Per i tifosi rossoneri notti come quelle di ieri sera, mercoledì 8 marzo, difficilmente si scordano. Infatti erano 11 anni che il Milan non accedeva ai quarti di finale di Champions League. In quell’occasione il condottiero fu Massimiliano Allegri e i diamanti Nesta, Seedorf, Boateng e Ibrahimovic. Dopo diverse stagioni il Diavolo, grazie all’1-0 dell’andata e il pareggio a reti bianche nel ritorno contro il Tottenham, torna finalmente tra le prime 8 squadre d’Europa.

Milan, i protagonisti di Champions League
Contro il Tottenham dovevano arrivare due gare pressoché perfette per passare il turno e così è stato. Stefano Pioli è riuscito egregiamente a preparare la partita, scardinando le scelte tattiche di Conte, apparse spesso in difficoltà di fronte ai rossoneri. La scelta di mettere Krunic dal primo minuto e non Bennacer ha premiato il tecnico parmigiano che ha poi schierato l’algerino gli ultimi 10 giri d’orologio per dare equilibrio e freschezza tra i reparti.

Maiuscole sono inoltre state le prestazioni Mike Maignan e Theo Hernandez. La saracinesca francese, oltre a dare una sicurezza al reparto che solo lui riesce a trasmettere, è stato molto bravo nella costruzione dal basso e nelle uscite alte, prima di sfoderare una parata sensazionale su Kane nel recupero e blindare la porta del Milan. Il numero 19 invece sembrerebbe essere tornato quello pre Mondiale. Strapotere fisico e un’intelligenza tattica fuori dal comune hanno impedito al Tottenham di concretizzare le manovre offensive dal suo lato.
Milan, il trio Kalulu-Thiaw-Tomori
Incappata sabato sera a Firenze in una serata no, la difesa rossonera aveva concesso 2 reti agli avversari mostrando evidenti lacune da colmare al più presto. Detto, fatto: contro il Tottenham zero gol subiti e prestazione autorevole. Il terzetto difensivo del Milan composto da Kalulu, Thiaw e Tomori è riuscito nei 180 minuti complessivi ad annullare le avanzate di Kane e compagni. Era dalla stagione 2006/2007 che il Diavolo non subiva gol nei due match degli ottavi di finale, contro il Celtic. In quell’occasione il risultato a fine stagione fu la vittoria della Champions League.

L’inserimento di Malick Thiaw si è confermata una scelta vincente di Stefano Pioli. Dopo un primo periodo di adattamento, in cui spesso gli è stato preferito Gabbia, il classe 2001 ha giocato dal primo minuto contro il Torino il 10 marzo e da quel momento è diventanto un perno della retroguardia del Milan. Con lui in campo dal primo minuto i gol subiti dai rossoneri sono solamente due, contro la Fiorentina sabato 4 marzo, in sei partite disputate tra Serie A e Champions League.

Arrivato in estate per circa 6 milioni di euro, Thiaw si sta dimostrando sempre più un pilastro della retroguardia di Pioli. Il suo inserimento e il conseguente passaggio a tre della difesa sembrerebbe aver particolarmente giovato sulle prestazioni e i risultati di tutta la squadra. Gli stessi Kalulu e Tomori, dopo un periodo al di sotto delle loro capacità, parrebbero essere tornati invalicabili. A testimonianza di ciò la UEFA in Tottenham-Milan ha assegnato il premio di Man of the Match proprio al centrale inglese, apparso concentrato e molto sicuro ad ogni intervento difensivo.

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