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“Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo comunque più coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Se il bambino vuole trascorrere sulla moto tutto il suo tempo, allora penso che valga la pena incoraggiarlo. Anche rinunciando ad altre cose”. Con queste parole ci lasciava il compianto Marco Simoncelli, prima di salire in moto nel non lontano 2011. Il pilota emiliano d’altronde il suo obiettivo era riuscito a realizzarlo, come sperano quotidianamente di fare le centinaia di migliaia di bambini di tutto il mondo che sognano di diventare piloti di MotoGP. Ma per agguantare un traguardo, nella vita come nello sport, è necessario superare gradino dopo gradino, ostacolo dopo ostacolo: fino al raggiungimento della meta finale. Lo sanno bene i giovani centauri che ogni anno si iscrivono al campionato di Moto3: la categoria propedeutica all’approdo in MotoGP nata nel 2012.
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Moto3, il sogno di diventare campioni

Nelle migliori aspirazioni di chi sul finire di marzo si infila casco e tuta per salire in sella al proprio bolide, figura la destinazione finale del sogno della classe regina delle due ruote. Nella realtà, si ritrova davanti ad oltre venti ragazzi che albergano la medesima ambizione. Nei suoi primi 10 anni di vita, la categoria inferiore delle moto da corsa su circuito che concorre nel Motomondiale, ha visto trionfare: Sandro Cortese, Maverick Viñales, Álex Márquez, Danny Kent, Brad Binder, Joan Mir, Jorge Martín, Lorenzo, Dalla Porta, Albert Arenas, Pedro Acosta e per ultimo nel 2022 lo spagnolo Izan Guevara. Alcuni di questi sono diventati i campioni che tutti oggi conosciamo, altri hanno perso la loro occasione o preferito avviarsi per strade differenti. Quel che è certo è che dal 2012 ad oggi, la strada maestra per salire a tutti gli effetti in sella ad una MotoGP, incomincia dalla Moto3.
Nel prosieguo della nostra rubrica dedicata alla competizione, andremo oggi a ripercorrere sinteticamente la storia ed in modo particolare il 2022 della Sterilgarda Husqvarna Max Racing Team. Una delle case protagoniste (nel bene e nel male) della stagione appena conclusa. Una delle case che insieme ai suoi piloti, coltiva un obiettivo ben preciso. Proprio come spiegava Marco Simoncelli.
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Moto3, la storia della Sterilgarda Husqvarna Max Racing Team

La Sterilgarda Husqvarna Max Racing Team è una casa motociclistica con sede nel Principato di Monaco, di proprietà del 6 volte Campione del Mondo Max Biaggi. L’esordio nel Mondiale Moto3 è avvenuto nell’anno 2019, con il centauro iberico Aron Canet nelle vesti di portabandiere. In quell’anno il classe ‘99 ha fatto registrare all’attivo ben tre vittorie e due Pole Position, assicurandosi la seconda posizione nella classifica iridata (e la terza nel Mondiale costruttori). La stagione successiva, il team è sceso in pista con in sella il centauro italiano Romano Fenati e l’iberico Alonso Lopez, non riuscendo però a bissare i successi dell’anno precedente. Nonostante il marchigiano abbia trionfato nel Gran Premio dell’Emilia Romagna in quel di Misano, al termine della ragione non è andato oltre la quattordicesima casella della graduatoria. Non meglio ha fatto il suo compagno Alonso, che ha concluso ventitreesimo.
Infine nel 2021 al confermato Fenati viene affiancato l’esordiente Adrián Fernández. Il primo si dimostra ancora una volta un pilota solido e costante: conquistando una vittoria a Silverstone, altri tre piazzamenti a podio e altrettante pole position. Fernández chiude invece al ventitreesimo posto, con relativa settima posizione nella classifica a squadre.
Moto3, il 2022 della Sterilgarda Husqvarna Max Racing Team

