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Continua a tenere banco la presenza di ben otto Ducati nella griglia di MotoGP. Nel 2023 difatti, al fianco di quella “ufficiale” guidata dal Campione del Mondo in carica Francesco Bagnaia e il suo nuovo compagno Enea Bastianini, scenderanno in pista i bolidi targati Pramac, così come quelli del team Gresini e della VR46. Un totale di otto MotoGP figlie della Casa di Borgo Panigale, che con il ritiro di Suzuki dal motomondiale, andranno a costituire più di un terzo delle moto presenti in pista. Tra chi critica questa conformazione, imputando alla MotoGP di essersi trasformata in un campionato “monomarca” e chi osserva questa scelta come inevitabile (non sembrano al momento esserci scuderie disposte ad entrare nel paddock), la frattura pare ormai inconciliabile. Sull’argomento è intervenuto nientemeno che il direttore sportivo Ducati Paolo Ciabatti, il quale ha espresso le proprie considerazioni a riguardo.
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Paolo Ciabatti: “Otto ducati in MotoGP non sono la soluzione ideale”

Il manager italiano ha voluto quindi analizzare la situazione in griglia: “Mi rendo conto che in una ottica di medio-lungo termine, non è una soluzione ideale avere quattro team. Ma quando abbiamo stipulato gli accordi con VR46 e Gresini, la Suzuki non aveva previsto di avere un team satellite e successivamente la situazione è peggiorata, e hanno deciso di ritirarsi. E a quell’epoca l’Aprilia non era così attraente, dato che Gresini ha preferito chiudere un accordo biennale con noi. Sulla Yamaha non posso dire niente, avevano un team satellite e lo hanno perso. Abbiamo un accordo con loro sino al termine del 2024 e ciò che accadrà dopo non posso valutarlo”. Ai microfoni di Speedweek, il direttore sportivo Ducati Paolo Ciabatti ha poi concluso: “Il team è composto da persone serie e i piloti sono molto contenti della Desmosedici e i risultati che stanno ottenendo lo stanno dimostrando. Mi spiace per la Yamaha”