La primavera sta per entrare ufficialmente in azione, anche se il clima intorno al calcio europeo è già rovente in attesa delle fasi finali delle tre competizioni continentali. Quest’oggi, venerdì 17 marzo, l’urna di Nyon è stata come da consolidata tradizione protagonista dei sorteggi di Champions League, decretando degli incroci molto interessanti per i quarti di finale.
Tra questi, gli occhi di noi italiani erano puntati soprattutto sulle nostre tre rappresentanti che hanno brillantemente superato gli ottavi e possono ritenersi soddisfatte anche di questi nuovi accoppiamenti, soprattutto l‘Inter che ha pescato il Benfica. La sfida più affascinante, però, è quella che contrapporrà Milan e Napoli in un derby tricolore che non si vedeva da diverso tempo nella massima competizione europea per club.
Milan-Napoli, prima volta in Europa ma quanti incroci in passato
La sfida fra rossoneri e azzurri è una classica del calcio italiano, essendo ben 170 gli incroci fra le due compagini, ma è una prima volta in assoluto in Europa. Per analizzare i precedenti, dunque, ci affidiamo alle grandi partite del passato e ai confronti fra italiane in campo continentale. Nella storia di questa gara le vittorie del Milan sono state 67, i pareggi 52 e i successi del Napoli 51.
Il primo incontro risale al dicembre 1927, ma indimenticabili per i tifosi delle due squadre sono soprattutto le fantastiche sfide degli anni ’80 e ’90 con grandissimi campioni in campo. Nel 1987 il 2-1 partenopeo firmato da Maradona e Carnevale fu fondamentale per il primo Scudetto dei campani, mentre l’anno successivo il Diavolo allenato da Sacchi si prese la rivincita sbancando per 3-2 l’allora San Paolo con un van Basten monumentale.
Nel 1990 è di nuovo il Napoli a godersi un grande risultato e a gioire grazie al 3-0 inflitto ai rivali che precederà il secondo e ultimo, ancora per poco, tricolore. Nel 1992-93 la musica cambia nuovamente ed è il Milan di Capello a strapazzare gli azzurri nettamente in difficoltà e battuti per 5-1. Arrivando ai tempi più recenti, nel 2010-11 questa tornò ad essere una sfida Scudetto, vinta ancora una volta dai rossoneri.
Nelle ultime due stagioni altri incroci importanti ai fini della classifica, col Diavolo che nel 2021-22 ha sbancato il Maradona grazie alla doppietta di Ibrahimovic, ripetendosi l’anno dopo grazie alla zampata da rapace d’area di Giroud: in mezzo il successo azzurro con la rete di Elmas. Stesso destino nell’ultimo precedente del 18 settembre scorso, risolto dalla zuccata vincente di Simeone, che ha fissato il risultato sull’1-2 finale.
Storia dei derby europei tricolore: il Milan è abituato
Soffermandoci ora sulla storia dei confronti continentali fra squadre italiane, questo è il 18º derby tricolore a livello europeo. Il primo fu un Verona-Juventus valido per gli ottavi di finale della Coppa dei Campioni 1985/86 conclusosi a favore dei bianconeri, mentre l’ultimo in ordine cronologico è Fiorentina-Roma, valevole per gli ottavi di Europa League 2014/15 e superato col sorriso dai viola.
Nel mezzo tantissime altre partite emozionanti e passate alla storia tra finali di Supercoppa Europea e Coppa Uefa e un incrocio anche in Intertoto, ma se c’è una squadra abituata a questi match questa è il Milan. I rossoneri sono stati protagonisti di ben 5 di questi 18 scontri italici in campo europeo, soprattutto nel nuovo millennio.
Celebre è ancora oggi ricordata è la doppia semifinale con l’Inter nel 2002/03 che bloccò un’intera città per una settimana e premiò il Diavolo grazie alla regola del gol in trasferta. Quest’ultimo nella finale di Manchester della stessa edizione si aggiudicò la sua sesta coppa dalle grandi orecchie battendo la Juventus ai rigori. Infine, un altro derby nel derby coi cugini nerazzurri risolto all’andata e poi mai concluso per gli sgradevoli fatti del ritorno.

