Paolo Maldini, attuale direttore tecnico del Milan, è intervenuto ai microfoni della rivista Sette, rilasciando una lunga intervista in cui ha parlato anche del nuovo stadio. In particolare, l’ex giocatore si è mostrato decisamente a favore di questo cambiamento: “Credo e spero che si possa dire addio a San Siro per il nuovo stadio. Ovviamente fa impressione anche a me, perché ci ha giocato mio padre, ci ho giocato io, ci gioca mio figlio, quindi dal punto di vista dei ricordi, penso che non ci sia qualcuno che più di me possa sentirsi ferito. Quello che però dobbiamo capire è che se è diventato così iconico è per i successi ottenuti dai club e le imprese messe a segno dai giocatori e se noi vogliamo che Inter e Milan tornino ai massimi livelli del calcio europeo dobbiamo avere uno stadio nuovo. Non ci sono alternative e, anche se non voglio cancellare il passato, il mio modo di fare è quello di guardare avanti”.
Maldini, poi, ha ulteriormente argomentato la propria tesi, paragonando le squadre di Serie A a quelle di altri campionati, come quello inglese o tedesco: “Al momento è irreale pensare di poter tornare al dominio che ha avuto il calcio italiano agli inizi del nuovo secolo, perché non ci saranno più proprietari alla Berlusconi o alla Moratti e lo dice la finanza. La Premier League e la Bundesliga ci hanno superati perché hanno rifatto gli stadi. Se lo avessimo fatto noi per primi saremmo più competitivi e lo dimostra la Juventus. L’investimento nelle infrastrutture è l’unica possibilità, a meno che non si sogni l’arrivo del principe azzurro”.