Ci siamo. Oggi il derby di Milano torna a brillare a torna ad essere decisivo per l’andamento del campionato. Dopo 10 lunghissimo anni di astinenza, il derby della Madonnina torna ad essere una gara di primo piano, un vero big match sia per la classifica che per la storia. Sarà una gara difficile da decifrare e nella quale potrebbero cambiare e variare tutte quelle certezze a cui, ormai, ci eravamo abituati. In questo campionato infinito, infatti, molte certezze sono svanite e le chiavi tecniche e tattiche a cui ci eravamo abituati, adesso, sembrano essere svanite. Milan–Inter sarà un derby intenso e fisico ma, allo stesso tempo, anche una partita di scacchi.

Milan-Inter, le chiavi tattiche del match
Conte, ad esempio, starebbe pensando di buttar dentro dal primo minuto Cristian Eriksen e di proseguire con il progetto tattico del doppio play maker che, oltre a dare un maggiore ordine alla manovra, darebbe più spazio a Nicolò Barella. Il resto, invece, dalla difesa al centrocampo, arrivando sino alla coppia d’attacco, non dovrebbe variare e le scelte dovrebbero essere quelle di sempre. Anche il Milan, però, forse affaticato dall’impegno europeo di giovedì, che potrebbe inevitabilmente diventare un fattore, starebbe pensando di cambiare qualcosa. A sinistra, per esempio, davanti a Theo Hernandez, Pioli sembra voglia puntare su Rebic per contenere le incursioni di Hakimi e per avere, rispetto a Rafael Leao, un giocatore certamente più intelligente tatticamente. Sarà una partita a scacchi e, come in ogni partita di scacchi, i re saranno e dovranno essere decisivi. Lukaku ed Ibrahimovic, poi, ogni qual volta ce ne sarà bisogno, dovranno essere pronti a sobbarcarsi il peso dei rispettivi attacchi.

Sarà una gara intensa. Sarà un match in cui il fattore mentale peserà, e non poco, sulle gambe e sulle idee delle due squadre che dovranno essere brave a rimanere calme e lucide. Vincere i duelli, gli uno contro uno e i contrasti diventerà fondamentale per le sorti di una gara che, presumibilmente, non sarà come quella di andata. Novanta minuti sono tanti e sono lunghissimi. Specie ora che entrambe, oltre ad avere un’identità ben precisa e definita, possono contare su un jolly in più: i calci piazzati. Come in Coppa Italia, nel caso in cui la partita dovesse appiattirsi, un calcio di punizione potrebbe essere il colpo di genio in grado di decidere la gara. Eriksen e Calhanoglu sono pronti, così come tutta Milano.