Il 13 settembre 2022 si è conclusa ufficialmente la “storia d’amore” tra Giovanni Stroppa e il Monza dopo la conquista di una storica promozione in Serie A, l’anno scorso. Le 6 sconfitte consecutive in campionato sono state determinanti nella decisione finale della coppia Berlusconi–Galliani che hanno optato dunque per l’esonero; al suo posto inaspettatamente il giovane allenatore Palladino, proveniente dalla Primavera del Monza e mai alla guida delle “grandi”. Con lui in panchina il il club brianzolo ha collezionato 5 vittorie (4 in campionato e una in Coppa Italia) e 3 sconfitte: un bottino non male per un allenatore alle prime armi come lui. Andiamo quindi a scoprire la storia di Raffaele Palladino, il nuovo mister biancorosso che ha già colpito tutti.
Dalla Juventus fino ai prestiti alla Salernitana e al Livorno
Nato a Mugnano di Napoli, calcia i primi palloni nella squadra giovanile del paese per poi passare, ancora minorenne, al Benevento dove gioca tra le fila degli allievi prima, e Primavera poi. Gioca diverse partite da titolare in Serie C1 e si fa notare dai dirigenti della Juventus che lo prelevano dalla squadra campana; nelle due stagioni successive si prende la scena nel settore Primavera dove forma, insieme a Benjamin Onwuachi, una coppia offensiva perfetta; per lui 20 gol nella prima stagione e 21 nella seconda. Alla terza stagione a tinte bianconere viene aggregato alla prima squadra ma viene mandato in prestito in Serie B dall’allenatore Fabio Capello che non lo conferma tra i grandi, con l’intenzione probabilmente di fargli fare più esperienza.
Leggi anche: Monza, Palladino: “Sensi un’artista in campo, ci mancherà tanto”
Alla Salernitana in B ha l’occasione di mettersi ancora più in mostra e segna ben 15 reti in 39 partite, diventando di fatto il capocannoniere della squadra. L’anno successivo ritorna a Torino con la speranza di giocarsi le sue carte col club in cui è cresciuto ma ancora una volta la scelta dei vertici bianconeri è il prestito, questa volta però al Livorno, proveniente da un’ottima stagione da neopromossa in Serie A e un ottavo posto in classifica raggiunto. Proprio al suo esordio a Livorno, contro il Lecce di Gregucci che lo avrebbe voluto molto volentieri tra le fila pugliesi, segna il suo primo gol in Serie A: Scambio con Lucarelli, controllo di sinistro e un tiro di destro sotto la traversa

Un primo gol nella massima serie italiana magistrale che Palladino ricorda anche per una promessa fatta col padre: una volta che avrebbe segnato il suo primo gol in Serie A, papà Guglielmo avrebbe dovuto smettere di fumare. E andò proprio così, quando la partita si concluse Raffaele ricevette proprio da lui l’accendino e l’ultimo pacchetto di sigarette che ancora oggi il neo allenatore del Monza conserva. Il secondo gol arriva poco dopo nella vittoria per 2-0 contro l’Ascoli nella 5a giornata. Conclude il suo primo campionato con solo due goli in 26 partite a causa soprattutto dei molteplici infortuni, in particolare quello al ginocchio, che lo costringono a stare fuori dal rettangolo di gioco per tre mesi, faticando a ritrovare la condizione.
La rivincita con Deschamps e la cessione al Genoa
La stagione successiva (2006/07) è l’anno dello scandalo Calciopoli e la Juventus è tra le squadre principali ad essere penalizzate: retrocessione in Serie B e 9 punti di penalizzazione. La squadra viene riformata, tanti giocatori lasciano Torino e sulla panchina bianconera si siede l’attuale tecnico della Nazionale francese Didier Deschamps; Raffaele Palladino è tra i giocatori in lista da cui finalmente si pensa di ripartire per il futuro. Un’intervista rilasciata proprio dall’ex Juventus a Calciomercato.com ci informa però che il giovane non è totalmente convinto di rimanere, considerando la folta concorrenza in attacco, ma la volontà dell’allenatore francese di averlo con sé è determinante nella sua permanenza. Si dimostra subito decisivo in prima squadra, andando in gol 8 volte in 25 presenze e aiutando direttamente la squadra alla conquista dello scudetto di Serie B. Conquistata nuovamente la Serie A, il classe ’84 viene riconfermato in rosa anche per la stagione successiva 2007/08 alla guida di Claudio Ranieri ma con le prime nuove richieste tecnico-tattiche arrivano le prime difficoltà.