Nel 2022 la Sterilgarda Husqvarna Max Racing si ripresenta in griglia con un unico obiettivo: migliorare il terzo posto nella classifica iridata conquistato all’esordio (nonché il migliore risultato ottenuto dal team nella propria storia). Per riuscire nell’impresa la scuderia dell’ex Campione di MotoGP Max Biaggi, schiera in pista il giovane nipponico Ayumu Sasaki e l’esperto britannico John McPhee. La stagione non parte bene per la casa di Montecarlo. Il giapponese salta le prime due apparizioni dell’anno causa infortunio, mentre McPhee inanella ben cinque 0 in sei gare.
Sembrerebbe un campionato concluso sul nascere e invece ecco arrivare la svolta con l’avvento della bella stagione. Smaltiti i postumi dell’operazione Sasaki si abbona al podio, trionfando persino nel Gran Premio d’Olanda e in quello d’Austria (dopo aver scontato pensare, ben due long lap penalty). Anche l’inglese col passare dei Gran Premi inizia a carburare. Il successo conseguito in quel di Malesia, lo incorona il più anziano vincitore di una gara nella storia della MotoGP. Con il secondo posto del giapponese proprio alle spalle del compagno nel circuito di Sepang, il team conquista anche la sua prima storica doppietta.
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Moto3, l’addio di Biaggi alla competizione

La Sterilgarda Husqvarna Max Racing Team chiude il 2022 con il terzo posto della classifica iridata, eguagliando quindi il risultato del 2019. Nonostante Sasaki abbia avuto il metodo di mantenere in vita il suo sogno mondiale fino all’ultimo, per lui le speranze sono rimaste tali. Troppi i punti di distacco (81) con il centauro spagnolo Izan Guevara. E in quanto a McPhee, il suo 2022 si è concluso in undicesima posizione, con 111 punti all’attivo. Malgrado il più che discreto risultato archiviato, il 6 volte iridato Max Biaggi ha deciso di dire addio alla Moto3 al termine della stagione. In quattro anni vissuti da assoluto protagonista nel motomondiale, la sua scuderia ha raccolto 22 podi, di cui 8 vittorie, e 8 pole position per un totale di 72 gare completate.
“Questo weekend abbiamo l’ultima gara da disputare e lo faremo con una grande spinta, visto che abbiamo la possibilità di raggiungere due grandi obiettivi, sia nella classifica piloti che in quella dei team. Siamo ancora galvanizzati per la perentoria doppietta ottenuta in Malesia.” ha dichiarato l’ex pilota italiano dopo la doppietta malesiana. E poi l’ufficializzazione dell’addio, come riportato da sportal.it: “Sono felice del fatto che anche quest’anno il Max Racing Team abbia disputato un campionato da protagonista. Ed è per me motivo di grande orgoglio lasciare una squadra vincente, che sono sicuro possa essere protagonista anche nel prossimo anno“.
Moto3, il “caso” del placcaggio a Fernández

Al di là dei meriti o demeriti conseguiti da parte del team nell’arco del 2022, un avvenimento che ha visto coinvolta proprio la Husqvarna Max Racing Team ha catturato l’attenzione del motomondiale intero. Parliamo dell’ormai celebre “placcaggio” ad Adrián Fernández. Nel corso delle qualifiche del Gran Premio di Aragon infatti, due uomini della scuderia hanno volontariamente ostacolato l’uscita dal proprio garage del pilota spagnolo Fernández. Questo onde a evitare che il classe 2004 potesse usufruire della scia di McPhee (appena entrato in pit lane).
Un episodio sicuramente rocambolesco e che ha dell’incredibile. Un avvenimento che (complice l’attenzione mediatica ricevuta) ha indotto Max Biaggi al licenziamento in tronco dei due meccanici: “Ho seguito e coordinato in prima persona la procedura di messa in mora dei due componenti del mio Team, responsabili dei fatti a danno del pilota Adrian Fernandez e del Team Tech3 KTM. Dopo aver chiesto in via ufficiale agli interessati i chiarimenti e le giustificazioni per quanto occorso, nel rispetto delle prescrizioni contrattuali, siamo giunti allo spiacevole, ma inevitabile epilogo” ha spiegato il romano tramite un comunicato ufficiale. E ancora: “Come Team, riteniamo di dover separare completamente la nostra strada da chi si macchia di comportamenti antisportivi, oltre che contrari a norme e regolamenti. Un simile gesto non può e non deve restare impunito, né passare sotto silenzio. Il danno d’immagine causatoci è incommensurabile.”