Moto2, il bilancio della stagione: Vietti, Augusto, Ogura in un punto: Canet vigile all’orizzonte

Il bilancio della stagione Moto2 tra Vietti, Augusto ed Ai Ogura: il trio fa i conti con l'outsider striato Aron Canet

Nicola Liberti
8 Minuti di lettura

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La metà stagione è ormai alle spalle, a differenza della pausa estiva, ancora nel suo pieno e totale svolgimento. Con 11 Gran Premi disputati ed ancora 9 entro i quali gareggiare, è già il tempo di prime stime e bilanci stagionali, sebbene parziali ed in alcun modo definitivi. Restano ancora diversi tracciati sui quali correre e darsi battaglia, molti dei quali rivelatisi teatri d’assoluti thriller d’autore nel corso degli anni.

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Tre piloti racchiusi nel solo scorrere di un punto, Celestino Vietti, Augusto Fernandez ed Ai Ogura decisi a darsi battaglia tra podi e zero raccolti qua e là. Il trio, che dovrà oculatamente districarsi tra le trappole dell’outsider striato Aron Canet, potrebbe incappare nel clamoroso finale al fotofinish, solvibile dalla sola aritmetica. Nel caso in cui il campionato terminasse infatti a parità di punti tra due o più piloti, il vincitore sarebbe decretato dal maggior numero di vittorie ottenute in stagione. In caso di ulteriore pareggio tra i contendenti appaiati, il re della middle class verrebbe decretato dal maggior numero di piazzamenti migliori ottenuti, a scalare dalla vittoria sino al raggiungimento della 15esima posizione, l’ultima valevole per l’assegnazione di punti in gara.

Celestino Vietti (Moto2)
Celestino Vietti, Team Mooney VR46 (Moto2)

Celestino Vietti, VR46 all’assalto del Mondiale: 146 punti

Impostosi come dominatore d’eccezione della fase iniziale del campionato, Celestino Vietti si trova tutt’ora, dopo 11 tappe, ancora leader inatteso del Mondiale. Tre vittorie ed altrettanti zeri sono quanto l’azzurrino di scuola Tavullia porta con sé nel bagaglio Moto2 2022. Se al trionfo nella gara d’apertura in Qatar è seguita la seconda piazza in Thailandia, lo stesso non si può dire delle due successive imposizioni sul gradino più alto del podio. Alla presa di Termas de Rio Hondo è infatti seguita la scivolata in quel di Austin, così come ripetutosi al Sachsenring dopo i 25 punti di Catalunya. Se nel primo caso l’infilata funesta di Aron Canet ha forzato l’italiano ad alzare il ritmo per non far fuggire il rivale del Team Pons, la seconda citata è frutto di una ghiaia tanto inattesa quanto aspramente tastata in quel della Germania.

Tra queste si frappone lo zero del Mugello causato dal guasto meccanico di una Kalex che proprio non ne ha voluto sapere di tagliare il traguardo ancora in moto. Poco male, i cinque podi sono bottino di tutto rispetto per chi è poco più che un rookie nella categoria. Quanto agli amari zeri, il loro peso è leggermente affievolito dalla mancanza di un reale concreto contendente all’iride, ma attenzione ad Augusto Fernandez.

Augusto Fernandez, Moto2 Assen
Augusto Fernandez, Team KTM Aki Ajo (Moto2)

Augusto Fernandez, il Re di Sassonia mira all’impero: 146 punti

Una stagione silente coglie i primi acuti nelle ultime uscite. Alla vittoria di Le Mans, consegnatagli tra le mani dal compagno di squadra Pedro Acosta al termine di un duetto rivelatosi fatale per quest’ultimo, Fernandez ha fatto seguire altri due trionfi in occasione delle tappe di Germania ed Olanda. Che sia l’aria buona del Nord Europa a portar bene allo spagnolo o semplice magia ritrovata nel proprio polso destro è ancora da stabilire. Certo è che con il prossimo GP alle latitudini di Silverstone la prima ipotesi appare come difficilmente confutabile, specie se all’uscita britannica si aggiunge un momento di forma in grado di consegnargli l’en plein tra Sachsenring ed Assen.

Re Augusto ha erto le mura del regno in Germania imponendosi come dominatore di Sassonia, salvo poi annettere ai propri territori anche i Paesi Bassi. Con una folta concorrenza a marcarlo stretto, il Re non può far altro che espandere ulteriormente i propri possedimenti mirando all’impero, sviluppo dal quale non sarà possibile esimersi nell’ottica della presa del trono Mondiale.

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Ai Ogura, Team Asia (Moto2)
Ai Ogura, Team Asia (Moto2)

Ai Ogura, tra mire Mondiali ed un futuro in top class: 145 punti

Il triangolare in vetta trova l’ultimo proprio vertice nel pilota del Team Asia. Tre piloti racchiusi nella sola lunghezza di un punto per mirare alla conquista del tanto ambito trionfo Mondiale. Ai Ogura si ritrova, a distanza di due soli anni, nuovamente a lottare per la conquista di un titolo, questa volta per l’imposizione in middle class e non più tra i pesi piuma della classe Moto3. La sola vittoria di Jerez, contrariamente a quanto testimonino le mere cifre, non potrà bastare per puntare in maniera consistente al contendere il titolo ai due sopracitati. Quanto a contributi a podio, il nipponico si contraddistingue dai rivali come pilota più costante assieme a Vietti. Entrambi hanno infatti calcato il palco più ambito per cinque volte in stagione, salvo poi capitolare al suolo a Portimao, per quanto concerne il pilota affiliato ad Hiroshi Aoyama.

Se gli zeri non paiono pesare sin qui, lo stesso appare possibile affermare delle insistenti voci che vorrebbero Ai Ogura in MotoGP per la stagione 2023. Con la probabile dipartita di Takaaki Nakagami dal Team Idemitsu in top class, la candidatura dal sol levante della middle class dei motori va via via facendosi più importante e corposa. La politica nippo-campanilistica del Team affiliato Honda nella classe regina, anche per ovvie ragioni di sponsorship, pare infatti non volersi esimere nuovamente da una guida che faccia fede a Tokyo nella carta d’identità.

Aron Canet, Team Pons (Moto2)
Aron Canet, Team Pons (Moto2)

Aron Canet, lo striato outsider d’eccellenza: 116 punti

Che Aron Canet sia outsider di un campionato Mondiale dal triplice padrone lo dicono i numeri, anzi forse solamente questi. Per velocità pura espressa nel corso degli undici weekend di gara sin qui disputati invece, l’iberico è forse quel che più ha impressionato tra i principali leader Moto2. La tecnica motociclistica dispensata sin qui è senza dubbio d’alto livello, così come la tenacia propugnata alla concorrenza rea di essersi frapposta tra Aron ed il papillon dorato. La vittoria tuttavia manca, così in campionato e così in carriera nella categoria intermedia. Questa dovrà necessariamente essere estratta dal cilindro dello striato spagnolo al fine di render concreta una rimonta certamente non impossibile di qui alle prossime nove uscite.

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Certo è, e questo appare evidente, come la rincorsa verso la vetta non possa che passare dalla difesa dagli attacchi di una triplice concorrenza. La situazione con cui avrà a che fare Canet infatti, sarà delle più particolari degli ultimi anni, tale peraltro da non potergli concedere in alcun modo ragionamenti strategici mirati ad un solo rivale, dovendo costantemente monitorare le prestazione del duo rimanente.

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