalità evidente ad una ambizione naturale. Il fatto di riconoscersi in questa società gli ha permesso di trasmetterlo alla squadra, oltre al senso di enorme responsabilità verso la sua storia. Maldini e Pioli hanno mantenuto alta l’asticella, con loro è possibile aprire un ciclo. Serviranno serietà, mentalità e progettualità, qualità che i ragazzi hanno dimostrato per competere per più anni ai vertici del calcio europeo”.