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Con le urla di felicità di Francesco “Pecco” Bagnaia che si stagliano come nuvole nel cielo azzurro di Valencia, si è conclusa la stagione di MotoGP targata 2022. Anche quest’anno i bolidi a due ruote della classe regina del motomondiale hanno sfrecciato tra i circuiti più blasonati del motorsport, incoronando il centauro torinese come il nuovo Campione del Mondo.
Nonostante dal trionfo del ducatista non siano trascorse nemmeno tre settimane, nel paddock è già tempo di pensare al 2023. Lo sa bene l’alfiere Honda Marc Marquez, il pilota spagnolo è tornato in pista per le ultime apparizioni stagionali, conquistando una Pole Position ed un secondo posto. Un banco di prova utile per valutare le condizioni dell’omero del classe 93’, reduce da quasi tre anni di assenza dalle piste ai margini del primo di una serie di infortuni. In previsione della prossima stagione, il centauro di Cervera non vede l’ora di ritornare a bordo del suo bolide e per tornare a competere per posizioni più nobili. Allo stesso tempo sarà importante scoprire le reali condizioni del suo braccio e le prestazioni dei neo piloti della casa giapponese Joan Mir e Alex Rins.
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Marc Marquez: “Il mio braccio? Quest’inverno saprò la verità”

“Solo quest’inverno capirò come sarà il mio braccio attuale al cento per cento. Un braccio operato quattro volte non sarà mai al cento per cento come l’altro braccio” ha esordito l’otto volte iridato spagnolo Marc Marquez, ai microfoni del podcast En la Honda. E ancora: “Nelle gare in cui sono tornato ho notato che ho sovraccarichi muscolare molto in anticipo rispetto a prima e le corse consecutive per me sono state difficili. Quest’inverno lavorerò in modo specifico sui muscoli più deboli, per fare in modo che la compensazione della spalla e del braccio possa essere buona”.
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Marc Marquez: “Mir e Rins già più veloci di me in alcune curve”

“Ogni pilota che arriva aiuta a sviluppare la moto, specie due piloti che hanno vinto rispettivamente un mondiale e l’ultima gara con la Suzuki. Si adatteranno entrambi alla Honda perché sono piloti di talento” ha invece aggiunto Marquez sui nuovi portabandiere Honda Joan Mir e Alex Rins: “La nostra non è una moto facile, se fosse stata facile sarebbero stati immediatamente veloci, come accaduto a mio fratello Alex con la Ducati o con Oliveira sull’Aprilia. Mir e Rins hanno faticato un po’ nel primo test ma dalla telemetria si vede che sono veloci: hanno percorso delle curve come me e addirittura più velocemente”. E infine il chiaro messaggio riferito al team di Tokyo: “La Honda è una moto che ti dà, ma ti toglie tutto appena cadi due o tre volta senza capirne il motivo. Ma saranno due compagni di squadra forti.”