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C’è un ruolo critico nel Milan, ruolo che non riesce a trovare la sua quadratura sia per chi debba giocare sia per come debba essere inteso tatticamente: la fascia destra. Junior Messias è stato usato come esterno più offensivo, Alexis Saelemaekers per dare più equilibrio difensivo, persino un adattato Ante Rebic è stato provato per avere due esterni fulminei, lui e Rafael Leao. Ma nonostante tutto Stefano Pioli non riesce a trovare un esterno destro che sappia eguagliare l’incisività e la qualità della freccia portoghese. Fra questi quello più promettente, e che ha avuto un picco di prestazioni migliore, è il belga. Un giocatore giovane, ha ancora 23 anni, che però fra periodi di calo e infortuni, fatica ancora a sbocciare. In questa prima parte di stagione però ha offerto le sue migliori partite del suo periodo rossonero, nella speranza riesca a trovare la giusta continuità.

Tra attacco e difesa: che giocatore è Saelemaekers?
Arrivato nel gennaio 2020, Alexis subentra fin da subito nelle principali gerarchie rossonere, alterandosi con Castillejo. Si nota però una differenza tra il belga e lo spagnolo: il primo è un giocatore più totale, che si concentra meno in attacco per aiutare anche la difesa. Non a caso, in tempo di emergenza con gli infortuni di Calabria, il duttile Saelemaekers viene impiegato anche come terzino destro. Ma rimanendo sul ruolo principale, quello di esterno destro, si nota come possa dare una mano a tutta la squadra quando si deve difendere. È qui che nascono i primi problemi: a livello offensivo ha poco da offrire, in 110 partite ha segnato solo 8 gol. Quindi in una situazione di parità o persino di svantaggio, tolte poche volte come il gol in Champions League contro il Salisburgo, è difficile che sappia trascinare da solo il Milan alla vittoria.
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Saelemaekers negli anni ha definito meglio la sua posizione, e in questa stagione ha trovato una certa sinergia con Pioli e i compagni. Quando parte titolare, a lui è richiesto un lavoro più difensivo, di copertura. Dall’altra parte del campo Leao può essere leggermente più spensierato sui compiti di sacrificio. In fase offensiva ha avuto un miglioramento tattico: non rimane fisso sulla fascia destra, ma a volte si accentra in mezzo al campo per interscambiarsi con Brahim Diaz e creare spazi. Manca ancora di incisività sotto porta, e anche il numero di assist non è dei migliori. La conclusione è che il Saelemaekers presente possa servire solo come riserva, alle spalle di un top player che il Milan deve prendere nel prossimo calciomercato, uno come Ziyech.
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Crescita a rilento: quanto può migliorare Saelemaekers
L’unica condizione per cui il belga possa rimanere titolare in questa rosa è un’esplosione del suo talento. In diverse partite ha mostrato come possa fare la sua parte nella zona offensiva, e sappia integrarsi meglio con i compagni. Basta confrontare le heatmap (mappe che mettono in risalto la presenza di un giocatore nelle varie zone del campo) di Saelemaekers in queste edizioni di Serie A e Champions League. Nel primo caso la presenza del giocatore si concentra maggiormente sulla zona destra del campo, concentrandosi sulla zona più esterna, accentrandosi poco e quasi mai facendosi vedere in attacco. Un giocatore anche più conservativo, che si rilega maggiormente in difesa per aiutare Calabria, ma che lascia sguarnito l’attacco. Questo è lo stile che serve al Milan in vantaggio, che deve mantenere il risultato.

Il problema è che questo stile il belga lo usa anche in situazioni di pareggio o svantaggio, come nel caso di Milan-Napoli, finita 1-2, o di Atalanta-Milan, finita 1-1. Diversamente, in Champions League si è visto un Saelemaekers più propositivo. Una media tocchi a partita che è più del doppio rispetto a quella in campionato (48 a 23). Anche le heatmap confermano come stia maggiormente in attacco, come si accentri per cercare il tiro. In Europa effettua il doppio dei tiri per partita, con una precisione di tiri in porta che schizza dal 27% in campionato al 75% nelle coppe europee. Maggiori sono anche i passaggi chiave, così come la percentuale di dribbling riusciti. Insomma, se il belga che si vede in Champions League fosse lo stesso della Serie A, allora parleremmo di tutt’altro giocatore.
C’è però da dire che i numeri nella coppa europea per eccellenza, nel caso il giocatore riuscisse a confermarli con maggiore continuità anche in Italia, sono frutto della crescita di quest’anno. Una crescita che va ancora a rilento, a causa della discontinuità di Saelemaekers. Ma in caso di esplosione del suo talento il Milan avrebbe tutt’altro giocatore. Il tempo c’è, Alexis ha soli 23 anni, è giovane come tanti altri, ma ai rossoneri serve un giocatore che sappia contribuire nel presente. Quindi, a meno che non voglia essere relegato in panchina, gli si chiedono prestazioni sempre migliori.

Analisi di metà stagione: Saelemaekers bene ma non benissimo
Se si dovesse quindi dare un voto a Saelemaekers per questa prima parte di stagione, sarebbe un 6. Una media tra il 5 in Serie A e il 7 in Champions League. D’altronde anche Pioli ha visto che in campionato c’era il bisogno di alternarsi tra il belga e Messias, giocatore più offensivo. Prima dell’infortunio al ginocchio, in campionato il belga ha giocato 7 partite, di cui, per scelta tattica, solo 3 da titolare. Durante queste gare ha alternato prestazioni buone, dove ha mostrato degli sprazzi del suo talento, con altre peggiori. Tra le prime sono da ricordare gli ingressi contro Udinese e Atalanta, in quest’ultimo ha servito l’assist decisivo per il pareggio. Ci sono state invece sfide come quelle di Sassuolo e Napoli dove non ha lasciato il segno partendo titolare.
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Sulla parentesi Champions League non gli si può rimproverare nulla, anzi, quelle partite devono essere un punto di partenza per una crescita. La conclusione è, almeno in campionato, che Saelemaekers sia più una carta da giocarsi in situazioni particolari piuttosto che un titolarissimo. Nelle serate peggiori appariva impacciato nel dribbling, timido nel portare palla, e con poca intraprendenza. Nelle partite migliori invece tutto ciò gli riusciva con notevole semplicità. Come sempre però il giudizio finale spetta al campo nella speranza di trovare un Alexis rinnovato e protagonista del Milan, che sappia ripetersi con continuità nelle buone prestazioni.