Milan-Napoli, Pioli sfida Spalletti: i dettagli faranno la differenza
Tornando al presente e al prossimo futuro, la sfida nella sfida è quella fra i due tecnici Pioli e Spalletti. I due si sono affrontati e studiati più volte in questi anni ma, esattamente come le squadre che guidano, mai in Europa. Entrambi prediligono uno stile di gioco piacevole ed offensivo, bello da vedere ma al tempo stesso concreto e finalizzato all’obiettivo, ma ci arrivano in modi diversi.
L’allenatore parmense nei suoi primi anni in rossonero ha trovato la quadra con un 4-2-3-1 che ha fatto le fortune del Diavolo, raggiungendo anche il tanto desiderato ritorno alla conquista dello Scudetto nella scorsa stagione, grazie anche alla proverbiale tenacia dei suoi ragazzi. La recente crisi di risultati e di identità, tuttavia, ha portato l’ex allenatore di Inter e Fiorentina ad abbandonare questo schema per passare ad un più equilibrato 3-4-2-1.

Per recuperare la solidità difensiva perduta è stato fondamentale ritrovare Maignan in porta, mentre nella retroguardia è stato aggiunto un centrale come Thiaw. La potenza inarrestabile di Theo Hernandez è stata parzialmente liberata da compiti di copertura con una posizione a tutta fascia più adatta alle sue caratteristiche, mentre in mezzo al campo Tonali è rimasto il faro pronto a illuminare le sgroppate di Leao, schierato leggermente più dentro al campo, e la fame di gol di bomber Giroud.

Sul versante partenopeo del confronto, mister Spalletti vuole continuare a scrivere la storia del club campano e per farlo non si accontenterà dell’ormai certo Scudetto da festeggiare nelle prossime settimane. Il Napoli è la squadra al momento più in forma in Europa ed è quella che esprime il miglior gioco.
Il 4-3-3 azzurro fa paura a tutti per l’intensità e la ferocia agonistica che riesce a tirar fuori dai suoi interpreti. Tra i legni Meret dà sicurezza e ha finalmente trovato quella continuità che gli è mancata negli ultimi anni, in difesa la coppia formata da Kim e Rrahmani è un muro invalicabile. Il capitano Di Lorenzo e l’esperto Mario Rui danno ampie garanzie sulle fasce e anche la mediana è perfettamente bilanciata grazie alla sapiente regia di Lobotka.
Il reparto offensivo è stratosferico, soprattutto per i numeri e le incredibili giocate mostrate in questa stagione dal fenomenale duo formato da Kvaratskhelia e Osimhen, apparentemente inarrestabili per qualsiasi difensore. Insomma, sarà una sfida sicuramente spettacolare ma anche tosta e non è detto che ciò che si è visto in campionato si ripeterà: perché in Europa è diverso e i dettagli fanno sempre la differenza.

Tradizione contro freschezza: triplice atto in 16 giorni
L’attesissimo primo confronto fra queste due realtà del calcio italiano in campo continentale ci offre anche uno spunto sulle storie diametralmente opposte delle due compagini. Da una parte il Milan vanta una tradizione europea straordinariamente ricca di capitoli di storia, anzi di leggenda, basti rammentare le 7 Champions League che il club italiano può esporre in bacheca.
Se a queste aggiungiamo anche 5 Supercoppe Europee, 2 Coppe delle Coppe, 3 Coppe Intercontinentali e 1 Mondiale per Club, questo incredibile palmares non può che incutere timore o comunque una certa soggezione a diversi club. Il Napoli, che in campo europeo ha vinto solo una Coppa Uefa nel 1989, non rientra certo fra queste squadre e scenderà in campo con la sfrontatezza dettata dall’inesperienza e la freschezza dei suoi giovani.

Ad impreziosire e rendere speciale questa sfida, per di più, ci si mette anche il calendario: oltre alle due sfide del 12 e del 18 aprile col pallone a stelle protagonista, sale la febbre anche per Napoli-Milan di campionato il 2 aprile, gustoso antipasto di questo triplice atto in soli 16 giorni che regalerà spettacolo ed emozioni non solo ai tifosi rossoneri e azzurri ma a tutti gli amanti del calcio.