Nicolò Rovella, possiamo dirlo, rappresenta quasi alla perfezione il prototipo di giovane talentuoso e promettente del panorama calcistico in Italia. Il classico giovane che cresce nel settore giovanile di una big, passa ad una squadra dalle modeste ambizioni e poi ancora raggiunge una grande del calcio italiano. Salvo poi trovarsi a girovagare per lo stivale, in cerca di quella stagione della cosiddetta consacrazione. Ecco, per Rovella è stato proprio così. Di scuola Inter, dove muove i primi promettenti passi, viene prelevato dal Genoa di Preziosi. Vi rimane fino a quando la grande Juventus non lo mette sotto contratto nel Gennaio del 2021, salvo poi rimanere al Grifone in prestito. Il centrocampista della Nazionale italiana U21 pone le proprie radici calcistiche proprio al Genoa, dove gioca con discreta continuità e trova l’attenzione bianconera.
Proprio la stessa Juventus che sembrava aver creduto in lui, nell’estate 2022, decide di tagliarlo. Il prestito è la soluzione più comoda e logica, non volendo rischiare di perdere un talento ormai affermato a certi livelli ma non considerato evidentemente adatto per la squadra di Allegri. Ecco l’ennesimo viaggio di Rovella, destinazione Monza. La società di Berlusconi e Galliani, però, conosce il talento che si ritrova tra le mani. Il centrocampista diventa perno della mediana sia della gestione Stroppa sia, almeno dopo un primo impatto, di quella Palladino.
Rovella ed il Monza, simbiosi tattica perfetta: sgarro alla Juventus
Dal punto di vista tattico, Rovella ricopre il ruolo a lui maggiormente consono. Nel 3-5-2 biancorosso esegue alla perfezione i compiti del regista in fase propositiva e dell’interditore in fase di copertura. Lavori semplici, ormai all’ordine del giorno per colui a cui per anni sono state affidate le chiavi del centrocampo del Genoa. E dire che, nell’estate appena trascorsa, aveva ben figurato anche tra le fila della Juventus. Lo stesso Max Allegri aveva parlato di lui come un calciatore ormai pronto al salto, ben visto durante le uscite estive e deciso a giocarsi una maglia tra i vari McKennie, Pogba e Rabiot. Macché: le occasioni in maglia Juve per Rovella sono state pochissime, con appena 24 minuti disputati nelle prime tre partite di A.
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Nel Monza targato prima Stroppa e poi Palladino, invece, la musica cambia. Rovella è protagonista. In tre partite coi brianzoli, sconfitta casalinga con l’Atalanta, pareggio di Lecce e super vittoria proprio contro quella Juventus che l’aveva appena scaricato. Una sana rivincita per Nicolò, vittorioso di fronte ai giovani colleghi Miretti e Fagioli, preferiti a lui nel rimanere in bianconero. Ma oltre ai risultati, minuti su minuti per il centrocampista italiano. Nelle due gare tra le mura dell’U-Power Stadium, 90 minuti portati a termine in scioltezza. Niente male per colui a cui è stato preferito l’altro Nicolò in bianconero, ovvero quel Fagioli che in sette gare di Serie A, considerando tutte le problematiche di casa Juve, ha giocato appena 59 minuti. Per capire la differenza, basti pensare che Rovella ha giocato lo stesso minutaggio del collega di reparto nella trasferta di Lecce.
Juventus, Rovella rischia di diventare presto un rimpianto
E chissà che alla lunga la Juventus ed Allegri non possano pentirsi della scelta estiva di mandare il giovane, ma ormai esperto, Nicolò Rovella a Monza. Palladino ora se lo coccola, affidandogli le chiavi del centrocampo ed utilizzandolo come tuttofare. All’occorrenza l’ex Genoa potrebbe alzare il proprio raggio d’azione e lasciare il ruolo di regista ad un altro ex bianconero come Filippo Ranocchia. Da mezz’ala, a quel punto, potrebbe diventare micidiale per inserimenti e balistica: solo nella partita contro la Juventus, Rovella ha mirato la porta di Perin per ben due volte. Senza dimenticare poi la precisione che lo contraddistingue nei calci da fermo.
Senza il lungodegente Pogba, gli attuali infortunati Rabiot e Locatelli, considerando poi la discontinuità fisica di McKennie, probabilmente Rovella avrebbe potuto ben figurare in bianconero. Magari non da titolare ed allo stesso ritmo che ha Miretti alla Juventus – nove su nove per lui in Serie A – ma da tappabuchi e seconda linea pronta a far rifiatare i compagni, perché no? La scelta di mantenere in rosa un profilo a lui simile, ma dall’esperienza inferiore, come Fagioli è ancora da capire ed interpretare. Nel frattempo, il centrocampista si gode l’ambiente di Monza, caldo e frenetico dopo la vittoria sulla “sua” Vecchia Signora, nonché entusiasta per la prima esperienza in Serie A. La salvezza è obiettivo primario e raggiungibile, Rovella sa come si fa. Grinta, sudore e sacrificio le caratteristiche che si esaltano in lui nei momenti di difficoltà. La Juventus lo ha sperimentato sulla propria pelle.