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Il termine fortuna deriva dalla parola latina fors, ossia “sorte”, ed ha la stessa radice del verbo ferre, che indica “portare”. La fortuna è ormai una costante della nostra quotidianità, nonché principio attraverso il quale decliniamo gli eventi che ci riguardano: secondo il dizionario della lingua italiana di Oli e Devoto, inoltre, sarebbe la presunta causa delle circostanze razionalmente inspiegabili, una forza senza scopo in grado di determinare storie e destini. Quante volte, ad esempio, abbiamo visto una conclusione sfiorare il palo della porta, per poi lasciarci andare ad un’esclamazione di estasi o dolore? “Che fortuna!”, diremmo tra i francesismi, eppure se volessimo allontanarci dalla visione fatalistica o astrologica, resterebbero fatti e numeri a giustificare certe dinamiche. Il ruolo di Ballo Touré nel Milan attuale assume contorni simili alle figure dell’antichità, collocandosi nella cornice divinatoria, giacché esaltato dal pubblico di San Siro e non certo per le doti tecniche, ben voluto da Stefano Pioli e dai compagni di squadra.

Sorriso stampato sulla faccia, simpatia, tanta abnegazione e quel compito di vice Theo Hernandez che calza a pennello sulle discrete, sempre utili, qualità calcistiche di Fodé, il talismano del Milan e di Stefano Pioli. Guai a sminuire l’apporto del terzino senegalese alla causa rossonera: dal suo arrivo, il Diavolo è tornato a far paura in Serie A e in Champions League, ricordando lo scudetto cucito sul petto nel maggio del 2022. D’altronde il calcio è uno sport collettivo e per vincere serve coniugare un mix di elementi umani e tecnici, ecco perché a prescindere dalle criticità e dai mugugni social, Ballo Touré resta campione d’Italia e campione in Coppa d’Africa insieme ai principali protagonisti del tricolore numero 19 e dei Leoni della Teranga.
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Milan, la carriera di Ballo Touré: succede solo a chi ci crede
Nato a Conflans Sainte Honorine il 3 gennaio 1997 da padre maliano e madre senegalese, Fodé cresce calcisticamente nel settore giovanile del PSG. Dal 2017, dopo non aver trovato l’accordo per proseguire la sua avventura a Parigi, seppur nella seconda squadra ai piedi della Tour Eiffel, approda in casa Lille, per un totale di 45 apparizioni, prima di essere ceduto definitivamente al Monaco. Qui Ballo Touré mostra le qualità che convinceranno la dirigenza del Milan a completare l’operazione in entrata. Circa 57 presenze con i monegaschi, a cavallo di un biennio, in cui il terzino senegalese alza i giri della corsia mancina, fino alla finale di Coppa francese persa proprio contro il PSG di Icardi e dell’ex Mbappé. E tanto basta al club rossonero per fiondarsi sul suo futuro talismano.
Succede solo a chi ci crede, recitava la patch celebrativa della casacca rossonera in occasione del rush finale verso lo scudetto. A proposito di sogni e speranze, il 18 luglio del 2021 il Milan acquista a titolo definitivo Ballo Touré e lo relega nella posizione di vice Theo, ruolo ancora scoperto dopo la partenza di Diogo Dalot. La trattiva decolla sulla base di poco più di 5 milioni di euro con eventuali bonus, ma all’interno degli ambienti rossoneri permane la sensazione di aver pescato un jolly piuttosto inadatto. Checché se ne dica, Fodé gioca 19 partite in un anno e mezzo di sacrifici, silenzi e critiche scroscianti. Teorie e dietrologie, per carità, eppure non può essere sottaciuto il contributo del laterale mancino, specie nella complicatissima trasferta ad Empoli, risolta negli ultimi minuti da un guizzo del numero 5.
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Milan, ti presento Ballo Touré: vizi e virtù di un talismano
Energico, positivo, in una parola: esempio. Ballo Touré è la rappresentazione di una categoria votata alle ombre dei riflettori, un professionista del professionismo per valori morali ed etica della responsabilità, nonostante la giovane esperienza. Fodé si presenta come un terzino di spinta, adeguato sulla retroguardia per sopperire alle necessità logistiche di una stagione complicata, benché capace di interpretare con intensità la fase offensiva. Oltre alla grande corsa, che lo rende sostanzialmente tra i migliori velocisti nel Milan, dimostra un’ottima predisposizione al sacrificio, regalando a Stefano Pioli una carta sicuramente poco appetibile nelle rotazioni ufficiali, ma fondamentale all’interno degli equilibri del gruppo rossonero. Il senegalese paga la scarsa attitudine nella fase difensiva e una serie di errori di lettura grossolani, mentre sul piano tecnico parliamo di un mancino nella norma. Insomma, nessun exploit evidente, eppure il contributo del talismano resta indiscusso in virtù del rapporto che lo lega al pubblico milanista e al progetto guidato dal direttore sportivo Paolo Maldini.

Per l’appunto, il termine fortuna significa “portare in sorte” e Ballo Touré ne ha portata tanta in rossonero. I numeri ci restituiscono un quadro oggettivo del talismano di Stefano Pioli: ordunque nei 19 incontri disputati da Billy Ballo, il Milan ne ha vinti 12, pareggiati 2 e persi 5, di cui due nella Champions League della stagione 2020/2021 con Atletico Madrid e Porto, sfide probabilmente condizionate dalla problematica direzione arbitrale e due quest’anno contro il Chelsea. Con il numero 5 in campo, i rossoneri hanno dimostrato di poter competere ad alti livelli, altresì lo score registrato dalla panchina va a favore del senegalese: se c’è lui, il Diavolo non perde quasi mai, a conferma della teoria.
Milan, il talismano dello scudetto: Ballo Touré è comunque campione
Ebbene, sarebbe impossibile vincere trofei senza la presenza sentita e appassionata dei cosiddetti gregari, giocatori umili e funzionali al mantenimento di un certo status quo nello spogliatoio. Dal suo arrivo, Fodé ha conquistato il Milan grazie alla sua simpatia, trasmessa tra qualche siparietto social ma sempre insieme alla colonia degli ex calciatori della Ligue 1, al duro lavoro quotidiano nel centro sportivo di Milanello. O meglio, al netto delle lamentele e delle ragionevoli riflessioni sportive, con uno scudetto meritato sul campo e una Coppa D’Africa con il Senegal, Ballo Touré resta comunque un campione da riconoscere tra i campioni. Che piaccia o meno agli altri.
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La sosta per i Mondiali in Qatar non dovrebbe cambiare la situazione: da un lato Stefano Pioli avrebbe l’intenzione di valutare la candidatura di un profilo diverso proprio nel ruolo di vice Theo, dall’altra Ballo Touré sarebbe corteggiato da alcuni club esteri, tra i quali il Galatasaray, che avrebbe manifestato la volontà di acquistare il terzino senegalese sulla base di 4 milioni di euro. Ma il Milan vuole davvero privarsi del suo talismano e di un ragazzo così generoso? Solo il tempo potrà rispondere a questa domanda, nel frattempo il Diavolo si gode il secondo posto in Serie A e la fase ad eliminazione diretta conquistata in Champions League. Ovviamente nel segno di Fodé Ballo Touré: il portafortuna di San Siro, uno che ci ha creduto fino alla fine.