Un ruolo in cui non era probabilmente a suo agio, la molta concorrenza offensiva e i diversi problemi fisici h bloccano di fatto quella che poteva essere la vera e propria consacrazione di una promessa del vivaio juventino. Nonostante il rinnovo del contratto fino al 2011 e le cose buone fatte vedere tra Primavera e Prima squadra, al termine della stagione viene venduto metà del cartellino ad una cifra intorno ai 5 milioni al Genoa dove rivede Gian Piero Gasperini che lo aveva già precedentemente allenato nella Juventus Primavera; con lui trova spazio come ala sinistra nel 3-4-3, in particolare verso il termine della stagione quando risulta essere una pedina molto importante per lo scacchiere dell’attuale allenatore atalantino: una serie di assist e gol decisivi dopo un inizio non dei migliori a causa del grave infortunio al ginocchio che lo costringe a rimanere fuori dal rettangolo di gioco per diverso tempo.
Da segnalare il gol dell’ex contro la Juventus poco prima del 90′ in cui Aladino, chiamato così da Lapo Elkann nell’intervallo di un Vicenza–Juventus, non esulta per rispetto della sua ex squadra. Dopo il quinto posto raggiunto, arriva il momento dell’esordio in Europa League per Raffaele Palladino che, al netto di un’infezione che lo tiene lontano dal campo per un po’ di tempo, riesce ad incidere complessivamente nella stagione 2009/10 con 4 gol e 3 assist in 30 presenze. Propria nell’anno corrente mette a segno uno dei gol più chiacchierati e importanti della sua carriera, ovvero il rigore battuto nel Derby della Lanterna: pallone che insacca in rete ed esultanza sotto i tifosi blucerchiati sotto la Gradinata Sud che provoca la reazione non solo degli supporter negli spalti ma anche dei giocatori avversari, in particolare del capitano degli Doria col quale rischia una rissa.
Parma e Crotone prima dell’addio al calcio giocato
La stagione successiva passa al Parma dopo ulteriori infortuni che gli impediscono costanza e continuità tra le fila genovesi. Il primo gol con i ducali arriva nuovamente contro la Juventus nel 4-1 a Torino. Nel giugno del 2011 il Parma riscatta completamente il cartellino del giocatore dalla squadra bianconera e il 18 novembre 2012 firma la 1000a rete del Parma in Serie A. Proprio quando il classe ’84 riesce a ritrovare continuità nella squadra emiliana, il club fallisce e nel 2015 Palladino si ritrova svincolato a fine stagione. Firma successivamente con il Crotone allenato dall’ex compagno di squadra Ivan Juric e aiuta i compagni con alcuni gol importanti ad arrivare in Serie A.

Dopo il biennio passato tra le fila di Parma e Crotone, l’ex Juventus approda nuovamente a Genova nel 2017 dove ritrova nuovamente Juric che al Crotone era stato sostituito dal giovane De Nicola. La seconda esperienza di Palladino al grifone dura però solamente una stagione, al termine della quale viene messo fuori rosa per non superare il limite massimo di 25 giocatori in squadra. La sua carriera da calciatore si conclude con una breve parentesi allo Spezia in Serie B e l’anno successivo, nel marzo del 2019, in Serie C al Monza. Nel club brianzolo non trova mai minutaggio a causa degli infortuni al ginocchio che gli impediscono di giocare con continuità. Proprio per questa ragione prende la decisione di apprendere le scarpe al chiodo e dire addio al calcio giocato, abbracciando però la carriera di allenatore.
L’inizio di una nuova avventura come allenatore

All’età di 34 anni inizia una nuova avventura per Raffaele Palladino che, dopo aver ottenuto il patentino per allenare nel 2015, diventa prima collaboratore tecnico del Monza e poco dopo coach dell’Under 15. L’anno successivo viene promosso in Primavera dove, alla guida dell’Under 19, riesce a raggiungere al primo anno il quarto posto in campionato, qualificandosi ai playoff di promozione in Primavera 1 ma venendo eliminato dal Parma in semifinale. Il 13 settembre 2022 l’incarico inaspettato in prima squadra dopo l’esonero di Giovanni Stroppa e la piena fiducia da parte dei patron del Monza. L’esordio in panchina è da urlo con la prima vittoria stagionale per il Monza proprio contro la sua Juventus: un 1-0 in casa che precede un filotto di ben 3 successi consecutivi, totalizzando 9 punti. Nemmeno Seedorf e Ancelotti, entrambi allenatori con Galliani e Berlusconi, sono riusciti a fare meglio nelle prime tre giornate di campionato. Insomma una vera e propria scommessa che per ora pare stia dando dei veri e propri frutti.